Barletta, speciale amministrative 2011: intervista al consigliere Giuseppe Dipaola(La Buona Politica)

di Nicola Ricchitelli. «Credo in una Politica con la P maiuscola, Pulita, Partecipata e Pura»: parola di Giuseppe Dipaola, esponente del partito de La Buona Politica, nonché consigliere provinciale e consigliere comunale uscente, ricandidato alle prossime amministrative di Maggio. Nonostante le domande non siano mai troppe, le cose da dire sono sempre tante, specie quando l’oggetto della discussione è Barletta. La discussione ha toccato vari punti spesso oggetto di febbrili dibattiti, Provincia in primis. Ma non solo la Provincia ha animato la chiacchierata con il dott. Giuseppe Dipaola, una chiacchierata che dai cinque anni di amministrazione Maffei passando per la campagna elettorale che ci apprestiamo a vivere può dirsi sicuramente ricca di contenuti e spunti. Quindi invitiamo tutti i lettori a dedicare qualche minuto per leggere quanto detto dal Dott. Dipaola.

D: Un saluto da Giornale di Puglia a Giuseppe Dipaola, consigliere comunale e consigliere provinciale. Signor Dipaola, sono stati più impegnativi cinque anni in consiglio comunale o due in consiglio provinciale?

R:«Prima di iniziare questa intervista colgo l’occasione per ringraziare Giornale di Puglia per il servizio di comunicazione che offre e per la disponibilità, data a tutti coloro che si apprestano a candidarsi ad amministrare la nostra città e di pubblicizzare le loro motivazioni. Circa il personale impegno nelle due istituzioni, Comune e Provincia, non posso dare pesi diversi. Il mio impegno è sempre stato costante in entrambi i ruoli. Certo la Provincia essendo di nuova istituzione ha richiesto e richiede maggiore attenzione, tanti le cose non condivise, e gli errori commessi dal Presidente Ventola e della sua Maggioranza. Una nuova provincia non doveva nascere a suon di ricorsi, dall’elezione del presidente del consiglio, agli appalti per gli arredi degli uffici, per completare con i concorsi. Speravo che il Consiglio fosse un vero organo costituente in cui non si dovevano mettere in primo piano le appartenenze politiche o partitiche, non doveva esserci una maggioranza e una minoranza, ma tutti i consiglieri dovevano collaborare con un’unica voce, con un unico obiettivo: l’interesse di tutti i cittadini, di tutto il territorio, di tutte le città della Provincia. In realtà così non è stato e non lo è, solo parole, mentre in realtà, questa Provincia che noi cittadini di Barletta l’abbiamo sempre voluta, assistiamo a comportamenti che ci portano a non considerarla nostra. Se non si costruisce per coinvolgere tutti verrà meno quel senso di appartenenza, l’orgoglio di essere cittadini della Provincia di Barletta-Andria-Trani».

D: Volendo fare un po’ un bilancio di questi cinque anni all’interno del consiglio comunale, questo può dirsi positivo o negativo? Quale il momento più difficile, mentre quello più esaltante?

R:«Ritengo che nessuna esperienza debba valutarsi negativamente, poiché anche da quelle negative si può far tesoro. Tuttavia pur identificandomi nel Centro Sinistra, io e il Movimento della Buona Politica che rappresento, non abbiamo mai avuto un ruolo amministrativo al governo della città, per vari motivi. Bisogna riconoscere che questa Amministrazione ha operato su progetti lasciati in eredità dal compianto Francesco Salerno, vedi l’Orto Botanico, Eliminazione dei passaggi a livello, interramento degli elettrodotti, assegnazione alloggi 167, ecc. progetti che in ogni caso non sono stati portati a termine ma, comunque, sono stati seguiti, anche se a rilento. E che dire del Porto Turistico, del collegamento via mare con l’Albania, della fermata degli euro star, della chiusura del bookshop di canne della battaglia con il licenziamento di tre operatori, del licenziamento degli operai della Barsa. E’ stata un amministrazione che ha lavorato con marce molto ridotte. Molti errori sono stati commessi, errori ammessi anche dallo stesso sindaco. Molte di queste opere saranno realizzate e consegnate nei prossimi cinque anni, quindi diciamo che i frutti li vedremo nel prossimo futuro. Questo non significa che questa amministrazione non ha prodotto, ma che poteva rendere di più. I cittadini hanno bisogno di concretezze immediate. Credo che di esaltante ci sia ben poco, svolgere il ruolo di consigliere richiede senso di responsabilità specie quando si dibattono delibere che riguardano gli interessi dei cittadini e il futuro della propria città. E a tal proposito in questi ultimi anni di delibere “particolari” in consiglio ne sono arrivate, vedi variante alla 167, bisognava approvare l’aumento di 420 alloggi. In un momento in cui molti soci privi di un reddito fisso chiedevano di essere revocati dal ruolo di socio, molte cooperative assegnatarie non avendo più soci, non avevano capitali per iniziare a costruire. Era ed è un bisogno reale di cittadini bisognosi di alloggi o altro? Così come la delibera di concessione alla costruzione di villette a Montealtino presentata come costruzione di interesse agricolo, passata con 16 voti. Infine la delibera di richiesta di aumento di quantità di rifiuti da bruciare(come combustibile) nei forni della Cementeria di Barletta. Questi sono stati alcuni dei momenti difficili che in consiglio comunale si è vissuto. Così come ogni consiglio riguardante le approvazioni dei Bilanci. Era sempre un’ incognita. Causa di tutto questo è la mancanza del ruolo dei partiti. Molti consiglieri sono stati garanti di se stessi, non avevano e non hanno mai avuto direttive dettate dalle segreterie dei partiti inesistenti».

D: Volendo dare un voto all’amministrazione Maffei che voto darebbe? Sono più gli obiettivi raggiunti o quelli mancati? Nel caso di vittoria quali saranno gli elementi di continuità rispetto ai cinque anni appena passati e quali quelli di rottura?

R:« Darei un sei politico di incoraggiamento, sono sicuro che nei prossimi cinque anni gli obiettivi non raggiunti si realizzeranno. Maffei nelle scorse amministrative fece una campagna elettorale con il motto “Barletta Capitale” bene, bisogna davvero ridare alla nostra città il ruolo di città capofila nel settore della cultura, del turismo,dello sviluppo. Abbiamo ottenuto un riconoscimento internazionale con le opere di De Nittis ma non basta. Bisogna essere lungimiranti e pensare ad opere che rilancino il territorio, sfruttando le risorse naturali, storiche e architettoniche che Barletta possiede. Il mare (e non solo la spiaggia) richiede maggiore attenzione, attraverso la bonifica del fiume Ofanto e di Ciappetta Camaggio, maggior controllo ai depuratori e alla condotta sottomarina di ponente. Impegnarsi a recuperare fondi per realizzare il prolungamento dei bracci del porto e per il dragaggio. Dare maggiore visibilità alla cittadella di Canne. Ridare alla Disfida di Barletta quel ruolo che ci identifica a livello nazionale e oltre, attraverso iniziative di scambio culturale con altri paesi. Ecc Ecc. Il Sindaco Maffei deve rivedere lo Staff Dirigenziale, alcuni hanno operato bene, altri si sono assuefatti, altri ancora hanno commesso tanti errori, provocando in alcuni casi anche danni economici alla città. Lo Staff va rinnovato con Dirigenti preparati e più motivati».

D:Signor Dipaola, in un comunicato congiunto con Giuseppe Dicorato – 22/10/2010 – avevate criticato in qualche modo il ricorso al Tar del Comune di Barletta definendolo “Opportunismo” mentre qualche mese dopo – 28/11/2010 – in un altro comunicato giudicavate inopportuno ritirare il ricorso al Tar presentato dal Comune prima domanda l’utilizzo del mezzo “Ricorso al Tar” è sintomo di una politica barlettana incapace di imporsi? Che situazione si prospetterebbe in caso di accoglimento del ricorso?

R:«Ricordo benissimo i malumori e gli allarmismi che creò inutilmente l’articolo del 22/10/2010, al punto di chiarire la nostra posizione con il comunicato alcuni giorni dopo. Nell’articolo del 22/10/2010, il termine “inopportuno” era riferito ai tempi di esecuzione del ricorso da part e del Sindaco. Noi ritenevamo che andava effettuato immediatamente dopo l’approvazione dello Statuto. In ogni caso la nostra posizione non poteva essere diversa dal momento in cui, già in aula consiliare, non approvammo l’articolo inerente l’individuazione della sede legale.
Vorrei ricordare che la nostra città è storicamente nota come la città della disfida o come la città il cui patrono è amante dei forestieri. La nostra litigiosità ed il nostro egoismo hanno sempre determinato, a differenza di altre città limitrofe, il favorire rappresentanti politici di altre città. In occasione di eventi elettorali, ognuno pensa al proprio tornaconto, vendendosi al miglior offerente e per quattro danari. Questo, da sempre, ha impedito di esprimere nostri rappresentanti e, a molti validi concittadini, di essere presenti in sedi istituzionali. Per cui attualmente analizzando le presenze dei nostri concittadini in organi istituzionali, mentre a livello parlamentare non siamo rappresentati, a livello regionale abbiamo solo quattro consiglieri regionali di cui tre di maggioranza e uno di minoranza, che non so quanto si coalizzano nell’interesse della città. A questi va aggiunto un assessore. A livello provinciale abbiamo invece due assessori e tre consiglieri di cui uno di maggioranza e due di opposizione. Non riusciamo ancora a percepire cosa, quest’ultimi rappresentanti del governo provinciale, stiano producendo per il nostro territorio.
Se il ricorso dovesse essere accolto, la sede legale sarà Barletta e le altre città avranno le sedi degli uffici. Infatti attualmente alcuni uffici sono stati distribuiti nelle altre città co-capoluogo con uno spreco di danaro pubblico avendo preso in fitto locali a prezzi esorbitanti. In questo l’Amministrazione Maffei è stata carente, non avendo mai stabilito nei bilanci nessuna cifra da destinare al recupero di immobili pubblici da poter offrire alla Nuova Provincia. Va ricordato che il Sindaco Salerno aveva acquistato il Palazzo Bonelli in previsione della venuta di tali uffici provinciali, non solo, ma aveva previsto nella nuova 167 due torri di venti piani ciascuna in modo da concentrare gli uffici provinciali».

D: Signor Dipaola, il suo partito conta su candidature in passato schierate nella coalizione avversa. Questo può essere un valore aggiunto o può penalizzarvi?

R:«Il motivo principale per cui molti candidati oggi hanno abbandonato lo schieramento di centro-destra per presentarsi con la Buona Politica è, a loro dire, che sono stati traditi da un Presidente della Provincia che in campagna elettorale ha fatto delle promesse poi non mantenute. Infatti, già all’indomani del tradimento del loro presidente, presero contatti con Francesco Salerno, il quale si preparava ad Amministrare questa Città da Sindaco con una Coalizione di Responsabilità Civile, oltre le ideologie, oltre le bandiere con un unico obiettivo: Riportare Barletta al Centro del Territorio. Conosco personalmente la correttezza e integrità politica dei candidati e ritengo senza alcun ombra di dubbio che sono un Valore Aggiunto».

D: Che campagna elettorale si aspetta? Pensare ad una sana campagna elettorale dove il fenomeno della compravendita del voto sia definitivamente estirpato, e dove contenuti e programmi siano protagonisti è un'utopia?

R:«Se non cambiano alcune regole, come l’eliminazione dei rappresentanti di lista, nutro purtroppo molte perplessità in merito. In passato sono stati denunciati anche alcuni candidati. Mi auguro che le forze dell’ordine applichino strumenti per debellare questo modo scorretto di procurasi voti. E’ vergognoso per chi aspira a essere rappresentante istituzionale annullare un diritto di un cittadino, approfittando e sfruttando una situazione di disagio economico in cui versano giovani e famiglie intere. La campagna elettorale è già iniziata da un bel po’, e già molti candidati si sono presentati alla città a suon di “Manifesti Selvaggi” non è certo un bel biglietto da visita per chi si appresta a voler amministrare la città.

D: Tanti candidati sindaci, ma sarà ben più numeroso l’esercito degli aspiranti al consiglio comunale. Perché votare e riconfermare Giuseppe Dipaola al Consiglio Comunale?

R:«Credo in una Politica con la P maiuscola, Pulita, Partecipata e Pura. Il mio è un impegno al servizio della comunità per continuare un Progetto Iniziato con una persona che resterà sempre nei miei ricordi, che mi ha trasmesso l’amore per questa città senza essere ricambiato e per dare voce a tanti concittadini che non chiedono nulla di personale ma solo un impegno vero, coerente e profondo nell’interesse della nostra amata Barletta».

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