di Nicola Ricchitelli. Tutto ebbe inizio con l’intervista di Nicola Mafè sindaco di Barlettopoli qualche mese fa. Ora, qualche mese dopo, Giornale di Puglia ha finalmente l’onore di ospitare quello vero, quindi un saluto a… Nicola Maffei. Si chiude oggi proprio con l’intervista al sindaco Nicola Maffei lo Speciale Amministrative 2011, condotto dalla nostra redazione. L’occasione è gradita per ringraziare tutti coloro che vi hanno preso parte nel corso di questi mesi e quindi un grazie a: Stella Mele(Pdl), Oronzo Cilli(Pdl), Franco Pastore(Partito Socialista), Tonino Carpagnano(Partito Socialista), Alessandro Porcelluzzi(Partito Socialista), Antonio Comitangelo(Pdl), Fabio Lattanzio(La Puglia per Vendola), Chiara Cafagna(Barletta in Rosa), Michelangelo Acclavio(Sel), Annabella Cosini(La Buona Politica), Giuseppe Dipaola(La Buona Politica), Massimo Mazzarisi(Sel), Mariagrazia Vitobello(Pdl), Enzo Torre(Il Futuro è Oggi), Rino Dibenedetto(Voglio Te), Raffaella Porreca Salerno(Vivi Barletta), Pasquale Guerrieri(PD), Luigi Torre(PD), Angelo Di sabato(La Puglia per Vendola), Vincenzo Brucoli(Sel), Michele Rizzi(Alternativa Comunista), Bruno Lattanzio(PD), Emanuele Rizzi(Verdi), Dario Damiani(Pdl), Carmine Doronzo(Federazione della Sinistra), Antonia Strippoli(Verdi), Sabrina Salerno(Verdi), Ezio Spina(Insorgenza Civile), Adriano Antonucci(Sel), Pasquale Corcella(Pd), Franco Ruta(Pd), Riccardo Memeo(Pdl), Domenico Boraccino(Italia dei Valori), Rocco Dileo(Partito Socialista), Michele Dibenedetto(Idv), Rosa Cascella(Pd), Francesco Filannino(Verdi) ma soprattutto Nicola Mafè(Barlettopoli). Tante voci abbiamo ascoltato e tante altre ne avremmo voluto ascoltare, ma come spesso accade, il tempo si è rivelato essere tiranno. Un'intervista quella del primo cittadino della città di Eraclio che dai cinque anni appena trascorsi non ha mancato di toccare argomenti oggetto della campagna elettorale dell’ingegner – professore e quindi: “Water Front”, Reddito di Formazione e Nuovo Piano Traffico, non trascurando alcuni riferimenti alla campagna elettorale che si è rivelata essere cosi come era lecito aspettarsi accesa, e che non ha risparmiato alcuni colpi bassi da parte degli avversari (vedi la presunta origine andriese). Non sono mancate alcune bacchettate non solo ad alcuni avversari politici ma anche al sottoscritto. Di questa intervista conserverò altresì l’eleganza, stile e cordialità di una persona che ha dimostrato classe anche nelle bacchettate. L’obiettivo che ci siamo posti sin dall’inizio è stato quello di far conoscere ai lettori sia i candidati alla poltrona di sindaco e sia coloro che proveranno a conquistare una sedia in consiglio comunale. Non so se abbiamo centrato l’obiettivo, però si è cercato di fare del nostro meglio.
Di qui a circa 24 ore dalla chiusura della campagna elettorale non ci resta che fare un grosso in bocca a lupo a tutte le forze politiche e ai dieci candidati sindaco e ai circa 700 candidati al consiglio comunale.
D: Un saluto da Giornale di Puglia al sindaco di Barletta ing. Nicola Maffei – nonché ricandidato allo scranno piu alto di Corso Vittorio Emanuele con la coalizione di centrosinistra – signor Sindaco, mi permetta la solita domanda posta a gran parte dei candidati: quali i motivi della sua ricandidatura?
R:«Ho risposto molte volte in questo periodo a questa domanda: perché la legge è strutturata in modo tale da permettere ai sindaci che concludono il primo mandato di ricandidarsi alla guida delle città che hanno amministrato. Ne consegue che la legge stessa fa in modo che il mandato naturale di un sindaco, se ha operato bene, duri due legislature e, conseguentemente, ogni sindaco cerca di impostare il proprio lavoro sulla previsione di dieci anni. Così ho fatto io e infatti alcuni dei grandi progetti che avevo promesso, già avviati, si concluderanno nel 2012. Mi ricandido anche perché sono convinto di poter dare ancora tanto alla mia città e che i frutti del mio paziente lavoro saranno visibili a breve».
D:Signor Sindaco, ripercorriamo un po’ questi cinque anni di amministrazione “Maffei”. Quale o quali il momento o i momenti più difficili?
R:«Beh, sicuramente l’estate del 2010 non è stato un bel momento. L’approvazione del bilancio a luglio non mi ha fatto dormire sonni tranquilli perché ho avvertito tutto il peso del ritardo con il quale la città si apprestava alla realizzazione delle opere programmate. Devo dire però che nonostante tutto, ce l’abbiamo fatta a portare in porto ciò che ci eravamo prefissati».
D:Di solito la domanda maggiormente diffusa è quella sui primi cento giorni. Signor Sindaco, cosa è stato fatto nei primi cento giorni successivi alla sua elezione?
R:« Ci si è subito dedicati alla partecipazione ad una serie di bandi comunitari e regionali in scadenza e che hanno consentito alla città di usufruire immediatamente di importanti opere in materia ambientale. Contemporaneamente, con la coalizione del tempo, condividemmo le priorità programmatiche da attuare nell’immediato».
D: Signor Sindaco, “Water Front”, “Nuovo Piano Traffico”, “Io voglio piu trasporto pubblico”, “Io voglio più servizi nella 167”, “Io voglio più cultura diffusa” “Io voglio il nuovo Piano Urbanistico”, “Io voglio Internet gratis nelle piazze”, “Io voglio il fotovoltaico sui tetti”: di questi progetti quanto è stato già fatto? Cosa si poteva fare nei precedenti cinque anni?
R:«Che domandone. Diciamo che alcune cose sono state già avviate. Mi riferisco ai lavori partecipati per l’elaborazione del nuovo Piano Urbanistico, partiti durante lo scorso inverno. Oppure la sperimentazione sul wi.fi. che è in corso ormai da molto tempo nei giardini del Castello e che si avvia a essere estesa al centro storico con un progetto in fase di attuazione che coinvolgerà tutti gli operatori commerciali. La 167 è stata avviata da poco e l’iter che ha portato, con lo sblocco delle graduatorie, alla materiale apertura dei cantieri è conosciuto da tutti. La realizzazione dei servizi partirà a brevissimo. La Cultura è stato uno dei miei cavalli di battaglia e Barletta ha vissuto una stagione importante che va mantenuta e allargata alle ulteriori diverse anime del mondo culturale cittadino che è, glielo assicuro, vivissimo. Durante gli anni passati abbiamo dotato di nuovi mezzi pubblici la città e naturalmente dovremo pensare ad allargare i servizi dotando la città , appunto, del nuovo Piano Traffico. Certo, quello che si fa non basta mai e dobbiamo essere in grado di raccogliere sempre nuove sfide per il futuro. Ci proveremo».
D: Il progetto dell’Autocostruzione costituisce uno dei successi di questi cinque anni. Come mai non avete patrocinato il relativo corso di formazione tenutosi qualche giorno fa?
R:«L’autocostruzione è sicuramente stato uno dei successi degli anni passati. L’assegnazione di patrocini rientra, tuttavia, nella discrezionalità dell’Amministrazione».
D: Signor Sindaco, uno dei cavalli di battaglia di questa campagna elettorale è il “Water Front” o “Fronte Mare” che dir si voglia: come cambierà Barletta con l’attuazione di questo progetto?
R:«Sarà una rivoluzione. In primo luogo perché finalmente avremo una litoranea piena di servizi, spazi verdi, auditoria, laboratori culturali, spazi per lo sport e potrei continuare. Ma ciò che mi spinge a dire che Barletta sarà rivoluzionata è dovuto al fatto che la realizzazione della progettazione Frontemare porterà lavoro diffuso e, conseguentemente, ricchezza maggiore sia nell’immediato, grazie ai cantieri, sia successivamente, grazie alla possibilità di attirare e accogliere flussi turistici sempre maggiori. Se siamo bravi Barletta potrà trarre da quel progetto la spinta definitiva per il rilancio di ogni tessuto produttivo cittadino.
D:Signor Sindaco, “Io voglio un nuovo Piano Traffico”: può darci qualche anticipazione sui nuovi interventi in caso di rielezione?
R:«L’attuazione del nuovo Piano Traffico migliorerà la viabilità cittadina E’ inutile dirvi che con i lavori per lo scavo dei sottopassi di via Andria la viabilità sarà rivoluzionata. Anche per questi motivi abbiamo cominciato a invertire alcuni sensi di marcia e a immaginarne nuovi. Dovremo fare dei sacrifici, tutti quanti, per qualche tempo. Ma una volta terminati i lavori, entro il 2012, Barletta sarà una città europea, moderna e funzionale. Alcuni interventi saranno presto visibili, per esempio quelli che garantiranno la viabilità di servizio una volta terminati i lavori del sottopasso di via Scuro che consentirà di alleggerire fortemente il traffico che grava sulla zona industriale e su parte del centro cittadino».
D. Nel suo programma è stato inserito il Reddito di Formazione: in cosa consiste e chi saranno i beneficiari?
R:«Si tratta di una misura di sostegno diretto ai cosiddetti “soggetti in formazione”, cioè agli studenti. Attraverso un sostegno economico mensile noi cercheremo di aiutare gli studenti, tra i 16 e i 26 anni, che desiderano proseguire gli studi. In sostanza investiremo direttamente, con un assegno mensile, su di loro, spingendoli a migliorare la propria formazione. E’ chiaro che questo sostegno costituisce anche una misura di aiuto indiretto alle famiglie che, sgravate del costo del mantenimento dei figli al scuola o all’università , potranno più tranquillamente, soprattutto in questo periodo di crisi, affrontare la vita di tutti i giorni senza dover costringere i figli ad abbandonare gli studi per dare una mano a casa. Mi lasci dire che si tratta di un altro grande progetto di sostegno sociale ai nostri concittadini. Questa amministrazione ha il grande pregio di aver tentato in ogni modo e pur tra tante difficoltà dovute ai tagli del governo centrale, di stare vicino ai barlettani».
D:Signor Sindaco, viste le tante frecciatine alla Vitobello, sarebbe sbagliato pensare che lei la consideri l’avversaria più temibile?
R:«Ogni avversario merita rispetto. D’altronde anche lei è un mio avversario, visto che è candidato nella lista dei Verdi e se mi permette, pur sicuro che fa il suo lavoro di giornalista con scrupolo, se avessi ritenuto di doverla temere io non sarei qui a risponderle. Io invece rispetto i miei interlocutori e questo, mi dicono in tanti, è un mio pregio. Detto questo se uno durante la campagna elettorale dice menzogne, strumentalizza il dolore degli altri, parla di programmi che non ha, commette evidenti errori grammaticali anche negli spot elettorali, fomenta l’odio razziale come sta facendo la Vitobello, merita quantomeno una bacchettata. E tra me e lei, entrambi professori, il più grande sono io e me lo posso permettere».
D:Signor Sindaco, mi tolga una curiosità : da dove nasce la leggenda sulle sue origini andriesi? Con schermaglie di questo tipo, non si rischia di distogliere l’attenzione dai problemi della città e quindi dal programma elettorale con la conseguenza di allontanare ulteriormente la gente dalla politica?
R:«Non posso dire con certezza dove nasca la vulgata della mia “andriesità ” ma, come ho potuto mostrare pubblicamente pubblicando il mio certificato di nascita, sono nato a Barletta e ne vado fiero. Non perché abbia qualcosa contro i nostri cugini, ma perché l’uso che si fa di questa leggenda è strumentale a denigrare me e la mia famiglia e a screditare il mio ruolo di Sindaco. Si dice in giro che per questo motivo io non sarei degno di rappresentare la città di Barletta. Lei come reagirebbe se le dicessero una cosa del genere? La politica in tutto questo non c’entra nulla: è solo basso chiacchiericcio da bar dello sport che andava e va stoppato. E poi il certificato di nascita lo ha mostrato Obama, perché non avrei dovuto farlo anche io?».
D: Come ha vissuto questa campagna elettorale?
R:« Con tranquillità e con il sorriso sulle labbra. Ho incontrato tanta gente che mi ha spronato a insistere e a vincere nuovamente. Ci proviamo».
D: Signor Sindaco, come giudica le tante candidature alla carica di sindaco e le circa 700 candidature al Consiglio Comunale?
R:«Non un bel vedere, sicuramente. Troppi candidati sindaci sono un brutto segno per la politica perché sintomo di autorappresentatività e testardaggine, mancanza di volontà nel confronto e debolezza delle proprie argomentazioni. I 700 candidati sono anche peggio perché sono il frutto di liste improvvisate e rappresentative del nulla e mi spiace constatare che tutte sostengono gli altri candidati Sindaco, in particolare le troppe liste fantasma che appoggiano la Vitobello».
D:Signor Sindaco, «Io non voglio il Trasformismo», un concetto nobilissimo, ma che fa a botte con i tanti emigrati dal centrodestra oggi nella sua coalizione: una situazione che mostra il fianco a facili e scontate ironie. Come spiegherebbe questo a qualche mal pensante e ai suoi elettori ?
R:«Io rispondo di me stesso e delle mie scelte. Di quello che fanno i partiti e del modo in cui scelgono i propri candidati, a meno che non siano pregiudicati, io non posso e non devo occuparmi. Sono sempre stato uno di quelli che hanno fiducia nell’elettorato, anche se in tempi di compravendita dei voti può sembrare difficile. E comunque vorrei evidenziare che c’è una differenza enorme tra chi si candida a consigliere comunale e chi a Sindaco. In quest’ultimo caso è la coerenza dell’intero progetto che si va a fare benedire e mi dispiace per Mariagrazia, ma la domanda che farei agli elettori di destra sarebbe: chi vi garantisce che avrete un Sindaco che saprà rappresentarvi? La risposta che mi do, anche perché conosco personalmente la volubilità della Vitobello è: nessuno».
D: Chiudiamo l’intervista con la solita domanda: perché riconfermare Nicola Maffei alla guida della città della Disfida?
R:«Perché ho sempre ammesso i miei errori e da quelli ho cercato di ripartire. Perché sono convinto di poter dare ancora tanto a Barletta. Perché voglio terminare di costruire i sogni che ho ancora in provvista. I miei detrattori dicono che io abbia solo tagliato nastri e allora diciamolo: mi darebbe molto fastidio che a tagliare i nastri delle inaugurazioni dei sottopassi e dell’interramento degli elettrodotti, programmati, progettati, finanziati e avviati sotto la mia guida e dopo che ce l’ho messa tutta per portarli a termine, possa essere qualcun altro».
Di qui a circa 24 ore dalla chiusura della campagna elettorale non ci resta che fare un grosso in bocca a lupo a tutte le forze politiche e ai dieci candidati sindaco e ai circa 700 candidati al consiglio comunale.
D: Un saluto da Giornale di Puglia al sindaco di Barletta ing. Nicola Maffei – nonché ricandidato allo scranno piu alto di Corso Vittorio Emanuele con la coalizione di centrosinistra – signor Sindaco, mi permetta la solita domanda posta a gran parte dei candidati: quali i motivi della sua ricandidatura?
R:«Ho risposto molte volte in questo periodo a questa domanda: perché la legge è strutturata in modo tale da permettere ai sindaci che concludono il primo mandato di ricandidarsi alla guida delle città che hanno amministrato. Ne consegue che la legge stessa fa in modo che il mandato naturale di un sindaco, se ha operato bene, duri due legislature e, conseguentemente, ogni sindaco cerca di impostare il proprio lavoro sulla previsione di dieci anni. Così ho fatto io e infatti alcuni dei grandi progetti che avevo promesso, già avviati, si concluderanno nel 2012. Mi ricandido anche perché sono convinto di poter dare ancora tanto alla mia città e che i frutti del mio paziente lavoro saranno visibili a breve».
D:Signor Sindaco, ripercorriamo un po’ questi cinque anni di amministrazione “Maffei”. Quale o quali il momento o i momenti più difficili?
R:«Beh, sicuramente l’estate del 2010 non è stato un bel momento. L’approvazione del bilancio a luglio non mi ha fatto dormire sonni tranquilli perché ho avvertito tutto il peso del ritardo con il quale la città si apprestava alla realizzazione delle opere programmate. Devo dire però che nonostante tutto, ce l’abbiamo fatta a portare in porto ciò che ci eravamo prefissati».
D:Di solito la domanda maggiormente diffusa è quella sui primi cento giorni. Signor Sindaco, cosa è stato fatto nei primi cento giorni successivi alla sua elezione?
R:« Ci si è subito dedicati alla partecipazione ad una serie di bandi comunitari e regionali in scadenza e che hanno consentito alla città di usufruire immediatamente di importanti opere in materia ambientale. Contemporaneamente, con la coalizione del tempo, condividemmo le priorità programmatiche da attuare nell’immediato».
D: Signor Sindaco, “Water Front”, “Nuovo Piano Traffico”, “Io voglio piu trasporto pubblico”, “Io voglio più servizi nella 167”, “Io voglio più cultura diffusa” “Io voglio il nuovo Piano Urbanistico”, “Io voglio Internet gratis nelle piazze”, “Io voglio il fotovoltaico sui tetti”: di questi progetti quanto è stato già fatto? Cosa si poteva fare nei precedenti cinque anni?
R:«Che domandone. Diciamo che alcune cose sono state già avviate. Mi riferisco ai lavori partecipati per l’elaborazione del nuovo Piano Urbanistico, partiti durante lo scorso inverno. Oppure la sperimentazione sul wi.fi. che è in corso ormai da molto tempo nei giardini del Castello e che si avvia a essere estesa al centro storico con un progetto in fase di attuazione che coinvolgerà tutti gli operatori commerciali. La 167 è stata avviata da poco e l’iter che ha portato, con lo sblocco delle graduatorie, alla materiale apertura dei cantieri è conosciuto da tutti. La realizzazione dei servizi partirà a brevissimo. La Cultura è stato uno dei miei cavalli di battaglia e Barletta ha vissuto una stagione importante che va mantenuta e allargata alle ulteriori diverse anime del mondo culturale cittadino che è, glielo assicuro, vivissimo. Durante gli anni passati abbiamo dotato di nuovi mezzi pubblici la città e naturalmente dovremo pensare ad allargare i servizi dotando la città , appunto, del nuovo Piano Traffico. Certo, quello che si fa non basta mai e dobbiamo essere in grado di raccogliere sempre nuove sfide per il futuro. Ci proveremo».
D: Il progetto dell’Autocostruzione costituisce uno dei successi di questi cinque anni. Come mai non avete patrocinato il relativo corso di formazione tenutosi qualche giorno fa?
R:«L’autocostruzione è sicuramente stato uno dei successi degli anni passati. L’assegnazione di patrocini rientra, tuttavia, nella discrezionalità dell’Amministrazione».
D: Signor Sindaco, uno dei cavalli di battaglia di questa campagna elettorale è il “Water Front” o “Fronte Mare” che dir si voglia: come cambierà Barletta con l’attuazione di questo progetto?
R:«Sarà una rivoluzione. In primo luogo perché finalmente avremo una litoranea piena di servizi, spazi verdi, auditoria, laboratori culturali, spazi per lo sport e potrei continuare. Ma ciò che mi spinge a dire che Barletta sarà rivoluzionata è dovuto al fatto che la realizzazione della progettazione Frontemare porterà lavoro diffuso e, conseguentemente, ricchezza maggiore sia nell’immediato, grazie ai cantieri, sia successivamente, grazie alla possibilità di attirare e accogliere flussi turistici sempre maggiori. Se siamo bravi Barletta potrà trarre da quel progetto la spinta definitiva per il rilancio di ogni tessuto produttivo cittadino.
D:Signor Sindaco, “Io voglio un nuovo Piano Traffico”: può darci qualche anticipazione sui nuovi interventi in caso di rielezione?
R:«L’attuazione del nuovo Piano Traffico migliorerà la viabilità cittadina E’ inutile dirvi che con i lavori per lo scavo dei sottopassi di via Andria la viabilità sarà rivoluzionata. Anche per questi motivi abbiamo cominciato a invertire alcuni sensi di marcia e a immaginarne nuovi. Dovremo fare dei sacrifici, tutti quanti, per qualche tempo. Ma una volta terminati i lavori, entro il 2012, Barletta sarà una città europea, moderna e funzionale. Alcuni interventi saranno presto visibili, per esempio quelli che garantiranno la viabilità di servizio una volta terminati i lavori del sottopasso di via Scuro che consentirà di alleggerire fortemente il traffico che grava sulla zona industriale e su parte del centro cittadino».
D. Nel suo programma è stato inserito il Reddito di Formazione: in cosa consiste e chi saranno i beneficiari?
R:«Si tratta di una misura di sostegno diretto ai cosiddetti “soggetti in formazione”, cioè agli studenti. Attraverso un sostegno economico mensile noi cercheremo di aiutare gli studenti, tra i 16 e i 26 anni, che desiderano proseguire gli studi. In sostanza investiremo direttamente, con un assegno mensile, su di loro, spingendoli a migliorare la propria formazione. E’ chiaro che questo sostegno costituisce anche una misura di aiuto indiretto alle famiglie che, sgravate del costo del mantenimento dei figli al scuola o all’università , potranno più tranquillamente, soprattutto in questo periodo di crisi, affrontare la vita di tutti i giorni senza dover costringere i figli ad abbandonare gli studi per dare una mano a casa. Mi lasci dire che si tratta di un altro grande progetto di sostegno sociale ai nostri concittadini. Questa amministrazione ha il grande pregio di aver tentato in ogni modo e pur tra tante difficoltà dovute ai tagli del governo centrale, di stare vicino ai barlettani».
D:Signor Sindaco, viste le tante frecciatine alla Vitobello, sarebbe sbagliato pensare che lei la consideri l’avversaria più temibile?
R:«Ogni avversario merita rispetto. D’altronde anche lei è un mio avversario, visto che è candidato nella lista dei Verdi e se mi permette, pur sicuro che fa il suo lavoro di giornalista con scrupolo, se avessi ritenuto di doverla temere io non sarei qui a risponderle. Io invece rispetto i miei interlocutori e questo, mi dicono in tanti, è un mio pregio. Detto questo se uno durante la campagna elettorale dice menzogne, strumentalizza il dolore degli altri, parla di programmi che non ha, commette evidenti errori grammaticali anche negli spot elettorali, fomenta l’odio razziale come sta facendo la Vitobello, merita quantomeno una bacchettata. E tra me e lei, entrambi professori, il più grande sono io e me lo posso permettere».
D:Signor Sindaco, mi tolga una curiosità : da dove nasce la leggenda sulle sue origini andriesi? Con schermaglie di questo tipo, non si rischia di distogliere l’attenzione dai problemi della città e quindi dal programma elettorale con la conseguenza di allontanare ulteriormente la gente dalla politica?
R:«Non posso dire con certezza dove nasca la vulgata della mia “andriesità ” ma, come ho potuto mostrare pubblicamente pubblicando il mio certificato di nascita, sono nato a Barletta e ne vado fiero. Non perché abbia qualcosa contro i nostri cugini, ma perché l’uso che si fa di questa leggenda è strumentale a denigrare me e la mia famiglia e a screditare il mio ruolo di Sindaco. Si dice in giro che per questo motivo io non sarei degno di rappresentare la città di Barletta. Lei come reagirebbe se le dicessero una cosa del genere? La politica in tutto questo non c’entra nulla: è solo basso chiacchiericcio da bar dello sport che andava e va stoppato. E poi il certificato di nascita lo ha mostrato Obama, perché non avrei dovuto farlo anche io?».
D: Come ha vissuto questa campagna elettorale?
R:« Con tranquillità e con il sorriso sulle labbra. Ho incontrato tanta gente che mi ha spronato a insistere e a vincere nuovamente. Ci proviamo».
D: Signor Sindaco, come giudica le tante candidature alla carica di sindaco e le circa 700 candidature al Consiglio Comunale?
R:«Non un bel vedere, sicuramente. Troppi candidati sindaci sono un brutto segno per la politica perché sintomo di autorappresentatività e testardaggine, mancanza di volontà nel confronto e debolezza delle proprie argomentazioni. I 700 candidati sono anche peggio perché sono il frutto di liste improvvisate e rappresentative del nulla e mi spiace constatare che tutte sostengono gli altri candidati Sindaco, in particolare le troppe liste fantasma che appoggiano la Vitobello».
D:Signor Sindaco, «Io non voglio il Trasformismo», un concetto nobilissimo, ma che fa a botte con i tanti emigrati dal centrodestra oggi nella sua coalizione: una situazione che mostra il fianco a facili e scontate ironie. Come spiegherebbe questo a qualche mal pensante e ai suoi elettori ?
R:«Io rispondo di me stesso e delle mie scelte. Di quello che fanno i partiti e del modo in cui scelgono i propri candidati, a meno che non siano pregiudicati, io non posso e non devo occuparmi. Sono sempre stato uno di quelli che hanno fiducia nell’elettorato, anche se in tempi di compravendita dei voti può sembrare difficile. E comunque vorrei evidenziare che c’è una differenza enorme tra chi si candida a consigliere comunale e chi a Sindaco. In quest’ultimo caso è la coerenza dell’intero progetto che si va a fare benedire e mi dispiace per Mariagrazia, ma la domanda che farei agli elettori di destra sarebbe: chi vi garantisce che avrete un Sindaco che saprà rappresentarvi? La risposta che mi do, anche perché conosco personalmente la volubilità della Vitobello è: nessuno».
D: Chiudiamo l’intervista con la solita domanda: perché riconfermare Nicola Maffei alla guida della città della Disfida?
R:«Perché ho sempre ammesso i miei errori e da quelli ho cercato di ripartire. Perché sono convinto di poter dare ancora tanto a Barletta. Perché voglio terminare di costruire i sogni che ho ancora in provvista. I miei detrattori dicono che io abbia solo tagliato nastri e allora diciamolo: mi darebbe molto fastidio che a tagliare i nastri delle inaugurazioni dei sottopassi e dell’interramento degli elettrodotti, programmati, progettati, finanziati e avviati sotto la mia guida e dopo che ce l’ho messa tutta per portarli a termine, possa essere qualcun altro».