BARI. Pressing istituzionale sul Governo nazionale contro la ricerca di idrocarburi in Adriatico. “Sul futuro del nostro mare si addensano ombre pesanti. Il ministro Prestigiacomo non recede dal sì alle trivellazioni a neanche 30 km dalle isole Tremiti. Per questo sarò a Termoli il 7 maggio, a far sentire la voce della Puglia insieme alle altre nella manifestazione nazionale che ribadirà il no alle prospezioni petrolifere nelle nostre acque”. Il presidente del Consiglio regionale della Puglia, Onofrio Introna, considera un “insuccesso l’incontro dei parlamentari di ogni schieramento col ministro. L’irremovibilità della Prestigiacomo ha deluso le attese di chi come me auspicava che l’appuntamento romano potesse servire a far cambiare opinione sull’aggressione al nostro ambiente. Ci rendiamo conto, invece, che le politiche del governo centrale non tengono in alcuna considerazione le preoccupazioni delle comunità e le scelte responsabili per uno sviluppo ecosostenibile”,
“E sarebbe questo che intendono per federalismo? Tenere in spregio le volontà dei territori a difesa della natura? Far venir meno con diktat ingiustificati la leale collaborazione tra enti locali, regioni e Governo?”.
“Siamo preoccupati per quello che si prepara per l’Adriatico – aggiunte il presidente del Consiglio regionale pugliese - per le spiagge, per il turismo della Puglia, del Molise e dell’Abruzzo, minacciati dalle torri di metallo, esposti al rischio di disastri ecologici, di macchie nere galleggianti e tutto per pochi barili di pessimo petrolio”.
Ben vengano interventi legislativi d’iniziativa di gruppi consiliari, di Consigli regionali, di tante Regioni. “Sarebbe auspicabile – per Introna – un’iniziativa unitaria di tutte le Regioni che si affacciano sull’Adriatico, dal Nord allo Ionio, rivendicare rispetto, per esprimere il dissenso, per prendere definitivamente le distanze da progetti che minacciano il mare comune, straordinaria risorsa ambientale, paesaggistica ed economica”.
“E sarebbe questo che intendono per federalismo? Tenere in spregio le volontà dei territori a difesa della natura? Far venir meno con diktat ingiustificati la leale collaborazione tra enti locali, regioni e Governo?”.
“Siamo preoccupati per quello che si prepara per l’Adriatico – aggiunte il presidente del Consiglio regionale pugliese - per le spiagge, per il turismo della Puglia, del Molise e dell’Abruzzo, minacciati dalle torri di metallo, esposti al rischio di disastri ecologici, di macchie nere galleggianti e tutto per pochi barili di pessimo petrolio”.
Ben vengano interventi legislativi d’iniziativa di gruppi consiliari, di Consigli regionali, di tante Regioni. “Sarebbe auspicabile – per Introna – un’iniziativa unitaria di tutte le Regioni che si affacciano sull’Adriatico, dal Nord allo Ionio, rivendicare rispetto, per esprimere il dissenso, per prendere definitivamente le distanze da progetti che minacciano il mare comune, straordinaria risorsa ambientale, paesaggistica ed economica”.