BARI. Una ferita non ancora rimarginata, ma anche una straordinaria prova di solidarieta' collettiva del Paese. A due anni dal terremoto che alle 3,32 del 6 aprile 2009 ha devastato la provincia aquilana e le vite di decine di migliaia di abruzzesi, il presidente del Consiglio regionale della Puglia, Onofrio Introna, ricorda il drammatico evento. ''E' un ricordo allo stesso tempo accorato e orgoglioso, per ragioni diverse. L'intera Assemblea pugliese, al termine della seduta consiliare di ieri, ha voluto soffermarsi sul sisma che due anni fa ha colpito il territorio dell'Aquila, causando un numero ingente di vittime e danni gravissimi, sconvolgendo un'importante citta' d'arte e la vita serena di migliaia di cittadini operosi''. Cosi' inizia il messaggio del presidente del Consiglio regionale della Puglia, Onofrio Introna, nel giorno del secondo anniversario del terremoto in Abruzzo.
''Abbiamo ancora negli occhi - continua - l'atteggiamento dignitoso e la maturita' con cui gli abruzzesi hanno sopportato le conseguenze del disastro e i disagi del dopo terremoto. Siamo ancora orgogliosi della prova di solidarieta' offerta da ogni parte d'Italia. Credo sia giusto unirci nel ricordo della tragedia e nell'auspicio che l'opera di ricostruzione sia intensificata, per restituire Onna, l'Aquila e tutti gli altri centri alla storia urbana e civile vissuta nel corso di tanti secoli. E un pensiero accorato e solidale non puo' che andare anche alla recente tragedia in Giappone, sconvolto dal sisma e dallo tsunami e minacciato dalle conseguenze di uno strisciante olocausto nucleare".
''Abbiamo ancora negli occhi - continua - l'atteggiamento dignitoso e la maturita' con cui gli abruzzesi hanno sopportato le conseguenze del disastro e i disagi del dopo terremoto. Siamo ancora orgogliosi della prova di solidarieta' offerta da ogni parte d'Italia. Credo sia giusto unirci nel ricordo della tragedia e nell'auspicio che l'opera di ricostruzione sia intensificata, per restituire Onna, l'Aquila e tutti gli altri centri alla storia urbana e civile vissuta nel corso di tanti secoli. E un pensiero accorato e solidale non puo' che andare anche alla recente tragedia in Giappone, sconvolto dal sisma e dallo tsunami e minacciato dalle conseguenze di uno strisciante olocausto nucleare".
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