ROMA. Il Sud Italia e la Sicilia e la Puglia in particolar modo sono a rischio desertificazione. E' quanto emerge dall'Annuario dei Dati Ambientali - Edizione 2010, opera dell'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale in sinergia con il Sistema agenziale, presentato oggi a Roma.
Il suolo, insieme ad aria e acqua, e' essenziale per l'esistenza delle specie viventi, in quanto svolge una serie di funzioni che lo pongono al centro degli equilibri ambientali. Tali funzioni possono essere compromesse sino alla loro totale inibizione da diversi fenomeni.
Notevole rilevanza ambientale ed economica riveste il fenomeno dell'erosione idrica del suolo, cioe' l'asportazione della sua parte superficiale, maggiormente ricca in sostanza organica, per mezzo delle acque di ruscellamento superficiale. La valutazione del rischio di erosione, per quanto riguarda il territorio italiano, e' in via di ultimazione tramite il progetto di armonizzazione delle informazioni regionali, coordinato da ISPRA con la partecipazione del CRA, del JRC-IES e delle regioni italiane (Progetto SIAS). Tale elaborazione risente, pero', della scarsita' delle stazioni sperimentali di misura diretta del fenomeno che potrebbero validare i risultati ottenuti dai modelli e fornire, a costi contenuti, informazioni di grande rilevanza ambientale ed agronomica.
CINQUE LE REGIONE PIU' COLPITE - In Italia, anche se non presenta la drammaticita' di altre aree del pianeta, il fenomeno della desertificazione sta assumendo sempre piu' evidenza in almeno cinque regioni (Sardegna, Sicilia, Basilicata, Puglia e Calabria) e segnali negativi provengono anche da altre aree nelle regioni centro-settentrionali. Tenendo conto che il concetto di desertificazione rappresenta il massimo degrado ambientale di un suolo, dall'applicazione dell'indice ESAI (Environmentally Sensitive Areas Index), ottenuta utilizzando la metodologia MEDALUS all'intero territorio nazionale, si evince che la Sicilia con circa il 70% della sua superficie regionale presenta un grado medio-alto di vulnerabilita' ambientale, seguita da Molise (58%), Puglia (57%) e Basilicata (55%).
Il suolo, insieme ad aria e acqua, e' essenziale per l'esistenza delle specie viventi, in quanto svolge una serie di funzioni che lo pongono al centro degli equilibri ambientali. Tali funzioni possono essere compromesse sino alla loro totale inibizione da diversi fenomeni.
Notevole rilevanza ambientale ed economica riveste il fenomeno dell'erosione idrica del suolo, cioe' l'asportazione della sua parte superficiale, maggiormente ricca in sostanza organica, per mezzo delle acque di ruscellamento superficiale. La valutazione del rischio di erosione, per quanto riguarda il territorio italiano, e' in via di ultimazione tramite il progetto di armonizzazione delle informazioni regionali, coordinato da ISPRA con la partecipazione del CRA, del JRC-IES e delle regioni italiane (Progetto SIAS). Tale elaborazione risente, pero', della scarsita' delle stazioni sperimentali di misura diretta del fenomeno che potrebbero validare i risultati ottenuti dai modelli e fornire, a costi contenuti, informazioni di grande rilevanza ambientale ed agronomica.
CINQUE LE REGIONE PIU' COLPITE - In Italia, anche se non presenta la drammaticita' di altre aree del pianeta, il fenomeno della desertificazione sta assumendo sempre piu' evidenza in almeno cinque regioni (Sardegna, Sicilia, Basilicata, Puglia e Calabria) e segnali negativi provengono anche da altre aree nelle regioni centro-settentrionali. Tenendo conto che il concetto di desertificazione rappresenta il massimo degrado ambientale di un suolo, dall'applicazione dell'indice ESAI (Environmentally Sensitive Areas Index), ottenuta utilizzando la metodologia MEDALUS all'intero territorio nazionale, si evince che la Sicilia con circa il 70% della sua superficie regionale presenta un grado medio-alto di vulnerabilita' ambientale, seguita da Molise (58%), Puglia (57%) e Basilicata (55%).
Tags
AMBIENTE