Melania: tracce di sangue nell'auto del marito

di Roberta Calò. I primi risultati dell'autopsia hanno rivelato che la donna sarebbe morta dopo un lungo arco di tempo dovuto ad agonia per dissanguamento. "Abbiamo il ragionevole sospetto che l'omicidio sia avvenuto altrove e non nel bosco di Ripe: e' una possibilità che non possiamo escludere", ha commentato il colonnello Alessandro Patrizio, comandante provinciale dei carabinieri di Ascoli Piceno. "Speriamo di avere altri riscontri dalle informazioni testimoniali - ha concluso il colonnello- Novità rilevanti potrebbero emergere dall'esame dei tabulati telefonici, anche se si tratta di fare un lavoro molto lungo".
Nelle prime dieci pagine che l'anatomopatologo Adrea Tagliabracci ha consegnato alla Procura di Ascoli c'è scritto che l'assassino avrebbe accoltellato la donna e poi si sarebbe allontanato dalla vittima abbandonandola in fin di vita. Secondo tale spiegazione le tracce di terra e di aghi di pino ritrovate sotto le unghie del cadavere sarebbero testimonianza di un tentativo della vittima gravemente ferita di aggrapparsi a qualcosa, prima di perire dopo aver perso circa due litri di sangue.
Gli inquirenti hanno commentato: "È un primo rapporto sommario che necessita di ulteriori approfondimenti".
Recenti indiscrezioni hanno intanto portato alla luce nuovi indizi: sul sedile del passeggero della macchina di Salvatore Parolisi, marito della defunta, sarebbero state ritrovate tracce di sangue di piccole dimensioni. Importante sarà a questo punto chiarire sia se quelle tracce appartengono alla vittima sia se corrispondono a livello temporale alle dinamiche dell'omicidio. Il marito intanto si è reso disponibile per accertamenti comprativi a partire dal suo Dna.
Il caporalmaggiore Parolisi ben conosceva il bosco in cui è stata uccisa la moglie perchè tra i suoi doveri lavorativi rientrava quello di addestrare le soldatesse a sparare presso il poligono di tiro delle Casermette, non lontano dal luogo del delitto.
Nei giorni scorsi era stato controllato anche l'alibi di una soldatessa di Verona con cui Parolisi aveva avuto una relazione anni addietro. Per gli inquirenti non è da escludere nessuna ipotesi. Dal canto suo il marito della vittima, dislocato in questi giorni presso la casa dei suoceri di Somma Vesuviana, ha dichiarato: "Ho letto tante cose brutte sulla mia famiglia insinuazioni, ipotesi che mi fanno soffrire, ma io non devo difendermi da voi nè da nessun altro. Quello che dovevo dire l’ho detto, a chi di dovere. Verrà il momento in cui anche io mi esprimerò, dirò tutto quello che ho in corpo. Ma per ora nessuno mi ha rispettato, a voi che Parolisi Salvatore soffra non importa niente". Lui, come ormai molti sospettati già passati al vaglio dell'opinione pubblica per altri delitti, non si è sottratto alle telecamere della trasmissione Rai di Chi l'ha Visto? o di altre trasmissioni tv; in tali occasioni ha fornito minuziosi ragguagli sugli accadimenti del giorno della scomparsa.
L'uomo, infatti, non vedendo tornare la moglie ha dichiarato di aver pensato: "Non è che mi sta facendo qualche giochino, così una cosa simpatica. Ho pensato pure non è che magari mi sta osservando, a volte è capitato pure che anche al mare, lei, andando in bagno, nel ritornare si nascondeva per vedere io cosa facessi, se ero geloso, magari, che ne so se mi giravo per vedere dove era, oppure io risalivo, qualche volta mi ha fatto anche risalire".
Per ora nessuno risulta ufficialmente iscritto al registro degli indagati; "Le indagini continuano in direzioni diverse dato che nessuna verità è assoluta" ha precisato il Colonnello Alessandro Patrizio. "Al momento seguiamo tutte le ipotesi, quelle credibili e anche quelle incredibili, ma le seguiamo con pari forza per eliminare poco a poco quelle meno probabili e andare a fare una scrematura, fino a concentrarci sull'assassino o sugli assassini: perchè al momento non sappiamo nè il numero nè il sesso", ha concluso il colonnello aprendo un varco anche all'ipotesi che si possa essere trattato di un gruppo di assassini o che possa essere immischiata anche una donna.
Di diverso avviso risultano i pm di Ascoli coordinati da Umberto Monti, secondo cui sarebbe necessario approfondire le indagini nell'ambito delle conoscenze dirette di Melania; i carabinieri del Nucleo Investigativo, infatti, stanno procedendo con l'analisi in zona Fratta Maggiore, paese natale di Salvatore Parolisi e luogo in cui Melania e il marito hanno a lungo vissuto i primi tempi della vita matrimoniale.
Intanto la raccolta dei reperti avrebbe isolato uno scontrino riportante la data della scomparsa di Melania; il foglio sarebbe stato ritrovato in un cestino per rifiuti vicino ad un'area pic nic del bosco delle Casermette. Gli investigatori hanno invitato a quanti si trovavano in zona in quella data e in quelle ore a farsi avanti per fornire dettagli ulteriori.

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