LECCE. Direttore dell’Orchestra Sinfonica Tito Schipa e violino solista, il maestro sarà impegnato nella Quarta di Beethoven, eseguita insieme a Leonora n.3 e al Concerto in re magg. per violino e orchestra. Sul palco del Teatro Politeama Greco di Lecce (giovedì 7 aprile, dalle 21) uno dei maggiori talenti violinistici della scuola italiana del Novecento, che continua l’Integrale delle Nove Sinfonie e impreziosisce l’omaggio leccese al genio del Romanticismo musicale. Confermate le “prove aperte” per le scuole in mattinata (ore 11), mentre venerdì 8 aprile si replica al Nuovo Teatro Verdi di Brindisi.
IL PROGRAMMA - Programma tutto beethoveniano per il quinto appuntamento della Stagione Sinfonica di primavera 2011 di Lecce. Sul palco del Teatro Politeama Greco, giovedì 7 aprile dalle 21, salirà Salvatore Accardo nella doppia veste di violino solista e di direttore dell’Orchestra Sinfonica Tito Schipa. Si tratta di un ritorno atteso e gradito per il celebre violinista, considerato tra le maggiori espressioni della scuola italiana del Novecento, impegnato nel Salento con l’esecuzione di tre capolavori del genio di Bonn, ben accostati per la rassegna leccese dal direttore artistico Marcello Panni: non solo la Quarta, nuovo omaggio al compositore tedesco nell’ambito dell’Integrale delle Nove Sinfonie, ma anche il Concerto in re magg. per violino e orchestra op. 61 e Leonora, Ouverture n. 3 in do magg. op. 72a, rispettivamente unica composizione per violino e unica opera lirica del repertorio di Beethoven. L’appuntamento sarà replicato per intero venerdì 8 aprile a Brindisi, inserito all’interno della stagione del Nuovo Teatro Verdi.
LE OPERE - Composto nel 1806 e dedicato all’amico d’infanzia Stefano di Breuning, nel Concerto in re magg. per violino e orchestra op. 61 Beethoven ricorse all’esperienza dell’amico violinista Schuppanzig. Formata da tre movimenti (Allegro ma non troppo, Larghetto e Allegro), è considerata una delle composizioni più alte e affascinanti in cui il genio tedesco riesce ad esprimere al meglio non solo la fluidità, l’euritmia e la perfezione melodica ma anche un dialogo di carattere “intimo” sviluppato tra il violino solista e l’orchestra, che sembra rispecchiare i tratti della sua personalità. Completata sempre nel 1806 e scritta per aderire alla richiesta del conte Franz Von Oppersdorf, la Quarta Sinfonia si distanzia dalle tensioni dell’Eroica o della Quinta, adottando una diversità di espressione più moderata ma che non abbandona definitivamente le inquietudini. Questa composizione in quattro movimenti (Adagio - Allegro vivace, Adagio, Allegro vivace e Allegro ma non troppo), infatti, rappresenta qualcosa di particolare nell’evoluzione del sinfonismo beethoveniano, un momento eccezionale in cui la lotta con la forma musicale e la società si placano in un felice anche se breve equilibrio. Da sottolineare anche il ritorno al Minuetto nel terzo movimento, un vigore ritmico ripreso dalla Prima Sinfonia ma trasfigurato dal colore nostalgico del Trio e lo sconcertante e imprevedibile Finale, brioso ma scosso da un precipitare ritmico spezzato da improvvise fermate. Per concludere con Leonora, ultima stesura dell’Ouverture al “Fidelio”. E’ considerata la più importante e celebre delle quattro concepite, sia per l’intensità drammatica sia per il grande respiro sinfonico, entrando stabilmente nei programmi concertistici come pagina sinfonica.
L’OSPITE - Tra i massimi interpreti italiani nel panorama musicale internazionale, Salvatore Accardo esordisce all’età di 13 anni eseguendo in pubblico i “Capricci” di Paganini. La sua vita professionale, poi, è continuata tra successi, riconoscimenti e trionfi che da una parte hanno illuminato più di 60 anni di carriera e, dall’altra, pintano le basi per un futuro ancora lungo e più luminoso. A 15 anni, Accardo vince il 1° Premio al Concorso di Ginevra e, due anni dopo, nel 1958 è “primo” vincitore assoluto dall’ epoca della sua istituzione del Concorso Paganini di Genova. Oggi suona regolarmente con le maggiori Orchestre europee, esibendosi al fianco dei più importanti direttori. Affianca all’attività di solista anche quella di direttore d’orchestra, effettuato anche numerose incisioni. Ha fondato e promosso nel 1971 le Settimane Musicali Internazionali a Napoli, proseguendo questa attività con la Walter Stauffer Academy (dal 1986 in poi). Nel 1992 ha fondato l’Accardo Quartet e nel 1996 l’Orchestra da Camera Italiana (O.C.I). Salvatore Accardo ha ricevuto numerosi premi, tra cui il “Premio Abbiati” della Critica Italiana per le sue eccezionali interpretazioni; nel 1982, infine, il Presidente della Repubblica Sandro Pertini lo ha nominato Cavaliere di Gran Croce, la più alta onorificenza della Repubblica Italiana. Nel Salento si è esibito, tra gli altri, nel corso della Stagione Sinfonica di Primavera 2010, eseguendo brani di Wolfgang Amadeus Mozart, Maurice Ravel e Franz Schubert.
IL PROGRAMMA - Programma tutto beethoveniano per il quinto appuntamento della Stagione Sinfonica di primavera 2011 di Lecce. Sul palco del Teatro Politeama Greco, giovedì 7 aprile dalle 21, salirà Salvatore Accardo nella doppia veste di violino solista e di direttore dell’Orchestra Sinfonica Tito Schipa. Si tratta di un ritorno atteso e gradito per il celebre violinista, considerato tra le maggiori espressioni della scuola italiana del Novecento, impegnato nel Salento con l’esecuzione di tre capolavori del genio di Bonn, ben accostati per la rassegna leccese dal direttore artistico Marcello Panni: non solo la Quarta, nuovo omaggio al compositore tedesco nell’ambito dell’Integrale delle Nove Sinfonie, ma anche il Concerto in re magg. per violino e orchestra op. 61 e Leonora, Ouverture n. 3 in do magg. op. 72a, rispettivamente unica composizione per violino e unica opera lirica del repertorio di Beethoven. L’appuntamento sarà replicato per intero venerdì 8 aprile a Brindisi, inserito all’interno della stagione del Nuovo Teatro Verdi.
LE OPERE - Composto nel 1806 e dedicato all’amico d’infanzia Stefano di Breuning, nel Concerto in re magg. per violino e orchestra op. 61 Beethoven ricorse all’esperienza dell’amico violinista Schuppanzig. Formata da tre movimenti (Allegro ma non troppo, Larghetto e Allegro), è considerata una delle composizioni più alte e affascinanti in cui il genio tedesco riesce ad esprimere al meglio non solo la fluidità, l’euritmia e la perfezione melodica ma anche un dialogo di carattere “intimo” sviluppato tra il violino solista e l’orchestra, che sembra rispecchiare i tratti della sua personalità. Completata sempre nel 1806 e scritta per aderire alla richiesta del conte Franz Von Oppersdorf, la Quarta Sinfonia si distanzia dalle tensioni dell’Eroica o della Quinta, adottando una diversità di espressione più moderata ma che non abbandona definitivamente le inquietudini. Questa composizione in quattro movimenti (Adagio - Allegro vivace, Adagio, Allegro vivace e Allegro ma non troppo), infatti, rappresenta qualcosa di particolare nell’evoluzione del sinfonismo beethoveniano, un momento eccezionale in cui la lotta con la forma musicale e la società si placano in un felice anche se breve equilibrio. Da sottolineare anche il ritorno al Minuetto nel terzo movimento, un vigore ritmico ripreso dalla Prima Sinfonia ma trasfigurato dal colore nostalgico del Trio e lo sconcertante e imprevedibile Finale, brioso ma scosso da un precipitare ritmico spezzato da improvvise fermate. Per concludere con Leonora, ultima stesura dell’Ouverture al “Fidelio”. E’ considerata la più importante e celebre delle quattro concepite, sia per l’intensità drammatica sia per il grande respiro sinfonico, entrando stabilmente nei programmi concertistici come pagina sinfonica.
L’OSPITE - Tra i massimi interpreti italiani nel panorama musicale internazionale, Salvatore Accardo esordisce all’età di 13 anni eseguendo in pubblico i “Capricci” di Paganini. La sua vita professionale, poi, è continuata tra successi, riconoscimenti e trionfi che da una parte hanno illuminato più di 60 anni di carriera e, dall’altra, pintano le basi per un futuro ancora lungo e più luminoso. A 15 anni, Accardo vince il 1° Premio al Concorso di Ginevra e, due anni dopo, nel 1958 è “primo” vincitore assoluto dall’ epoca della sua istituzione del Concorso Paganini di Genova. Oggi suona regolarmente con le maggiori Orchestre europee, esibendosi al fianco dei più importanti direttori. Affianca all’attività di solista anche quella di direttore d’orchestra, effettuato anche numerose incisioni. Ha fondato e promosso nel 1971 le Settimane Musicali Internazionali a Napoli, proseguendo questa attività con la Walter Stauffer Academy (dal 1986 in poi). Nel 1992 ha fondato l’Accardo Quartet e nel 1996 l’Orchestra da Camera Italiana (O.C.I). Salvatore Accardo ha ricevuto numerosi premi, tra cui il “Premio Abbiati” della Critica Italiana per le sue eccezionali interpretazioni; nel 1982, infine, il Presidente della Repubblica Sandro Pertini lo ha nominato Cavaliere di Gran Croce, la più alta onorificenza della Repubblica Italiana. Nel Salento si è esibito, tra gli altri, nel corso della Stagione Sinfonica di Primavera 2010, eseguendo brani di Wolfgang Amadeus Mozart, Maurice Ravel e Franz Schubert.