di Tatiana Acquaviva. E’ un Don Chisciotte versione partenopea, quello che approderà al Teatro Comunale di Gioia del Colle i prossimi 11 e 12 aprile. A vestire i panni del celebre eroe debole e insicuro, sarà il bravo Claudio di Palma, affiancato dallo straordinario e geniale Lello Arena che, invece, interpreta il fedele scudiero Salvo Panza. Liberamente ispirata al famoso romanzo di Miguel de Cervantes, la pièce, curata da Ruggero Cappuccio e diretta da Nadia Baldi, ha già riscosso un notevole successo durante la sua tournée in giro per l’Italia, e c’ è da scommettere che anche la Puglia, renderà onore a questa originale e divertente creazione. La vicenda è quella che tutti conoscono, reinterpretata in chiave contemporanea, con una veste nuova e accattivante. E’ lo stesso Cappuccio, autore del testo teatrale, ad affermare di aver voluto mettere in scena il conflitto inevitabile che sussiste tra la modernità efferata e l’aspetto poetico della vita, evidenziandone solitudine e illusione, elementi di una realtà passata o che forse non è mai esistita. Secondo la regista invece, i personaggi di Don Chisciotte e Salvo Panza, con la loro meccanicità ossessiva nei gesti e nei modi, sono quasi metafisici, proiettati in una dimensione indefinita e quasi fantastica. Ad accomunare in maniera indissolubile lo spirito creativo di Cervantes e quello di chi ha ideato questa rappresentazione, è certamente la volontà di contrapporre il sogno alla realtà, usando l’ironia e la satira per criticare gli aspetti di una società, in cui si è sempre più soli e abbandonati a se stessi. Il moderno Don Chisciotte è infatti l' uomo emarginato della nostra società, respinto da tutti perché considerato pazzo, che si rifugia in un mondo parallelo, popolato di cavalieri e muta la sua visione dell’esistenza in maniera poetica. Salvo Panza invece, che incarna i valori dell’uomo laborioso, razionale e affidabile e dovrebbe riportare sulla retta via il suo amico, finisce per farsi travolgere dalle sue idee, dimostrando anch’egli un disperato bisogno di evasione. La vicenda quindi, scava nell’interiorità dell’ animo umano, usando toni leggeri e vivaci… Quale modo migliore per coinvolgere il pubblico?
di Tatiana Acquaviva. E’ un Don Chisciotte versione partenopea, quello che approderà al Teatro Comunale di Gioia del Colle i prossimi 11 e 12 aprile. A vestire i panni del celebre eroe debole e insicuro, sarà il bravo Claudio di Palma, affiancato dallo straordinario e geniale Lello Arena che, invece, interpreta il fedele scudiero Salvo Panza. Liberamente ispirata al famoso romanzo di Miguel de Cervantes, la pièce, curata da Ruggero Cappuccio e diretta da Nadia Baldi, ha già riscosso un notevole successo durante la sua tournée in giro per l’Italia, e c’ è da scommettere che anche la Puglia, renderà onore a questa originale e divertente creazione. La vicenda è quella che tutti conoscono, reinterpretata in chiave contemporanea, con una veste nuova e accattivante. E’ lo stesso Cappuccio, autore del testo teatrale, ad affermare di aver voluto mettere in scena il conflitto inevitabile che sussiste tra la modernità efferata e l’aspetto poetico della vita, evidenziandone solitudine e illusione, elementi di una realtà passata o che forse non è mai esistita. Secondo la regista invece, i personaggi di Don Chisciotte e Salvo Panza, con la loro meccanicità ossessiva nei gesti e nei modi, sono quasi metafisici, proiettati in una dimensione indefinita e quasi fantastica. Ad accomunare in maniera indissolubile lo spirito creativo di Cervantes e quello di chi ha ideato questa rappresentazione, è certamente la volontà di contrapporre il sogno alla realtà, usando l’ironia e la satira per criticare gli aspetti di una società, in cui si è sempre più soli e abbandonati a se stessi. Il moderno Don Chisciotte è infatti l' uomo emarginato della nostra società, respinto da tutti perché considerato pazzo, che si rifugia in un mondo parallelo, popolato di cavalieri e muta la sua visione dell’esistenza in maniera poetica. Salvo Panza invece, che incarna i valori dell’uomo laborioso, razionale e affidabile e dovrebbe riportare sulla retta via il suo amico, finisce per farsi travolgere dalle sue idee, dimostrando anch’egli un disperato bisogno di evasione. La vicenda quindi, scava nell’interiorità dell’ animo umano, usando toni leggeri e vivaci… Quale modo migliore per coinvolgere il pubblico?