di Michele Tedesco. “Se non adesso, quando”. Era il 13 febbraio scorso. Tantissime donne scesero nelle piazze e nelle strade per protestare e manifestare il loro dissenso, sulla base degli spunti offerti dalle tumultuose vicende che tuttora coinvolgono il Presidente del Consiglio, contro ogni comportamento lesivo nei confronti della dignità femminile, di quell’ Italia che tutto può comprare. Gridarono “Basta!” al velato mercimonio che, per forza di cose, si impone continuamente allo sguardo di chiunque accenda un televisore o sfogli un giornale, alla donna sempre usata e sempre vittima. Attraverso l’ analisi storica di una controversa figura femminile, qual’ è stata quella di Lucrezia Borgia, ci si tornerà a interrogare sul ruolo rivestito dalle donne nella società , per l’ ultimo atto della fortunatissima serie di “Giustizia a Teatro”, presentato questa mattina in conferenza stampa e in programma per lunedì prossimo, 11 aprile, al Teatro Petruzzelli di Bari. Figlia illegittima di un Papa, fu la castellana rinascimentale, dunque, una cinica avvelenatrice o una semplice martire del suo tempo e dei tanti suoi amanti che, senza scrupolo alcuno, la usarono con l’ intento di accrescere il proprio potere? Come sempre le 3 giurie, mediatica, popolare e tecnica, esprimeranno verdetto favorevole o contrario nei confronti di questo controverso e, al contempo, affascinante personaggio storico. A vestirne i panni sulla scena, sarà il Sindaco di Margherita di Savoia e Deputato del Pdl, On. Gabriella Carlucci. A sua difesa interverrà il Presidente della Camera Penale di Bari, l’ Avv. Egidio Sarno, che si troverà a fronteggiare l’ accusa, sostenuta dal Procuratore della Repubblica di Matera, Celestina Gravina. Il Rettore dell’ Università degli Studi di Bari, Corrado Petrocelli, presiederà la corte, mentre il Presidente dell’ Istituto Storico Italiano per il Medioevo, Prof. Massimo Miglio sarà il referente storico. Un nuovo tuffo nel passato, per comprendere meglio il presente, per il gran finale di una rassegna che, mietuti grandissimi consensi dalla critica e dal pubblico, chiude il suo bilancio con un segno più che positivo.
di Michele Tedesco. “Se non adesso, quando”. Era il 13 febbraio scorso. Tantissime donne scesero nelle piazze e nelle strade per protestare e manifestare il loro dissenso, sulla base degli spunti offerti dalle tumultuose vicende che tuttora coinvolgono il Presidente del Consiglio, contro ogni comportamento lesivo nei confronti della dignità femminile, di quell’ Italia che tutto può comprare. Gridarono “Basta!” al velato mercimonio che, per forza di cose, si impone continuamente allo sguardo di chiunque accenda un televisore o sfogli un giornale, alla donna sempre usata e sempre vittima. Attraverso l’ analisi storica di una controversa figura femminile, qual’ è stata quella di Lucrezia Borgia, ci si tornerà a interrogare sul ruolo rivestito dalle donne nella società , per l’ ultimo atto della fortunatissima serie di “Giustizia a Teatro”, presentato questa mattina in conferenza stampa e in programma per lunedì prossimo, 11 aprile, al Teatro Petruzzelli di Bari. Figlia illegittima di un Papa, fu la castellana rinascimentale, dunque, una cinica avvelenatrice o una semplice martire del suo tempo e dei tanti suoi amanti che, senza scrupolo alcuno, la usarono con l’ intento di accrescere il proprio potere? Come sempre le 3 giurie, mediatica, popolare e tecnica, esprimeranno verdetto favorevole o contrario nei confronti di questo controverso e, al contempo, affascinante personaggio storico. A vestirne i panni sulla scena, sarà il Sindaco di Margherita di Savoia e Deputato del Pdl, On. Gabriella Carlucci. A sua difesa interverrà il Presidente della Camera Penale di Bari, l’ Avv. Egidio Sarno, che si troverà a fronteggiare l’ accusa, sostenuta dal Procuratore della Repubblica di Matera, Celestina Gravina. Il Rettore dell’ Università degli Studi di Bari, Corrado Petrocelli, presiederà la corte, mentre il Presidente dell’ Istituto Storico Italiano per il Medioevo, Prof. Massimo Miglio sarà il referente storico. Un nuovo tuffo nel passato, per comprendere meglio il presente, per il gran finale di una rassegna che, mietuti grandissimi consensi dalla critica e dal pubblico, chiude il suo bilancio con un segno più che positivo.