Dal palcoscenico alla pellicola: presentata ieri la rassegna "Cinema e Giustizia"


di Michele Tedesco. Dal palco del più blasonato teatro della regione, alla sala cinematografica. È stata presentata ieri in conferenza stampa al Cineporto di Bari, la rassegna “Cinema e Giustizia”, nata dalla costa della fortunatissima serie di “Giustizia a Teatro”, voluta dal comitato scientifico “Organizzare la Giustizia” e Apulia Film Commission. Il procuratore di Bari e presidente del succitato comitato, Antonio Laudati, ha perfezionato, con Oscar Iarussi, presidente di AFC, la convenzione di collaborazione per la realizzazione della rassegna, che sarà ospitata dal Cinema Ambasciatori, selezionato a seguito di pubblico avviso fra le sale cinematografiche della città di Bari. Avvicinare i cittadini alla legalità: come sempre questa è la mission delle iniziative promosse dal comitato “Organizzare la Giustizia”; questa volta però, attraverso proiezioni che trattano di legittimità o che raccontano vicende processuali. La formula deriva direttamente da quella che ha permesso di incassare un sold-out dietro l’ altro alla rassegna teatrale, la cui conclusione è prevista per l’ 11 aprile, con il processo a Lucrezia Borgia, interpretata dall’ On. Gabriella Carlucci. A seguito della proiezione infatti, seguirà un dibattito sostenuto da un giurista, un giornalista e un magistrato. L’ “interattività” della manifestazione sarà garantita dal verdetto del pubblico pubblico presente in sala che, sulla base della liceità del “quesito giudiziario” posto all’ inizio della proiezione, esprimerà parere favorevole o contrario. Il calendario attuale prevede la proiezione di “Giustizia privata” di Gary Gray, per il 28 aprile, che offrirà uno spunto di riflessione sulla valenza dello strumento del patteggiamento. I fotogrammi surreali di “District 9” di Neil Blomkamp ( 4 candidature all’ Oscar nel 2010 ), invece saranno proiettati il 5 maggio. Una storia di alieni approdati sulla Terra, destinati alla segregazione in un ghetto. Una trama cucita su misura, se traslata sulle vicende raccontate dalle cronache di questi giorni.