ROMA. L'Italia aiuterà il governo provvisorio tunisino con una linea di credito da 150 milioni di euro a sostegno dell'economia e aiuti mirati alla forza-lavoro.
Lo dichiara il ministro degli Esteri Franco Frattini in un'intervista al quotidiano La Stampa, in vista del viaggio del premier Silvio Berlusconi in Tunisia per affrontare il nodo delle migliaia di migranti che arrivano sulle coste italiane. (leggi anche: Taranto, attesi altri mille profughi - "Vogliamo essere trattati come esseri umani")
Berlusconi "confermerà personalmente l'impegno italiano, una linea di credito di 150 milioni di euro per aiutare i giovani a sviluppare microcredito, artigianato, commercio, piccole attività che allevino la disoccupazione, che è a un tasso del 30%, e aiutino l'economia a ripartire. Con la rivoluzione la Tunisia ha perso tra i 4 e i 5 miliardi di dollari", ha spiegato Frattini, che ha anche annunciato una serie di aiuti mirati alla forza-lavoro tunisina.
Sull'eventualità di applicare il permesso temporaneo, previsto dall'articolo 20 della legge Bossi-Fini, il ministro degli Esteri ha risposto: "Dobbiamo prima chiudere il rubinetto. Se lo annunciassimo adesso, l'Italia diventerebbe il corridoio per Parigi, Londra, Berlino. Di 20.000 immigrati tunisini 18.000 finirebbero in Francia".
BERLUSCONI: LAVORIAMO PER RIMPATRIO - 'Stiamo lavorando per una possibilità di rimpatrio, c'è la volontà del governo di Tunisi e nostra per farlo in modo civile'. Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi al termine dell'incontro con il premier tunisino Beji Kaid Essebsi nel palazzo del governo a Tunisi. Si tratta del primo vertice ufficiale dopo la rivoluzione dei gelsomini e la deposizione di Ben Ali.
'Il ministro dell'interno Maroni lascia qui una commissione di tecnici al lavoro e domani tornerà per verificare il lavoro fatto e sottoscrivere un accordo. A Lampedusa ci sono stati 800 nuovi arrivi nella notte, dobbiamo cercare una soluzione' ha detto il premier che ha annunciato un summit con la Francia.
Intanto l'Ue ha fatto sapere che l'eventuale rilascio di documenti per consentire il soggiorno temporaneo di migranti sul territorio europeo rientra nelle facolta' delle autorita' nazionali.
Lo dichiara il ministro degli Esteri Franco Frattini in un'intervista al quotidiano La Stampa, in vista del viaggio del premier Silvio Berlusconi in Tunisia per affrontare il nodo delle migliaia di migranti che arrivano sulle coste italiane. (leggi anche: Taranto, attesi altri mille profughi - "Vogliamo essere trattati come esseri umani")
Berlusconi "confermerà personalmente l'impegno italiano, una linea di credito di 150 milioni di euro per aiutare i giovani a sviluppare microcredito, artigianato, commercio, piccole attività che allevino la disoccupazione, che è a un tasso del 30%, e aiutino l'economia a ripartire. Con la rivoluzione la Tunisia ha perso tra i 4 e i 5 miliardi di dollari", ha spiegato Frattini, che ha anche annunciato una serie di aiuti mirati alla forza-lavoro tunisina.
Sull'eventualità di applicare il permesso temporaneo, previsto dall'articolo 20 della legge Bossi-Fini, il ministro degli Esteri ha risposto: "Dobbiamo prima chiudere il rubinetto. Se lo annunciassimo adesso, l'Italia diventerebbe il corridoio per Parigi, Londra, Berlino. Di 20.000 immigrati tunisini 18.000 finirebbero in Francia".
BERLUSCONI: LAVORIAMO PER RIMPATRIO - 'Stiamo lavorando per una possibilità di rimpatrio, c'è la volontà del governo di Tunisi e nostra per farlo in modo civile'. Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi al termine dell'incontro con il premier tunisino Beji Kaid Essebsi nel palazzo del governo a Tunisi. Si tratta del primo vertice ufficiale dopo la rivoluzione dei gelsomini e la deposizione di Ben Ali.
'Il ministro dell'interno Maroni lascia qui una commissione di tecnici al lavoro e domani tornerà per verificare il lavoro fatto e sottoscrivere un accordo. A Lampedusa ci sono stati 800 nuovi arrivi nella notte, dobbiamo cercare una soluzione' ha detto il premier che ha annunciato un summit con la Francia.
Intanto l'Ue ha fatto sapere che l'eventuale rilascio di documenti per consentire il soggiorno temporaneo di migranti sul territorio europeo rientra nelle facolta' delle autorita' nazionali.
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