ROMA. Una vasta operazione dei carabinieri e' in corso da questa mattina in varie regioni italiane ed e' coordinata dalla Direzione investigativa antimafia di Venezia e di Padova. Dopo lunghe indagini, in cui sono state fondamentali le intercettazioni telefoniche, i carabinieri di Padova hanno arrestato 29 persone che facevano parte di un'articolata organizzazione di stampo mafioso legata al clan camorristico dei Casalesi. Circa 300 militari sono impegnati in Veneto, Lombardia, Sardegna, Campania, Puglia per eseguire i 29 arresti e procedere a numerose perquisizioni legate all'attivita' investigativa.
TASSI SINO AL 180% - L'organizzazione si occupava prevalentemente di usura ed estorsioni, oltre intermediazioni finanziarie fasulle che avevano coinvolto un centinaio di imprenditori in difficolta' soprattutto nel Nord Est dell'Italia. Gli investigatori hanno accertato il coinvolgimento di almeno 100 societa'. Sono stati scoperti due sequestri di persona per estorsione e una sessantina di episodi di usura. Secondo quanto ricostruito, gli imprenditori in difficolta' che avevano chiesto prestiti ingenti di denaro venivano contattati da una societa' di recupero crediti che aveva sede a Padova e che si occupava della riscossione del denaro dovuto. A capo di questa societa' c'era Mario Crisci, considerato l'organizzatore di tutto il traffico. Molto spesso gli imprenditori non riuscivano a pagare, sottoposti a usura con interessi fino al 180%. Venivano ripetutamente minacciati, a volte picchiati in vere e proprie spedizioni punitive, e quindi si vedevano costretti a cedere la loro attivita' che andava a finire nelle mani dei criminali, i quali poi procedevano ad una serie di intermediazioni finanziarie basate su societa' fasulle per evadere il fisco. Gli stessi imprenditori venivano costretti a pagare con un sistema semplice ma ingegnoso, che e' quello delle carte Poste Pay che venivano ricaricate forzatamente dai debitori sottoposti continuamente a minacce e maltrattamenti.
TASSI SINO AL 180% - L'organizzazione si occupava prevalentemente di usura ed estorsioni, oltre intermediazioni finanziarie fasulle che avevano coinvolto un centinaio di imprenditori in difficolta' soprattutto nel Nord Est dell'Italia. Gli investigatori hanno accertato il coinvolgimento di almeno 100 societa'. Sono stati scoperti due sequestri di persona per estorsione e una sessantina di episodi di usura. Secondo quanto ricostruito, gli imprenditori in difficolta' che avevano chiesto prestiti ingenti di denaro venivano contattati da una societa' di recupero crediti che aveva sede a Padova e che si occupava della riscossione del denaro dovuto. A capo di questa societa' c'era Mario Crisci, considerato l'organizzatore di tutto il traffico. Molto spesso gli imprenditori non riuscivano a pagare, sottoposti a usura con interessi fino al 180%. Venivano ripetutamente minacciati, a volte picchiati in vere e proprie spedizioni punitive, e quindi si vedevano costretti a cedere la loro attivita' che andava a finire nelle mani dei criminali, i quali poi procedevano ad una serie di intermediazioni finanziarie basate su societa' fasulle per evadere il fisco. Gli stessi imprenditori venivano costretti a pagare con un sistema semplice ma ingegnoso, che e' quello delle carte Poste Pay che venivano ricaricate forzatamente dai debitori sottoposti continuamente a minacce e maltrattamenti.
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