VENTIMIGLIA. E' ripresa, una decina di minuti dopo le 19.00, la circolazione dei treni a Ventimiglia sia in direzione della Francia sia verso l'Italia. Lo si apprende da fonti ferroviarie. I treni sono ripresi a circolare dopo una giornata di tensione, anche diplomatica, con la polizia antisommossa francese (Crs) impegnata a smantellare il presidio a difesa della frontiera di Mentone. La protezione era stata decisa dalle autorita' francesi dopo la chiusura della frontiera tra Ventimiglia e la Francia a causa della manifestazione dei centri sociali a favore dei migranti.
Secondo un funzionario dello staff del ministro, Claude Gueant, la decisione del blocco temporaneo e' esclusivamente legata alla protesta organizzata a Ventimiglia. "Non c'e' alcun cambiamento" nella politica per l'immigrazione rispetto all'incontro che c'e' stato dieci giorni fa, a Milano, tra il ministro dell'Interno, Roberto Maroni e il collega francese. "Ma i manifestanti non avevano richiesto la necessaria autorizzazione alla prefettura di Nizza. Non credo, comunque, che il blocco dei treni duri a lungo".
La comunicazione arriva dopo la ferma protesta del governo italiano alla decisione delle autorita' francesi di bloccare i treni provenienti da Ventimiglia, una misura considerata "illegittima". Il ministro degli Esteri, Franco Frattini, ha dato "immediate istruzioni all'ambasciatore d'Italia a Parigi di svolgere un passo diplomatico presso le autorita' francesi per esprimere la ferma protesta del governo italiano e per chiedere chiarimenti per le sopraindicate misure che appaiono illegittime e in chiara violazione con i generali principi europei". Conclude la nota: "E' stato altresi' sollecitato il consolato a Nizza ad attivare contatti immediati con le autorita' locali e ottenere chiarimenti al riguardo".
OCCUPATI I BINARI DI VENTIMIGLIA - Al grido di "liberte'" centinaia di manifestanti bloccati da questa mattina a Ventimiglia, con l'intento di raggiungere la Francia ed accompagnare i profughi alla frontiera, hanno appena occupato la linea ferrata spostandosi in gruppo sui binari in direzione della Francia. I manifestanti si sono fermati in prossimita' di un vicino passaggio a livello e stanno decidendo sul da farsi. Non e' ancora ben chiaro se vogliano raggiungere a piedi il confine con la Francia oppure se fermarsi per un sit-in di protesta.
Secondo un funzionario dello staff del ministro, Claude Gueant, la decisione del blocco temporaneo e' esclusivamente legata alla protesta organizzata a Ventimiglia. "Non c'e' alcun cambiamento" nella politica per l'immigrazione rispetto all'incontro che c'e' stato dieci giorni fa, a Milano, tra il ministro dell'Interno, Roberto Maroni e il collega francese. "Ma i manifestanti non avevano richiesto la necessaria autorizzazione alla prefettura di Nizza. Non credo, comunque, che il blocco dei treni duri a lungo".
La comunicazione arriva dopo la ferma protesta del governo italiano alla decisione delle autorita' francesi di bloccare i treni provenienti da Ventimiglia, una misura considerata "illegittima". Il ministro degli Esteri, Franco Frattini, ha dato "immediate istruzioni all'ambasciatore d'Italia a Parigi di svolgere un passo diplomatico presso le autorita' francesi per esprimere la ferma protesta del governo italiano e per chiedere chiarimenti per le sopraindicate misure che appaiono illegittime e in chiara violazione con i generali principi europei". Conclude la nota: "E' stato altresi' sollecitato il consolato a Nizza ad attivare contatti immediati con le autorita' locali e ottenere chiarimenti al riguardo".
OCCUPATI I BINARI DI VENTIMIGLIA - Al grido di "liberte'" centinaia di manifestanti bloccati da questa mattina a Ventimiglia, con l'intento di raggiungere la Francia ed accompagnare i profughi alla frontiera, hanno appena occupato la linea ferrata spostandosi in gruppo sui binari in direzione della Francia. I manifestanti si sono fermati in prossimita' di un vicino passaggio a livello e stanno decidendo sul da farsi. Non e' ancora ben chiaro se vogliano raggiungere a piedi il confine con la Francia oppure se fermarsi per un sit-in di protesta.
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