di Dario Durante. Sono iniziati in questi giorni i lavori di sistemazione del piazzale antistante il convento di Pulsano (Ta) da parte della ditta lucana Areacoop per un importo complessivo di 30mila euro.
Giunge così al termine il travagliato restauro dell’immobile, risalente al 1709 e voluto dalla nobile famiglia Muscettola per ospitare una comunità di padri francescani riformati.
Chiuso ormai da una quindicina di anni, ingabbiato da ponteggi e protetto da recinzioni, il monumento versava in uno stato di abbandono e fatiscenza a causa di una costante mancanza di finanziamenti e battaglie di carte bollate e ricorsi tra le ditte appaltatrici e l’Ente comunale proprietario.
La situazione si sbloccò nel 2006, quando su pressing dell’Associazione culturale “La ‘Ngegna” e dalla collaborazione del consigliere regionale Borraccino e dell’allora sindaco Laterza, la Regione Puglia finanziò il completamento del restauro nell’ambito dell’Accordo di Programma Quadro “Beni ed Attività Culturali”.
Situato accanto ad una cappella cinquecentesca dedicata alla Vergine dei Martiri, la struttura si sviluppa su due piani, attorno ad un caratteristico chiostro ed è stata da sempre punto di riferimento per l’intera comunità, ospitando, all’indomani dell’unificazione dello stato italiano, alcuni uffici comunali e la caserma dei carabinieri e dopo, con l’arrivo delle Suore Stimmatine nei primi decenni del Novecento, l’asilo nido e una scuola femminile per il ricamo e il cucito.
Adesso, il convento sarà destinato a diventare un luogo polifunzionale per attività culturali ospitando forse un museo civico ed alcuni laboratori artigianali.
Ma sulla destinazione d’uso finale l’amministrazione comunale non si è ancora espressa.
Giunge così al termine il travagliato restauro dell’immobile, risalente al 1709 e voluto dalla nobile famiglia Muscettola per ospitare una comunità di padri francescani riformati.
Chiuso ormai da una quindicina di anni, ingabbiato da ponteggi e protetto da recinzioni, il monumento versava in uno stato di abbandono e fatiscenza a causa di una costante mancanza di finanziamenti e battaglie di carte bollate e ricorsi tra le ditte appaltatrici e l’Ente comunale proprietario.
La situazione si sbloccò nel 2006, quando su pressing dell’Associazione culturale “La ‘Ngegna” e dalla collaborazione del consigliere regionale Borraccino e dell’allora sindaco Laterza, la Regione Puglia finanziò il completamento del restauro nell’ambito dell’Accordo di Programma Quadro “Beni ed Attività Culturali”.
Situato accanto ad una cappella cinquecentesca dedicata alla Vergine dei Martiri, la struttura si sviluppa su due piani, attorno ad un caratteristico chiostro ed è stata da sempre punto di riferimento per l’intera comunità, ospitando, all’indomani dell’unificazione dello stato italiano, alcuni uffici comunali e la caserma dei carabinieri e dopo, con l’arrivo delle Suore Stimmatine nei primi decenni del Novecento, l’asilo nido e una scuola femminile per il ricamo e il cucito.
Adesso, il convento sarà destinato a diventare un luogo polifunzionale per attività culturali ospitando forse un museo civico ed alcuni laboratori artigianali.
Ma sulla destinazione d’uso finale l’amministrazione comunale non si è ancora espressa.