BARI. Il presidente del Tribunale Civile di Bari, Vito Savino, ha accolto il ricorso per accertamento tecnico preventivo richiesto nell'azione popolare promossa dagli avvocati Luigi Paccione e Alessio Carlucci per accertare le condizioni di detenzione all'interno del Centro di Identificazione ed espulsione del capoluogo pugliese ed ha disposto che l'ingegner Francesco Saverio Campanale, gia' provveditore alle Opere Pubbliche per il Lazio, Abruzzo e Sardegna, entri nel Cie del capoluogo pugliese al fine di verificare se ''lo stato, la condizione, l'organizzazione del Centro, puntualizzando se in base ai parametri propri della funzione a cui e' adibito, sia in grado di assicurare ai trattenuti necessaria assistenza e pieno rispetto della loro dignita'; in caso di constatazione di negativita', evidenzi gli interventi necessari per eliminarle''. Lo rende noto l'assessore all'Immigrazione della Regione Puglia, Nicola Fratoianni.
La Regione il 28 febbraio, in occasione dell'udienza davanti al presidente Savino, si e' costituita nel ricorso, condividendo nel merito le osservazioni giuridiche volte a sostenere le domanda di accertamento tecnico preventivo. Nella comparsa di costituzione la Regione Puglia ha chiesto l'integrazione dei quesiti al Consulente tecnico d'ufficio al fine di verificare lo stato e le condizioni attuali del Cie di Bari, l'adeguatezza e la conformita' dei luoghi alle norme igienico-sanitarie ed a garantire il diritto alla salute, alla presa in carico di situazioni di particolare vulnerabilita', nonche' il rispetto dei parametri previsti per sanita' ed adeguate misure di sicurezza a tutela delle persone trattenute.
Il perito ha prestato giuramento all'Udienza del 28 marzo. La Regione ha nominato un consulente di parte individuato nella persona dell'ingegner Luigia Brizzi. Ieri, hanno avuto inizio le operazioni peritali all'interno della struttura. L'assessore Fratoianni esprime soddisfazione per questa iniziativa e per il primo importante risultato ottenuto.
''E' interesse di questa amministrazione regionale che si e' sempre dichiarata contraria all'esistenza dei Cie ed all'apertura della struttura di Bari - spiega in una nota - rilevare ogni violazione dei diritti fondamentali delle persone trattenute pur continuando a sostenere la chiusura di questi centri. Gia' nell'agosto scorso, a seguito di una mia visita all'interno del Centro d'identificazione ed espulsione di Bari, avevo denunciato una condizione di invivibilita' e di precarie condizioni igienico-sanitarie. E' per queste ragioni che abbiamo inteso aderire e sostenere questa iniziativa giuridica anche costituendoci nel ricorso''.
La Regione il 28 febbraio, in occasione dell'udienza davanti al presidente Savino, si e' costituita nel ricorso, condividendo nel merito le osservazioni giuridiche volte a sostenere le domanda di accertamento tecnico preventivo. Nella comparsa di costituzione la Regione Puglia ha chiesto l'integrazione dei quesiti al Consulente tecnico d'ufficio al fine di verificare lo stato e le condizioni attuali del Cie di Bari, l'adeguatezza e la conformita' dei luoghi alle norme igienico-sanitarie ed a garantire il diritto alla salute, alla presa in carico di situazioni di particolare vulnerabilita', nonche' il rispetto dei parametri previsti per sanita' ed adeguate misure di sicurezza a tutela delle persone trattenute.
Il perito ha prestato giuramento all'Udienza del 28 marzo. La Regione ha nominato un consulente di parte individuato nella persona dell'ingegner Luigia Brizzi. Ieri, hanno avuto inizio le operazioni peritali all'interno della struttura. L'assessore Fratoianni esprime soddisfazione per questa iniziativa e per il primo importante risultato ottenuto.
''E' interesse di questa amministrazione regionale che si e' sempre dichiarata contraria all'esistenza dei Cie ed all'apertura della struttura di Bari - spiega in una nota - rilevare ogni violazione dei diritti fondamentali delle persone trattenute pur continuando a sostenere la chiusura di questi centri. Gia' nell'agosto scorso, a seguito di una mia visita all'interno del Centro d'identificazione ed espulsione di Bari, avevo denunciato una condizione di invivibilita' e di precarie condizioni igienico-sanitarie. E' per queste ragioni che abbiamo inteso aderire e sostenere questa iniziativa giuridica anche costituendoci nel ricorso''.