25 maggio: Giornata Mondiale della Tiroide

BARI. Il 25 maggio è la Giornata Mondiale della Tiroide. Perché dedicare addirittura una giornata a questo piccolo organo endocrino? Gli ormoni prodotti da questa ghiandola, posta alla base del collo, partecipano alla regolazione del metabolismo e delle principali funzioni del nostro organismo, oltre ad essere fondamentali per lo sviluppo e la crescita già a partire dalla vita intrauterina. Tutto ciò spiega le alterazioni e i disturbi che possono aversi quando la tiroide funziona poco o, al contrario, funziona troppo, o quando si è costretti ad asportare la tiroide, ad esempio in caso di tumore tiroideo, malattia la cui diagnosi è oggi sempre più precoce, grazie all’ecografia e all’ago aspirato. Le malattie della tiroide sono frequentissime: fino al 50% della popolazione può presentare noduli della tiroide o malattie per lo più di tipo autoimmune, con o senza alterazioni della funzione tiroidea. Numerose sono in questa settimana le iniziative (incontri informativi, campagne di prevenzione e screening e ambulatori dedicati) per sensibilizzare l’opinione pubblica al problema delle patologie tiroidee. Un elenco di tali iniziative è riportato sul sito dell’Associazione Medici Endocrinologi (AME), all’indirizzo: www.associazionemediciendocrinologi.it.
Va ricordato, ai fini della prevenzione, che un componente essenziale per la produzione degli ormoni tiroidei è rappresentato dallo iodio, elemento di cui la nostra dieta è generalmente carente. È per questo motivo che si dovrebbe sostituire il sale comune con quello fortificato con lo iodio: un piccolo gesto che è di grande aiuto per la nostra tiroide e per la nostra salute, contribuendo così a prevenire l’ingrandimento patologico della tiroide (gozzo) e la maggior parte dei noduli tiroidei. È anche doveroso ricordare che il sale non deve essere assunto in quantità eccessiva, perché può contribuire all’insorgenza dell’ipertensione. Allora: Poco sale, ma iodato!

Prof. Vincenzo Triggiani, Referente Regionale per la Puglia e la Basilicata dell'Associazione Medici Endocrinologi (AME), Professore Aggregato di Endocrinologia, Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”.

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