Ilva: Amati, se indisponibile stop a lavori impianto depurazione

TARANTO. ''Se entro 60 giorni non mutera' il quadro attuale, con l'indisponibilita' dell'Ilva a sostituire le acque del Sinni con le acque affinate provenienti dall'impianto di depurazione Bellavista di Taranto, autorizzeremo Acquedotto Pugliese a revocare l'aggiudicazione dei lavori di costruzione dello stesso impianto, valutando ipotesi alternative di utilizzazione del finanziamento, sempre allo scopo di recuperare risorse idriche a favore dell'utilizzo potabile''. Lo ha detto l'assessore regionale alle Opere pubbliche e Protezione civile Fabiano Amati oggi a Bari.
Amati ha parlato nel corso dell'incontro tecnico convocato allo scopo di approfondire il tema della razionalizzazione dell'utilizzo delle risorse idriche nel territorio della provincia di Taranto, in considerazione anche del mancato accordo con Ilva, che non ha accettato la proposta della Regione Puglia di utilizzare per scopi industriali le acque provenienti dall'impianto di depurazione Bellavista di Taranto, liberando cosi' le acque del Sinni da destinare alla diga del Pappadai, in cambio di un contributo fisso per la gestione dell'impianto.
Nel corso della riunione, Amati ha anche comunicato di aver chiesto al presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, di iscrivere all'ordine del giorno della prossima riunione del Comitato di coordinamento dell'Accordo di programma per il trasferimento delle risorse idriche tra Puglia e Basilicata, iniziativa condivisa dalla Provincia di Taranto e dagli altri soggetti intervenuti, la differenziazione della componente ambientale della tariffa dell'acqua all'ingrosso in base ai diversi utilizzi (industriale, potabile ed irriguo), affinche' il riparto sia in grado di rappresentare condizioni etiche di equita', attraverso l'aumento a carico dell'industria e la corrispettiva diminuzione in favore del potabile e dell'agricoltura.
Alla riunione erano presenti rappresentanti dell'assessorato regionale all'Agricoltura, della Provincia di Taranto, dell'Aato Puglia, dell'Aqp, dell'Eipli, dell'Autorita' di bacino della Puglia, del Consorzio di Bonifica Stornara e Tara e del Consorzio di Bonifica dell'Arneo.
E' necessario, secondo Amati ''creare le condizioni affinche' le acque destinate a scopi idropotabili non siano piu' utilizzate a scopi industriali. Per questo abbiamo promosso una serie di incontri ed iniziative che si sono poi incrociate con le ulteriori problematiche avanzate dagli agricoltori, soprattutto quelli della provincia di Taranto, con riferimento al costo dell'acqua. Con questo intento avviammo apposito confronto con l'Ilva , anche per evitare che la diga Pappadai, invasabile con la risorsa idrica risparmiata al consumo industriale, non diventi un monumento all'incompiutezza".

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