di Roberta Calò. Non si spengono i riflettori su Karima el Marhoug in arte Ruby Rubacuori: la ormai nota ragazza è stata cacciata dalla famigerata discoteca milanese Hollywood sabato sera. La giovane marocchina si è giustificata spiegando: "Ero stata chiamata per un'ospitata e davanti al locale ho trovato tanti paparazzi. Ma non hanno voluto far entrare il mio manager e un mio amico. Poi senza un motivo valido, una volta all'interno del privé, mi hanno chiesto di andare via. Credo sia stata tutta una manovra, forse mi hanno usata per farsi un po' di pubblicità ". "Non voglio che poi si dica che non mi hanno fatto entrare in un locale".
La direzione dell' Hollywood ha fornito la sua versione dei fatti: "Un locale che ha 25 anni di fama internazionale e che annovera tra i sui clienti personaggi come Mick Jagger o Charlize Theron piuttosto che Russel Crowe, Jessica Alba, Naomi Campbell non ha certo necessità di farsi pubblicità attraverso paparazzate che, anzi, non sono sollecitate né gradite dalla Direzione della Discoteca Hollywood".
In concomitanza sarebbe stato chiuso anche il locale genovese Fellini dell'imprenditore Luca Risso, fidanzato di Ruby. Un sopralluogo della Polizia avrebbe infatti rilevato la mancanza di cartelli di legge sull' assunzione di alcolici e la presenza di giovani che lavorano "in nero". Controlli approfonditi avrebbero portato alla luce film e foto hard sul pc sequestrato a casa dell'imprenditore aprendo le porte della magistratura milanese anche a Luca Risso per l'accusa di prostituzione minorile. Nei video, alcuni presenti anche su Youtube, è ben visibile Ruby ancora minorenne coinvolta in riti e danze osè con uomini dotati di museruole da bulldog e donne nude o semivestite.
Intanto dal fronte governativo, il Premier spiana la strana mediatica per una assoluzione almeno da parte dell'opinione pubblica nel Rubygate. Prima di entrare nell'aula della Prima Corte d'assise d'appello per il processo Mediatrade, il Cavaliere ha dichiarato: "Nemmeno per sogno ma che condanna. C'é una magistratura che lavora contro il paese. Non esiste alcuna concussione. Contro di me accuse risubili, infondate e demenziali. In un paese civile le intercettazioni non possono essere portate a processo perché manipolabili". Il Presidente del Consiglio prosegue la sua guerra offensiva anche in occasione del convegno del Pdl: "Finalmente dopo un anno di critiche Fini se ne e' andato. Finche' c'e' stato lui non e' stato possibile fare la riforma della giustizia perche' c'era un patto tra lui e i magistrati che gli garantivano protezione, mentre lui garantiva a loro che non sarebbe mai passata dalla Camera una riforma della giustizia sgradita ai magistrati e che solo quando Berlusconi non ci fosse stato piu' lui avrebbe discusso con i giudici una riforma della giustizia".
La sua autopropaganda si serve anche di un supporto storico estremamente soggettivo: "I comunisti hanno sempre considerato la storia come una lunga marcia verso una societa' senza classi e considerano non solo un diritto, ma un dovere eliminare anche fisicamente chi avversa questa lunga marcia. E questo fa dell'ideologia comunista la piu' disumana e criminale dell'intera storia dell'uomo". E aderendo all'ormai consueta pratica governativa denigratoria che ha investito tutti gli esponenti di tutti i partiti, Berlusconi in veste di esegeta super partes palesa il futuro programmatico della sinistra: "'Reintroduzione dell'Ici sulla prima casa, aumento dell'imposta sui risparmio, patrimoniale su beni mobili ed immobili, intercettazioni a go-go, frontiere spalancate. E dopo 5 anni diritto di voto agli immigrati, per ribaltare in questo modo la bilancia che finora ha sempre visto prevalere noi persone moderate e di buon senso". Si piega, infatti, alle modalità che lui stesso condanna alla controparte: "Non hanno altro modo di comportarsi che quello di calunniare e insolentire la maggioranza e usare i loro giudici per far fuori gli avversari che considerano nemici".
In questa giungla governativa in cui il rimpallo di responsabilità e la corsa all'arricchimento personale vigono sovrani a sfavore dell'interesse del Paese, risulta ridicolamente e drammaticamente contrastante con la presunzione di voler consegnare un esempio di democrazia sul fronte internazionale libico.
La direzione dell' Hollywood ha fornito la sua versione dei fatti: "Un locale che ha 25 anni di fama internazionale e che annovera tra i sui clienti personaggi come Mick Jagger o Charlize Theron piuttosto che Russel Crowe, Jessica Alba, Naomi Campbell non ha certo necessità di farsi pubblicità attraverso paparazzate che, anzi, non sono sollecitate né gradite dalla Direzione della Discoteca Hollywood".
In concomitanza sarebbe stato chiuso anche il locale genovese Fellini dell'imprenditore Luca Risso, fidanzato di Ruby. Un sopralluogo della Polizia avrebbe infatti rilevato la mancanza di cartelli di legge sull' assunzione di alcolici e la presenza di giovani che lavorano "in nero". Controlli approfonditi avrebbero portato alla luce film e foto hard sul pc sequestrato a casa dell'imprenditore aprendo le porte della magistratura milanese anche a Luca Risso per l'accusa di prostituzione minorile. Nei video, alcuni presenti anche su Youtube, è ben visibile Ruby ancora minorenne coinvolta in riti e danze osè con uomini dotati di museruole da bulldog e donne nude o semivestite.
Intanto dal fronte governativo, il Premier spiana la strana mediatica per una assoluzione almeno da parte dell'opinione pubblica nel Rubygate. Prima di entrare nell'aula della Prima Corte d'assise d'appello per il processo Mediatrade, il Cavaliere ha dichiarato: "Nemmeno per sogno ma che condanna. C'é una magistratura che lavora contro il paese. Non esiste alcuna concussione. Contro di me accuse risubili, infondate e demenziali. In un paese civile le intercettazioni non possono essere portate a processo perché manipolabili". Il Presidente del Consiglio prosegue la sua guerra offensiva anche in occasione del convegno del Pdl: "Finalmente dopo un anno di critiche Fini se ne e' andato. Finche' c'e' stato lui non e' stato possibile fare la riforma della giustizia perche' c'era un patto tra lui e i magistrati che gli garantivano protezione, mentre lui garantiva a loro che non sarebbe mai passata dalla Camera una riforma della giustizia sgradita ai magistrati e che solo quando Berlusconi non ci fosse stato piu' lui avrebbe discusso con i giudici una riforma della giustizia".
La sua autopropaganda si serve anche di un supporto storico estremamente soggettivo: "I comunisti hanno sempre considerato la storia come una lunga marcia verso una societa' senza classi e considerano non solo un diritto, ma un dovere eliminare anche fisicamente chi avversa questa lunga marcia. E questo fa dell'ideologia comunista la piu' disumana e criminale dell'intera storia dell'uomo". E aderendo all'ormai consueta pratica governativa denigratoria che ha investito tutti gli esponenti di tutti i partiti, Berlusconi in veste di esegeta super partes palesa il futuro programmatico della sinistra: "'Reintroduzione dell'Ici sulla prima casa, aumento dell'imposta sui risparmio, patrimoniale su beni mobili ed immobili, intercettazioni a go-go, frontiere spalancate. E dopo 5 anni diritto di voto agli immigrati, per ribaltare in questo modo la bilancia che finora ha sempre visto prevalere noi persone moderate e di buon senso". Si piega, infatti, alle modalità che lui stesso condanna alla controparte: "Non hanno altro modo di comportarsi che quello di calunniare e insolentire la maggioranza e usare i loro giudici per far fuori gli avversari che considerano nemici".
In questa giungla governativa in cui il rimpallo di responsabilità e la corsa all'arricchimento personale vigono sovrani a sfavore dell'interesse del Paese, risulta ridicolamente e drammaticamente contrastante con la presunzione di voler consegnare un esempio di democrazia sul fronte internazionale libico.
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