di Roberta Calò. L'udienza flash del processo contro Berlusconi tenutasi oggi presso la procura di Milano si è conclusa molto velocemente con rinvio al 31 maggio.
L'accusa è stata capitanata dai pubblici ministeri Antonio Sangermano e Ilda Bocassini; per la difesa era presente l'avvocato Giorgio Perroni. L'indagato ha inoltrato delle motivazioni epistolari in cui giustificava la sua assenza con "impegni istituzionali".
Presente in aula anche il legale Paola Bocciardo, la quale ha spiegato che la sua assistita, Karima el Mahroug, "non ha ritenuto giusto costituirsi parte civile perchè ritiene di non aver subito alcun danno per essere andata qualche volta ad Arcore nè per aver frequentato il premier" perchè "contrasta con quello che Karima ha sempre detto, e cioè di non essere mai stata oggetto di atti sessuali da parte del presidente del Consiglio. L'altro motivo della sua scelta - ha chiarito l'avvocato Boccardi - è che Karima ha sempre affermato di non essersi mai prostituita mentre questo processo dà per scontato che si sia concessa dietro pagamento".
"Tutto questo contrasta con quello che Karima ha detto ai pm e con quella che è la sua verità . Essere parte civile significa chiedere i danni e Karima - ha precisato il legale - non ritiene di avere avuto alcun danno per essere andata qualche volta ad Arcore nè per aver frequentato il presidente del Consiglio. Per lei - ha concluso il legale - il danno è stato mediatico perchè è stata additata in tutto il mondo come prostituta anche se non ci sono in questo senso dichiarazione di alcuna persona ma solo presunzioni".
Anche il legale del Premier ha prontamente spiegato la posizione del suo assistito: "Oggi l'elemento significativo dell'udienza è che nessuna persona, nè funzionari della questura nè la signorina Ruby, si è costituita parte civile. Siamo convinti che da questo processo verrà fuori l'estraneità di Berlusconi da tutti e due i reati contestati".
In tema di presa di posizioni, non è mancata anche la voce della 26enne consigliera regionale lombarda del Pdl, Nicole Minetti, non coinvolta nel processo immediato ma indagata con Emilio Fede e Lele Mora per favoreggiamento alla prostituzione. La donna, non presente in aula oggi, non si è sottratta ai giornalisti alle cui telecamere ha dichiarato: "Sono tranquilla Perché ho grande fiducia nella giustizia e sono sicura dell'esito positivo del processo che dimostrerà l'innocenza mia e del presidente Berlusconi". Innegabile, intanto, nella giornata di oggi un velo di imbarazzo per il procuratore di Milano Edmondo Bruto Liberati in quanto alcune intercettazioni telefoniche pubblicate sul Corriere della Sera, sono finite agli atti senza l'autorizzazione della Camera nonostante uno degli interlocutori fosse il deputato Silvio Berlusconi.
Intanto il numero delle intercettazioni cresce; ne sputa ora una quarta, copiata ben due volte, in cui compare un dialogo tra il Cavaliere e la Minetti. Oggetto della telefonata sarebbe l'auto di cui la donna doveva denunciare il furto: "Io la macchina l'ho prestata alla Marysthelle (Marysthelle Polanco, una ragazza dell'Olgettina) che me l'ha chiesta perché ha detto che la sua si era rotta e mi fa un lavoro così?". Il Premier due giorni prima aveva già avvisato Barbara Fagiolotti, una dell'Olgettina, che la Minetti avrebbe denunciato il furto della sua auto su cui aveva notato il fidanzato di Marysthelle Polanco, indagato per possesso di cocaina. Nella telefonata con la consigliera regionale Berlusconi non manca di scherzare in merito ad una mano che gli fa male: "Sono un leader dimezzato. Sono un'anatra zoppa. Zoppico quando cammino e però c'è un proverbio che dice (...) meglio zoppicare sulla strada giusta che correre sulla strada sbagliata, che mi consola".
Mimando una falsa riluttanza, non si sottrae ai riflettori della visibilità nemmeno Raissa Skorkina, 30 anni, russa, ex modella, indossatrice: "Ci vogliamo bene. È un reato? Ogni tanto mi fa dei regali. La legge lo vieta?". La donna era già nota all'opinione pubblica per la richiesta di benzina in una telefonata con il Premier. La giovane, che si è vantata perfino di avere un pappagallo che ha chiamato Silvietto, ha spiegato: "E cosa c'è di male? Ci conosciamo da troppi, troppi anni. C'è un rapporto profondo, gli voglio bene e se c'è un'urgenza mi aiuta. Lui mi dice sempre che è il mio angelo custode". Non manca un excursus storico sul loro primo incontro: "Tra il 2003 e il 2004, l'ho conosciuto a una cena in Sardegna. E poi siamo sempre rimasti amici. C'è una stima profonda. È come un pezzo della mia famiglia, mi protegge. Anche i miei genitori lo conoscono e ora soffrono per lui, come me".
Attenzione particolare al Rubygate è stata rivolta nel corso della trasmissione Ballarò dove il Presidente della Camera Gianfranco Fini ha commentato i recenti sviluppi: "Il fatto che siano utilizzate nelle carte processuali delle intercettazioni relative a utenze del presidente del Consiglio e che quindi come tali dovevano essere distrutte, non fa male alla politica, fa male al sistema Italia". Nella medesima occasione Paolo Mieli avrebbe smentito l'acquisto della villa a Lampedusa da parte del Presidente del Consiglio: "Conosco il proprietario di quella villa che è una delle più belle di Lampedusa e so per certo che non è stata acquistata da Berlusconi, è una bugia". Ignorando la linea difensiva pro Cavaliere intrapresa da Raffaele Fitto che accusava la sinistra di avere una fissazione anti-berlusconiana, l'esponente del Pd Veltroni ha dichiarato: "Se non è vero quello che ha detto il presidente del consiglio di fronte a tante persone che soffrono, Berlusconi dovrebbe fare quello che si fa in un paese civile, ossia un passo indietro. Se è vero che ha ingannato i cittadini dovrebbe risponderne".
L'accusa è stata capitanata dai pubblici ministeri Antonio Sangermano e Ilda Bocassini; per la difesa era presente l'avvocato Giorgio Perroni. L'indagato ha inoltrato delle motivazioni epistolari in cui giustificava la sua assenza con "impegni istituzionali".
Presente in aula anche il legale Paola Bocciardo, la quale ha spiegato che la sua assistita, Karima el Mahroug, "non ha ritenuto giusto costituirsi parte civile perchè ritiene di non aver subito alcun danno per essere andata qualche volta ad Arcore nè per aver frequentato il premier" perchè "contrasta con quello che Karima ha sempre detto, e cioè di non essere mai stata oggetto di atti sessuali da parte del presidente del Consiglio. L'altro motivo della sua scelta - ha chiarito l'avvocato Boccardi - è che Karima ha sempre affermato di non essersi mai prostituita mentre questo processo dà per scontato che si sia concessa dietro pagamento".
"Tutto questo contrasta con quello che Karima ha detto ai pm e con quella che è la sua verità . Essere parte civile significa chiedere i danni e Karima - ha precisato il legale - non ritiene di avere avuto alcun danno per essere andata qualche volta ad Arcore nè per aver frequentato il presidente del Consiglio. Per lei - ha concluso il legale - il danno è stato mediatico perchè è stata additata in tutto il mondo come prostituta anche se non ci sono in questo senso dichiarazione di alcuna persona ma solo presunzioni".
Anche il legale del Premier ha prontamente spiegato la posizione del suo assistito: "Oggi l'elemento significativo dell'udienza è che nessuna persona, nè funzionari della questura nè la signorina Ruby, si è costituita parte civile. Siamo convinti che da questo processo verrà fuori l'estraneità di Berlusconi da tutti e due i reati contestati".
In tema di presa di posizioni, non è mancata anche la voce della 26enne consigliera regionale lombarda del Pdl, Nicole Minetti, non coinvolta nel processo immediato ma indagata con Emilio Fede e Lele Mora per favoreggiamento alla prostituzione. La donna, non presente in aula oggi, non si è sottratta ai giornalisti alle cui telecamere ha dichiarato: "Sono tranquilla Perché ho grande fiducia nella giustizia e sono sicura dell'esito positivo del processo che dimostrerà l'innocenza mia e del presidente Berlusconi". Innegabile, intanto, nella giornata di oggi un velo di imbarazzo per il procuratore di Milano Edmondo Bruto Liberati in quanto alcune intercettazioni telefoniche pubblicate sul Corriere della Sera, sono finite agli atti senza l'autorizzazione della Camera nonostante uno degli interlocutori fosse il deputato Silvio Berlusconi.
Intanto il numero delle intercettazioni cresce; ne sputa ora una quarta, copiata ben due volte, in cui compare un dialogo tra il Cavaliere e la Minetti. Oggetto della telefonata sarebbe l'auto di cui la donna doveva denunciare il furto: "Io la macchina l'ho prestata alla Marysthelle (Marysthelle Polanco, una ragazza dell'Olgettina) che me l'ha chiesta perché ha detto che la sua si era rotta e mi fa un lavoro così?". Il Premier due giorni prima aveva già avvisato Barbara Fagiolotti, una dell'Olgettina, che la Minetti avrebbe denunciato il furto della sua auto su cui aveva notato il fidanzato di Marysthelle Polanco, indagato per possesso di cocaina. Nella telefonata con la consigliera regionale Berlusconi non manca di scherzare in merito ad una mano che gli fa male: "Sono un leader dimezzato. Sono un'anatra zoppa. Zoppico quando cammino e però c'è un proverbio che dice (...) meglio zoppicare sulla strada giusta che correre sulla strada sbagliata, che mi consola".
Mimando una falsa riluttanza, non si sottrae ai riflettori della visibilità nemmeno Raissa Skorkina, 30 anni, russa, ex modella, indossatrice: "Ci vogliamo bene. È un reato? Ogni tanto mi fa dei regali. La legge lo vieta?". La donna era già nota all'opinione pubblica per la richiesta di benzina in una telefonata con il Premier. La giovane, che si è vantata perfino di avere un pappagallo che ha chiamato Silvietto, ha spiegato: "E cosa c'è di male? Ci conosciamo da troppi, troppi anni. C'è un rapporto profondo, gli voglio bene e se c'è un'urgenza mi aiuta. Lui mi dice sempre che è il mio angelo custode". Non manca un excursus storico sul loro primo incontro: "Tra il 2003 e il 2004, l'ho conosciuto a una cena in Sardegna. E poi siamo sempre rimasti amici. C'è una stima profonda. È come un pezzo della mia famiglia, mi protegge. Anche i miei genitori lo conoscono e ora soffrono per lui, come me".
Attenzione particolare al Rubygate è stata rivolta nel corso della trasmissione Ballarò dove il Presidente della Camera Gianfranco Fini ha commentato i recenti sviluppi: "Il fatto che siano utilizzate nelle carte processuali delle intercettazioni relative a utenze del presidente del Consiglio e che quindi come tali dovevano essere distrutte, non fa male alla politica, fa male al sistema Italia". Nella medesima occasione Paolo Mieli avrebbe smentito l'acquisto della villa a Lampedusa da parte del Presidente del Consiglio: "Conosco il proprietario di quella villa che è una delle più belle di Lampedusa e so per certo che non è stata acquistata da Berlusconi, è una bugia". Ignorando la linea difensiva pro Cavaliere intrapresa da Raffaele Fitto che accusava la sinistra di avere una fissazione anti-berlusconiana, l'esponente del Pd Veltroni ha dichiarato: "Se non è vero quello che ha detto il presidente del consiglio di fronte a tante persone che soffrono, Berlusconi dovrebbe fare quello che si fa in un paese civile, ossia un passo indietro. Se è vero che ha ingannato i cittadini dovrebbe risponderne".
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