di Nicola Zuccaro. All'indomani dell'ultimatum di 7 giorni intimato dal sindaco Michele Emiliano cresce in città lo stupore e la preoccupazione per le sorti del calcio a Bari. Un doppio stato d'animo che viene fortunatamente frenato da chi come noi, operando nel mondo dell'informazione, è tenuto per deontologia professionale a conservare la calma, l'equilibrio, in attesa degli sviluppi e in attesa, come nella fattispecie dell'As Bari, di altri eventi che possano colorire quella che ha tutti i requisiti per poter assurgere ad una vera e propria fiction. I tifosi, non appena appresa la notizia già nella tarda serata di Mercoledì 4 Maggio, reagivano increduli nell'apprendere questo eventuale e funereo risvolto, anche alla luce della vertenza presentata da 27 calciatiori della prima squadra a cui dava risalto la carta stampata nella mattinata di Giovedì 5 Maggio. Pur comprendendo la legittima reazione di incredulità della cittadinanza e della tifoseria, come operatori dell'informazione poniamo la seguente domanda: "A chi gioverà questo fallimento?". Non al tifoso, che salvo un miracolo da concretizzarsi entro il 15 Maggio, vedrà il Bari ripartire dalla Lega Pro. Gioverà a chiunque sarà disposto, sempre e solo in caso di fallimento, a rilevare l'As Bari pur di non accollarsi quei debiti che, a nostra insaputa, si presentano esorbitanti sino al punto da impedire in casa Bari in questi tempi la minima spesa.