di Roberta Calò. "No al confronto tra Sabrina Misseri e il padre Michele". Si è espressa così la Procura di Taranto rifiutando la richiesta avanzata dai legali Franco Coppi e Nicola Marseglia, difensori di Sabrina Misseri, coindagata con il padre per l'omicidio della piccola Sarah Scazzi. Intanto il consiglio dell'Ordine degli avvocati di Taranto ha sospeso a tempo indeterminato l'avv. Vito Russo, prima rappresentante legale dell'indagata. Il legale, assistito dal collega Gianluca Pierotti, ha portato avanti una linea difensiva per demolire le accuse della procura della repubblica che si era già espressa in termini di sospensione temporanea. Il responso, ora definitivo, è stato emesso in quanto si è ritenuto che l'avv. Russo, impegnato nelle indagini con la moglie Emilia Velletri, avrebbe nei suoi iter procedurali favorito in modo illegale la sua cliente, Sabrina Misseri, rendendosi colpevole di reati gravi.
Intanto gli inquirenti almeno per ora sembrano non prendere in esame l'ennesima versione che l'imputato ha palesato nella sua lettera scarcerando la figlia e assumendosi completamente la responsabilità del delitto.
In attesa di ulteriori accertamenti padre e figlia, le cui versioni continuano a suscitare enormi perplessità mostrando palesi contraddizioni, restano in carcere; la moglie di Michele, Cosima Misseri, commentando la situazione in cui versa la figlia dichiara: "Sono libera ma è come se fossi in galera anche io".
Intanto gli inquirenti almeno per ora sembrano non prendere in esame l'ennesima versione che l'imputato ha palesato nella sua lettera scarcerando la figlia e assumendosi completamente la responsabilità del delitto.
In attesa di ulteriori accertamenti padre e figlia, le cui versioni continuano a suscitare enormi perplessità mostrando palesi contraddizioni, restano in carcere; la moglie di Michele, Cosima Misseri, commentando la situazione in cui versa la figlia dichiara: "Sono libera ma è come se fossi in galera anche io".
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