di Daniele Martini. (GUARDA SPECIALE SU GIORNALE DI PUGLIA TV) "Alle 21:37 del 2 aprile 2005 il Santo Padre Giovanni Paolo II è tornato alla casa del Padre": così citava il breve messaggio rilasciato dal Cardinale Jorge Medina Estévez quella sera davanti ad una folla raccolta in preghiera in Piazza San Pietro.
Quella sera mi trovavo a Macerata, ero uno studente universitario. Appena saputa la notizia della morte del Santo Padre, ero già in un mare di lacrime, ma consapevole del fatto che Papa Karol stava raggiungendo un luogo bellissimo.
All'improvviso venivano alla mente le immagini di quello che Papa Karol aveva fatto in 25 anni di pontificato, il più lungo di tutti i tempi. Un Papa "giovane tra i giovani", comunicativo, pieno di parole buone per tutti e che ci incitava soprattutto a "non avere paura" perché Gesù Cristo era sempre con noi e ci incitava a spalancargli le porte.
Il giorno dopo milioni di fedeli erano già a Roma per salutare Papa Karol. Anch'io, con un gruppo di amici, ero andato per salutarlo. Vedere quel corpo steso, immobile ma con un'aria serena è stato qualcosa di impressionante. In quel momento, anche in silenzio, Il Santo Padre comunicava qualcosa. Difatti, Lui, non ci ha mai lasciato da soli ed anche ora, a 6 anni di distanza dal suo addio, è ancora presente nei nostri cuori.
Ed il 1 maggio arriverà per lui la tanto attesa Beatificazione. Una gioia grande per il mondo intero ed un bellissimo riconoscimento per questo grande pontefice che resterà per sempre nella mente e nel cuore di ognuno di noi.
(Daniele Martini)
Quella sera mi trovavo a Macerata, ero uno studente universitario. Appena saputa la notizia della morte del Santo Padre, ero già in un mare di lacrime, ma consapevole del fatto che Papa Karol stava raggiungendo un luogo bellissimo.
All'improvviso venivano alla mente le immagini di quello che Papa Karol aveva fatto in 25 anni di pontificato, il più lungo di tutti i tempi. Un Papa "giovane tra i giovani", comunicativo, pieno di parole buone per tutti e che ci incitava soprattutto a "non avere paura" perché Gesù Cristo era sempre con noi e ci incitava a spalancargli le porte.
Il giorno dopo milioni di fedeli erano già a Roma per salutare Papa Karol. Anch'io, con un gruppo di amici, ero andato per salutarlo. Vedere quel corpo steso, immobile ma con un'aria serena è stato qualcosa di impressionante. In quel momento, anche in silenzio, Il Santo Padre comunicava qualcosa. Difatti, Lui, non ci ha mai lasciato da soli ed anche ora, a 6 anni di distanza dal suo addio, è ancora presente nei nostri cuori.
Ed il 1 maggio arriverà per lui la tanto attesa Beatificazione. Una gioia grande per il mondo intero ed un bellissimo riconoscimento per questo grande pontefice che resterà per sempre nella mente e nel cuore di ognuno di noi.
(Daniele Martini)