Ruby: nuove intercettazioni telefoniche, anche voci bunga bunga

di Roberta Calò. "L'importante è che ci siano diverse persone che testimonino come a noi (Ruby) aveva detto che aveva l'età diversa da quella che aveva insomma". Queste le parole utilizzate dal Premier per rassicurare la Minetti in vista anche dell'udienza di domani. E proprio a poche ore di distanza dai riflettori giuridici, emergono intercettazioni telefoniche che portano alla luce conversazioni tra il Cavaliere e alcune ragazza coinvolte nel caso Ruby. La russa Raissa Skorkina, per esempio, gli fa notare: "Mi sta finendo la benzina" e lui le risponde: "Ah, ho capito. Va bene, lo dico a Spinelli". La dominicana Marysthelle Polanco, invece, gli parla di lavoro: "Sono a Roma, oddio sono venuta a fare il casting con Pingitore. Ti ricordi?". "Sì - replica Silvio Berlusconi -, quella che ti ho procurato io, no?".
Inquietante resta anche una telefonata messa agli atti in cui si sentono voci durante una delle serate del bunga bunga.
All'udienza di domani il sottosegretario alla presidenza del consiglio ha spiegato che Berlusconi non sarà presente e forse mancheranno anche i suoi rappresentanti legali Nicolò Ghedini e Piero Longo. Karima, nota al'opinione pubblica come Ruby, sarebbe pronta a costituirsi parte civile contro Berlusconi. Domani si dovrebbe dare il via all'analisi di scottanti documentazioni e testimonianze; numerose sono anche le celebrità chiamate in causa, in particolare 132 citate dall'accusa e 78 dalla difesa. Tra i nomi più nomi spuntano Clooney, la Canalis, Ayda Yespica, Belen Rodriguez. Quest'ultima ha commentato: "Sono stata chiamata perché Ruby ha fatto il mio nome nelle intercettazioni: ha detto che ero a una festa, ma io non sono mai stata ad Arcore. È stato un equivoco ed è stato dimostrato. Se la legge mi chiama andrò a testimoniare ma non ci sarà nessuna dichiarazione shock".
Nonostante per la giornata di domani sia stato vietato l'accesso in aula a giornalisti e organi di stampa, è previsto un assalto mediatico di notevoli dimensioni già fuori dal palazzo della Procura di Milano. A tal proposito Livia Pomodoro, presidente del tribunale del capoluogo lombardo, si è mostrata "contraria alla spettacolarizzazione dei processi, ma convinta che la pubblicità in termini corretti e la trasparenza del dibattimento sono la garanzia anche dei giudizi durante il processo". Sulla composizione del collegio tutto al femminile, la Pomodoro ha commentato: "'Si tratta semplicemente di un automatismo".

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