di Nicola Zuccaro. Al 14' della ripresa in una gara con poche emozioni - tanto da far addormentare perfino chi la visionava dalla tribuna d'onore - il blucerchiato Pozzi su calcio di rigore condannava il Bari alla matematica retrocessione in Serie B. Dall'uovo di Pasqua si attendeva la dolce sorpresa di una vittoria che manca dal 26 Settembre 2011; invece è uscita fuori l'amara sorpresa notificata dalla nona sconfitta casalinga lungo un Campionato, il trentesimo in A per i Galletti, che meritava una miglior fine per il raggiungimento di questo storico traguardo, anzichè per quanto espresso nella stagione sportiva 2009-2010. Non è questa la sede giornalistica per analisi che lasciano il tempo che trovano, ma come intonava un celebre motivo musicale risalente agli anni '60: " Bisogna saper perdere". Parafrasando, si può anche scrivere: " Bisogna saper retrocedere", considerando che le altre concorrenti nella lotta per non retrocedere stanno sputando sangue. Ragion per cui, chi scrive, a nome dell'intera redazione sportiva del Giornale di Puglia, nonchè della stragrande maggioranza della tifoseria, sente il bisogno di sottolineare che questa era una retrocessione che si poteva evitare al di là di un esonero "anticipato" di Ventura. Un pizzico di cattiveria e di orgoglio avrebbe reso la stessa Bari - Sampdoria una gara da giocare con il coltello fra i denti. Così non è stato, e dopo la coreografica cerimonia di gemellaggio fra le due tifoserie, il rettangolo verde ha regalato un altro motivo musicale: "Tutto il resto è noia", in un pomeriggio che si auspica non abbia diritto di replica nelle prossime due gare interne: Domenica 1 Maggio alle 20.45 contro la Roma e alle 15 di Domenica 15 Maggio contro il Lecce per dare l'arrivederci ad una Serie A da ritrovare nel giro di due stagioni. E' con questo augurio che Enrico Varriale, nel chiudere il collegamento dal S. Nicola, evitava la seconda visione di un commento del dopo gara più volte visto e ascoltato sin dall'arrivo di un Mutti che davanti ai microfoni della tv di Stato evitava di ripetersi. Buono e dignitoso l'atteggiamento del tecnico bergamasco. Pessimo e irriguardoso il trattamento sportivo riservato dalla trasmissione "Stadio Sprint" nell'aprire con una retrocessione: come se la stessa fosse attesa con spasimo e da tempo. Bari e il Bari non meritavano questo trattamento. E' ora che si rialzi la testa anche sotto il profilo dell'immagine e non solo sotto quello societario.