Carceri: Perrone dice sì all'ingresso dei sindaci

LECCE. Il primo cittadino di Lecce ha scelto di sottoscrivere la proposta di legge in materia di visite agli istituti penitenziari. Si tenta, dunque, di porre rimedio ad una lacuna normativa dell’ordinamento penitenziario perché nonostante i sindaci ricoprano anche la responsabilità di autorità sanitaria delle carceri, l’ordinamento non consente agli stessi di visitarli, anche per fini di controllo, senza una preventiva autorizzazione.
Come si può parlare delle condizioni di un istituto penitenziario prescindendo dai problemi territoriali, per i quali la massima autorità locale è il sindaco, o dalle relazioni con la provincia e il comune sugli aspetti urbanistici ed edilizi? Per non parlare delle questioni degli affidamenti esterni e delle iniziative di formazione e di inserimento lavorativo che coinvolgono appieno le amministrazioni penitenziarie, le province e i comuni.
Il nostro Paese è pieno di casi in cui gli enti locali, le cooperative e le associazioni del terzo settore interagiscono con le case circondariali per attivare iniziative e progetti tesi al recupero e al pieno reintegro nella società dei detenuti, come previsto dall’art. 27 della nostra Costituzione.
Allo scopo, quindi, di riconoscere il ruolo degli enti locali nella ispezione delle carceri e garantire, così, un maggiore collegamento con il territorio, il sindaco Paolo Perrone ha aderito alla proposta di legge depositata alla Camera dei Deputati dall’ on. radicale Rita Bernardini.
“Spero che il suo esempio possa essere seguito da molti altri sindaci d’Italia – l'auspicio di Annarita Digiorgio, che con Radicali Italiani organizza l'iniziativa – e che partendo proprio da qui si possa mettere mano a politiche d’intervento locali per il carcere”.

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