BARI. Il presidente Onofrio Introna, il Gonfalone della Regione ed una delegazione di capigruppo e consiglieri regionali: il Consiglio regionale della Puglia ha commemorato la tragica scomparsa di Aldo Moro, “uomo di legge e di Stato pugliese”, nella cerimonia commemorativa del 33° anniversario della morte che si è svolta a Bari, in piazza Moro, davanti al monumento allo statista magliese, su iniziativa della Federazione dei Centri Studi "Aldo Moro e Renato Dell'Andro", presieduta dall’ing. Luigi Ferlicchia.
Il presidente della Repubblica Napolitano ha dedicato la giornata del 9 maggio alle vittime del terrorismo ed è al loro ricordo ed a quello di Moro e dei cinque agenti e carabinieri sacrificati in via Fani che ha fatto riferimento il presidente Introna in un breve intervento.
È intatto ha detto, il dolore davanti al “corpo riverso nella Renault” lasciata in via Caetani il 9 maggio 1978. “Era quello dell’uomo di Stato per il quale tutti avevamo trepidato nei 55 giorni della sua prigionia nelle mani delle Brigate Rosse. Un Paese lacerato da tensioni politiche e sociali si era unito in una protesta unitaria, in una lunga serie di dimostrazioni e di cortei, dove le bandiere rosse dei sindacati sfilavano insieme al Tricolore ed ai gonfaloni delle Istituzioni”.
Introna ha ricordato lo sgomento, gli sforzi compiuti da qualcuno per la liberazione di Moro, la posizione intransigente di altri.
“Trentatrè anni dopo – ha concluso - è viva la memoria dello statista pugliese, uno dei protagonisti della nascita della democrazia italiana nel dopoguerra, uno dei padri della svolta repubblicana e della Costituzione”.
Alla cerimonia sono intervenuti il sindaco di Bari Michele Emiliano, il presidente della Provincia Francesco Schittulli, il vice prefetto vicario Antonella Bellomo, alla presenza del questore Giorgio Manari e delle massime autorità militari.
Il presidente della Repubblica Napolitano ha dedicato la giornata del 9 maggio alle vittime del terrorismo ed è al loro ricordo ed a quello di Moro e dei cinque agenti e carabinieri sacrificati in via Fani che ha fatto riferimento il presidente Introna in un breve intervento.
È intatto ha detto, il dolore davanti al “corpo riverso nella Renault” lasciata in via Caetani il 9 maggio 1978. “Era quello dell’uomo di Stato per il quale tutti avevamo trepidato nei 55 giorni della sua prigionia nelle mani delle Brigate Rosse. Un Paese lacerato da tensioni politiche e sociali si era unito in una protesta unitaria, in una lunga serie di dimostrazioni e di cortei, dove le bandiere rosse dei sindacati sfilavano insieme al Tricolore ed ai gonfaloni delle Istituzioni”.
Introna ha ricordato lo sgomento, gli sforzi compiuti da qualcuno per la liberazione di Moro, la posizione intransigente di altri.
“Trentatrè anni dopo – ha concluso - è viva la memoria dello statista pugliese, uno dei protagonisti della nascita della democrazia italiana nel dopoguerra, uno dei padri della svolta repubblicana e della Costituzione”.
Alla cerimonia sono intervenuti il sindaco di Bari Michele Emiliano, il presidente della Provincia Francesco Schittulli, il vice prefetto vicario Antonella Bellomo, alla presenza del questore Giorgio Manari e delle massime autorità militari.