di Manuela Merico. In tv, in chiesa e per strada, indossano sempre un “abito” diverso, ma sono le stesse persone: i sacerdoti!
Ti ascoltano e ti consigliano con la tonaca o con un semplice clergyman (collarino bianco) e poi li ritrovi abbigliati nei giorni festivi con paramenti di colore sempre diverso.
Come gli abiti firmati, anche quelli liturgici sono oggetto di esposizione nella fiera Koinè che si tiene ogni due anni a Vicenza. Nell’edizione di marzo 2011, sono state presentate le nuove tendenze in termini di tessuti e fantasie: stoffe pregiate e colori accesi quasi a voler seguire la moda del momento con le firme di Fendi e Laura Biagiotti.
Ma facciamo un passo indietro e affacciamoci alla prima chiesa vicina... un sacerdote guanelliano ci rassicura, tramite una breve intervista, che nell’abito religioso la sobrietà è l’elemento predominante, al contrario di quello che può sembrare.
Qual è l’ordine di vestizione prima della celebrazione?
Anni fa si era soliti indossare l’amitto, un panno quadrato di tela bianca, usato per coprire i vestiti comuni poiché i camici erano molto scollati; ora, invece, l’alba (o camice) è più accollata e non necessita l’uso dell’amitto. A coprire il camice vi sono la casula e infine la stola.
Cos’è la Casula?
E’ l’abito che il sacerdote indossa durante le celebrazioni. E’ un termine che deriva dal latino casula e vuol dire capanna quasi a volerne rispecchiare la forma avvolgente. In passato era chiamata pianeta.
A cosa serve la stola?
E’ la striscia di tela dello stesso colore della casula senza la quale non è possibile celebrare. Può essere portata intorno al collo in modo che le due estremità ricadano sul davanti, oppure può essere attaccata alla casula e cadere centralmente.
Quali sono le stoffe utilizzate per i paramenti?
Stoffe grezze, principalmente tela, con ricami in filo dorato rappresentanti i segni liturgici: pane, vino, spighe di grano e lo Spirito Santo. Anticamente i ricami erano fatti a mano o addirittura dipinti sulla tela stessa.
Secondo quale criterio si utilizza una casula piuttosto che un’altra?
Il colore della casula rappresenta il periodo liturgico, in particolare:
Il viola è per la Quaresima e l’Avvento;
Il verde per il tempo ordinario;
Il bianco per le solennità ;
Il rosso per la passione di Cristo;
Il rosa per la domenica di letizia, nella Quaresima e per la domenica di gioia nell’Avvento.
Possiamo, quindi, affermare che l’abito religioso è esempio di moda semplice e comunicativa poiché racchiude tanti significati in un unico capo di abbigliamento.
Ti ascoltano e ti consigliano con la tonaca o con un semplice clergyman (collarino bianco) e poi li ritrovi abbigliati nei giorni festivi con paramenti di colore sempre diverso.
Come gli abiti firmati, anche quelli liturgici sono oggetto di esposizione nella fiera Koinè che si tiene ogni due anni a Vicenza. Nell’edizione di marzo 2011, sono state presentate le nuove tendenze in termini di tessuti e fantasie: stoffe pregiate e colori accesi quasi a voler seguire la moda del momento con le firme di Fendi e Laura Biagiotti.
Ma facciamo un passo indietro e affacciamoci alla prima chiesa vicina... un sacerdote guanelliano ci rassicura, tramite una breve intervista, che nell’abito religioso la sobrietà è l’elemento predominante, al contrario di quello che può sembrare.
Qual è l’ordine di vestizione prima della celebrazione?
Anni fa si era soliti indossare l’amitto, un panno quadrato di tela bianca, usato per coprire i vestiti comuni poiché i camici erano molto scollati; ora, invece, l’alba (o camice) è più accollata e non necessita l’uso dell’amitto. A coprire il camice vi sono la casula e infine la stola.
Cos’è la Casula?
E’ l’abito che il sacerdote indossa durante le celebrazioni. E’ un termine che deriva dal latino casula e vuol dire capanna quasi a volerne rispecchiare la forma avvolgente. In passato era chiamata pianeta.
A cosa serve la stola?
E’ la striscia di tela dello stesso colore della casula senza la quale non è possibile celebrare. Può essere portata intorno al collo in modo che le due estremità ricadano sul davanti, oppure può essere attaccata alla casula e cadere centralmente.
Quali sono le stoffe utilizzate per i paramenti?
Stoffe grezze, principalmente tela, con ricami in filo dorato rappresentanti i segni liturgici: pane, vino, spighe di grano e lo Spirito Santo. Anticamente i ricami erano fatti a mano o addirittura dipinti sulla tela stessa.
Secondo quale criterio si utilizza una casula piuttosto che un’altra?
Il colore della casula rappresenta il periodo liturgico, in particolare:
Il viola è per la Quaresima e l’Avvento;
Il verde per il tempo ordinario;
Il bianco per le solennità ;
Il rosso per la passione di Cristo;
Il rosa per la domenica di letizia, nella Quaresima e per la domenica di gioia nell’Avvento.
Possiamo, quindi, affermare che l’abito religioso è esempio di moda semplice e comunicativa poiché racchiude tanti significati in un unico capo di abbigliamento.
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MODA
Post interessante.
RispondiEliminaPer i lettori che volessero approfondire l'argomento dei colori liturgici mi permetto di suggerire http://www.parrocchiasanmartino.org/colori_liturgici.html .
Scusate per la ripetizione potete eliminare il primo post.
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