di Daniele Martini. L'art: 32 della Costituzione Italiana citava così: "La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti". E proprio questo articolo era scritto su uno dei tanti cartelli che portavano alcuni cittadini in protesta sotto il Palazzo della provincia a Lecce per quanto riguarda quello che sta accadendo al CDR Colacem ed all'inceneritore VOMM.
La protesta dei cittadini era avvenuta a seguito del Consiglio Provinciale che ha dato il via libera all'incenerimento dei rifiuti da parte del cementificio Colacem di Galatina: il gruppo di presenti chiedeva in modo particolare ai politici di non temporeggiare su questo tema per non calpestare la volontà di tantissimi cittadini del Salento e quindi ribadiva il loro deciso NO a qualsiasi forma di incenerimento di rifiuti sia urbani che industriali in un territorio già funestato da una forte incidenza di malattie neoplastiche, degenerative e letali legate alle emissioni inquinanti.
Per quanto riguarda il territorio su cui si trova il cementificio Colacem, all'interno di questo sono presenti numerosi camini industriali compresa la ciminiera della ditta VOMM, la quale ha presentato la richiesta di attivare un ulteriore e velenoso inceneritore di rifiuti industriali di natura sperimentale. Da premettere che il territorio di Galatina viene tuttora indicato dal registro tumori 2010 della Asl/Le1 al primo posto nella classifica sull’incidenza di neoplasie polmonari e come la provincia di Lecce stia attraversando “una vera e propria emergenza sanitaria con l’insorgenza di malattie oncologiche collegate alle emissioni inquinanti di natura antropica, come quelle prodotte da imprese di incenerimento e cementifici”.
In conclusione l’iniziativa del cementificio Colacem in un territorio sofferente come Galatina, appare del tutto inopportuna, anche perché la combustione nei cementifici comunque produce moltissime quantità di nano polveri cariche di metalli pesanti in grado di disperdersi nell’aria. Peraltro il cemento che ne deriverebbe risulterebbe tossico e gli scarti dell’edilizia nuocerebbero ulteriormente l’ambiente.
La protesta dei cittadini era avvenuta a seguito del Consiglio Provinciale che ha dato il via libera all'incenerimento dei rifiuti da parte del cementificio Colacem di Galatina: il gruppo di presenti chiedeva in modo particolare ai politici di non temporeggiare su questo tema per non calpestare la volontà di tantissimi cittadini del Salento e quindi ribadiva il loro deciso NO a qualsiasi forma di incenerimento di rifiuti sia urbani che industriali in un territorio già funestato da una forte incidenza di malattie neoplastiche, degenerative e letali legate alle emissioni inquinanti.
Per quanto riguarda il territorio su cui si trova il cementificio Colacem, all'interno di questo sono presenti numerosi camini industriali compresa la ciminiera della ditta VOMM, la quale ha presentato la richiesta di attivare un ulteriore e velenoso inceneritore di rifiuti industriali di natura sperimentale. Da premettere che il territorio di Galatina viene tuttora indicato dal registro tumori 2010 della Asl/Le1 al primo posto nella classifica sull’incidenza di neoplasie polmonari e come la provincia di Lecce stia attraversando “una vera e propria emergenza sanitaria con l’insorgenza di malattie oncologiche collegate alle emissioni inquinanti di natura antropica, come quelle prodotte da imprese di incenerimento e cementifici”.
In conclusione l’iniziativa del cementificio Colacem in un territorio sofferente come Galatina, appare del tutto inopportuna, anche perché la combustione nei cementifici comunque produce moltissime quantità di nano polveri cariche di metalli pesanti in grado di disperdersi nell’aria. Peraltro il cemento che ne deriverebbe risulterebbe tossico e gli scarti dell’edilizia nuocerebbero ulteriormente l’ambiente.