BARI. La Procura di Bari ha scritto nel registro degli indagati quattro persone con l'accusa dell'omicidio di Giuseppe Mizzi, di 39 anni, compiuto il 16 marzo scorso a Carbonara di Bari. Si tratta del pregiudicato Antonio Battista, di 41 anni, ferito il giorno prima ad una mano sempre a Carbonara e in carcere con l'accusa di favoreggiamento personale; del suo presunto braccio destro Emanuele Fiorentino, un sorvegliato speciale di 31 arrestato il 17 marzo scorso perche' trovato in possesso di una pistola; di un minorenne e una quarta persona della quale non si e' appreso il nome.
Il Tribunale del riesame di Bari ha rigettato la richiesta di revoca dell’arresto presentata dalla difesa di Battista. Che l’omicidio di Mizzi e il ferimento di Battista, parente del boss Antonio Di Cosola, fossero collegati, era un’ipotesi già al vaglio degli investigatori che nelle ore successive al delitto avevano eseguito le prove dello stub su quattro persone, tra cui gli stessi Battista e Fiorentino. I risultati degli stub, attesi a giorni da Roma, dovrebbero chiarire chi ha ucciso Mizzi. Le indagini sui due agguati sono affidate ai carabinieri del nucleo operativo del comando provinciale di Bari e sono coordinate dal pm Lorenzo Lerario.
Il Tribunale del riesame di Bari ha rigettato la richiesta di revoca dell’arresto presentata dalla difesa di Battista. Che l’omicidio di Mizzi e il ferimento di Battista, parente del boss Antonio Di Cosola, fossero collegati, era un’ipotesi già al vaglio degli investigatori che nelle ore successive al delitto avevano eseguito le prove dello stub su quattro persone, tra cui gli stessi Battista e Fiorentino. I risultati degli stub, attesi a giorni da Roma, dovrebbero chiarire chi ha ucciso Mizzi. Le indagini sui due agguati sono affidate ai carabinieri del nucleo operativo del comando provinciale di Bari e sono coordinate dal pm Lorenzo Lerario.