BARI. “Indebite e strumentali” così il presidente del Consiglio regionale, Onofrio Introna, giudica le polemiche contro il progetto ‘Organizzare la Giustizia’ e la rassegna “Giustizia a Teatro”, promossi da un Comitato Scientifico che intorno ad un’iniziativa di “giustizia condivisa” associa a Bari Regione, Provincia, Comune, Procura della Repubblica, Università , l’Ordine degli avvocati, la Camera Penale, l’Ordine dei giornalisti, l’Assostampa, la Fondazione Teatro Petruzzelli e l’Associazione Giovani nella Giustizia.
“Riunire diversi soggetti istituzionali per fare di Bari un laboratorio di Giustizia è una rivoluzione che rompe gli schemi e le rivoluzioni sono scomode, il nuovo fa paura, l’innovazione culturale coglie impreparati i retrogradi”, osserva il presidente Introna, che dice “Sì a un dialogo moderno tra le Istituzioni, No alla viltà di chi si nasconde dietro l’anonimato per sabotare il nuovo”.
“La collaborazione alla luce del sole tra le Istituzioni, l’agire insieme su un piano culturale ha un impatto autenticamente sovversivo – aggiunge – apre un confronto sulla Giustizia e lo porta nei teatri e nelle scuole, tra la gente, tra i giovani”. E mentre appare evidente, “nel rispetto costituzionale tra i poteri dello Stato, lo sforzo di un linguaggio nuovo nel pianeta Giustizia”, per Introna il “senso di responsabilità con cui il Comitato organizzatore cerca di mantenere un equilibrio bipartisan avrebbe dovuto consigliare ai detrattori il silenzio”.
“Approvo la serenità con la quale il Comitato “Organizzare la Giustizia” vuole andare avanti” conclude il presidente del Consiglio regionale: “è una strada giusta quella intrapresa”.
“Riunire diversi soggetti istituzionali per fare di Bari un laboratorio di Giustizia è una rivoluzione che rompe gli schemi e le rivoluzioni sono scomode, il nuovo fa paura, l’innovazione culturale coglie impreparati i retrogradi”, osserva il presidente Introna, che dice “Sì a un dialogo moderno tra le Istituzioni, No alla viltà di chi si nasconde dietro l’anonimato per sabotare il nuovo”.
“La collaborazione alla luce del sole tra le Istituzioni, l’agire insieme su un piano culturale ha un impatto autenticamente sovversivo – aggiunge – apre un confronto sulla Giustizia e lo porta nei teatri e nelle scuole, tra la gente, tra i giovani”. E mentre appare evidente, “nel rispetto costituzionale tra i poteri dello Stato, lo sforzo di un linguaggio nuovo nel pianeta Giustizia”, per Introna il “senso di responsabilità con cui il Comitato organizzatore cerca di mantenere un equilibrio bipartisan avrebbe dovuto consigliare ai detrattori il silenzio”.
“Approvo la serenità con la quale il Comitato “Organizzare la Giustizia” vuole andare avanti” conclude il presidente del Consiglio regionale: “è una strada giusta quella intrapresa”.
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