di Nicola Ricchitelli. Un saluto a… ospite quest’oggi del nostro Speciale Amministrative Antonio Comitangelo, candidato al consiglio comunale con il Popolo della Libertà , con un suo programma amministrativo che poggia le sue basi su cinque punti programmatici quali: cittadinanza attiva, politiche giovanili, politiche della famiglia, sostegno alle tossicodipendenze, sviluppo economico e messa in rete dell'imprenditoria locale. Già consigliere del Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, il senatore Carlo Giovanardi, con Comitangelo abbiamo in particolar modo affrontato il tema della tossicodipendenze oltre a parlare di questa campagna elettorale oramai giunta al termine.
D: Un saluto ad Antonio Comitangelo – candidato al consiglio comunale con il PdL - da Giornale di Puglia. Signor Comitangelo qualche settimana fa lei si è presentato all’elettorato con un programma di cinque punti: vuole riassumerci in breve di quali si trattano?
R:«Il mio programma si basa, per l’appunto, su cinque obiettivi che ritengo di fondamentale importanza perseguire a livello comunale, al fine di poter favorire lo sviluppo civile, sociale ed economico della nostra città in un’ottica di messa in rete delle principali realtà attive nei cinque ambiti presenti nella mia proposta: cittadinanza attiva, politiche giovanili, politiche della famiglia, sostegno alle tossicodipendenze, sviluppo economico e messa in rete dell'imprenditoria locale».
D: C’è un punto tra quelli da lei citati che meriterebbe una attenzione particolare, mi riferisco alla tutela dei tossicodipendenti. Quello dei tossicodipendenti è un problema di cui si ha conoscenza ma di cui non si ha la reale dimensione. Quanto è grave il fenomeno qui a Barletta? Ma soprattutto, da cosa nasce questa attenzione particolare?
R:«In questi ultimi anni a Barletta abbiamo assistito ad un’inquietante recrudescenza del fenomeno dello spaccio e del consumo di droghe, fenomeno che quest’anno sta assumendo proporzioni sempre più ampie e preoccupanti, come è facilmente riscontrabile non solo dai numerosi sequestri di stupefacenti ed arresti effettuati dalle forze dell’ordine ai danni di spacciatori e consumatori, ma anche dall’enorme quantità di siringhe abbandonate sul litorale nelle quali si imbatte quotidianamente il comune cittadino che passeggia, pratica jogging o va in bicicletta sul lungomare. Quindi, in considerazione del fatto che anche nella nostra città la droga è diventata ormai una vera e propria piaga sociale - in qualità di Consigliere del Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, il senatore Carlo Giovanardi, con delega al sostegno alle tossicodipendenze – attraverso questa campagna politica intendo impegnarmi in prima persona nel contribuire a debellare questa piaga sociale nel nostro territorio. A tal fine, la mia proposta - basata sul Nuovo Piano di Azione Nazionale - PAN sulle Droghe 2010 – 2013 del Dipartimento Politiche Antidroga – è articolata su una serie di attività di prevenzione-informazione nelle scuole e nelle famiglie, di servizi di diagnosi precoce ed interventi ‘Drugs on street’, nonché su attività di cura, riabilitazione e reinserimento sociale e lavorativo degli ex-tossicodipendenti. In particolare, affinchè le azioni proposte possano essere il più incisive possibile, ritengo sia fondamentale una stretta collaborazione con tutte le realtà pubbliche e private attive nel territorio: forze dell’ordine, scuola, parrocchie, associazioni che operano nel sociale e tutte le altre istituzioni impegnate a vari livelli nella lotta contro le tossicodipendenze».
D: Signor Comitangelo, tornando alla presentazione di qualche settimana fa, lei ha firmato il cosiddetto patto o contratto con i barlettani, un gesto inventato o introdotto - che dir si voglia – da un grande uomo della comunicazione quale Berlusconi è. Cosa si vuole trasmettere con un gesto di questo tipo? La parola data da un politico non ha più valore? Si deve per forza ricorrere alla forza della parola scritta?
R:«Il patto che ho inteso firmare con i cittadini di Barletta ha un valore simbolico, ma soprattutto operativo e fattivo; esso rappresenta semplicemente una formalizzazione dell’impegno politico da me assunto in modo incondizionato e diretto di fronte a me stesso e, soprattutto, di fronte al mio elettorato, di cui possa rimanere memoria scritta per sempre, poiché è mia ferma intenzione perseguire questi cinque obiettivi nei prossimi anni sia in caso di esito positivo della mia candidatura, che indipendentemente da essa, sia a livello istituzionale che in sinergia con il mondo dell’associazionismo. Pertanto, non è solo il gesto simbolico del contratto, quanto anche la stessa parola scritta a rivestire un notevole valore sul piano operativo per me e per il mio elettorato nella misura in cui essa rappresenta il mezzo migliore per mantenere visibile e vivo il ricordo di un impegno da me preso con assoluta consapevolezza e serietà ».
D: Signor Comitangelo, qualche anno fa in occasione delle elezioni provinciali, lei fu oggetto di un atto vandalico – nello specifico la saracinesca del suo comitato elettorale fu imbrattata con i simboli della falce e il martello – ai giorni d’oggi gesti di questo tipo hanno ancora un significato politico, o sono segno di un degrado culturale?
R:«Ritengo che questi gesti siano significativi sul piano politico e, al tempo stesso, indicativi di un degrado non solo culturale, ma anche civile e sociale».
D: Lei, ad oggi, ricopre la carica di consigliere del Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, il senatore Carlo Giovanardi. Cosa può dirci di questa esperienza di assoluto rilievo nel suo curriculum politico?
R:«Rispetto alla mia campagna elettorale ed al futuro della nostra città , posso affermare che intendo fermamente, come più volte sottolineato nel mio programma politico, adoperarmi affinché questa carica istituzionale si traduca in una concreta ed costruttiva opportunità di crescita per tutta la nostra comunità in materia di politiche per la famiglia, di politiche giovanili come il servizio civile nazionale e sostegno alle tossicodipendenze».
D: Si stanno concludendo questi cinque anni di amministrazione Maffei. Dal suo punto di vista quanto Barletta è cambiata in questi cinque anni, se è cambiata, e cosa ci lascia in eredità questa amministrazione nel bene e nel male?
R:«Ritengo che questa passata amministrazione non abbia portato alcun cambiamento positivo e che abbia, piuttosto, lasciato la città in un immobilismo totale e controproducente. Tanto per fare un esempio relativamente ad un punto del mio programma che mi sta particolarmente a cuore, presso il Comune di Barletta non è stato mai attivato uno sportello Eurodesk preposto all'informazione e all'orientamento sui programmi in favore dei giovani promossi dall'Unione Europea e dal Consiglio d'Europa, fatto assolutamente indicativo di una totale mancanza di attenzione sia verso i giovani del territorio che verso l’utilizzo di strumenti Europei di finanziamento cui ormai tutti i comuni e gli enti locali possono accedere facilmente per poter valorizzare la mobilità , lo spirito imprenditoriale e la creatività giovanile. Ovviamente, questo è solo un esempio, ma potrei citarne tanti altri: accreditamento al servizio nazionale civile una città capoluogo non accreditata».
D:Dott.Comitangelo, undici candidati sindaci, ma sarà ben più numeroso l’esercito degli aspiranti al consiglio comunale. Vota Antonio Comitangelo perché?
R:«Ritengo che il mio programma politico-amministrativo miri ad affrontare in modo molto articolato e, al tempo stesso, diretto questioni e ambiti di assoluta rilevanza a livello nazionale, in particolare, per la nostra città , dove è necessario contribuire il più possibile ad implementare in modo decisivo i processi di cittadinanza attiva, di democrazia partecipata, i servizi di sostegno alla famiglia ed alle tossicodipendenze, nonché a sviluppare lo spirito imprenditoriale e l’associazionismo giovanile in un’ottica di sviluppo economico e sociale di tutto il territorio comunale. Inoltre, ritengo che le azioni e le iniziative presenti nel mio programma siano anche e soprattutto concretamente attuabili, poiché, sottoposte ex ante ad una vera e propria analisi di fattibilità economica, sono tutte realizzabili attraverso l’utilizzo di una serie di strumenti Europei di sostegno finanziario ad accesso diretto ed indiretto che vengono offerti ai comuni.
D: Un saluto ad Antonio Comitangelo – candidato al consiglio comunale con il PdL - da Giornale di Puglia. Signor Comitangelo qualche settimana fa lei si è presentato all’elettorato con un programma di cinque punti: vuole riassumerci in breve di quali si trattano?
R:«Il mio programma si basa, per l’appunto, su cinque obiettivi che ritengo di fondamentale importanza perseguire a livello comunale, al fine di poter favorire lo sviluppo civile, sociale ed economico della nostra città in un’ottica di messa in rete delle principali realtà attive nei cinque ambiti presenti nella mia proposta: cittadinanza attiva, politiche giovanili, politiche della famiglia, sostegno alle tossicodipendenze, sviluppo economico e messa in rete dell'imprenditoria locale».
D: C’è un punto tra quelli da lei citati che meriterebbe una attenzione particolare, mi riferisco alla tutela dei tossicodipendenti. Quello dei tossicodipendenti è un problema di cui si ha conoscenza ma di cui non si ha la reale dimensione. Quanto è grave il fenomeno qui a Barletta? Ma soprattutto, da cosa nasce questa attenzione particolare?
R:«In questi ultimi anni a Barletta abbiamo assistito ad un’inquietante recrudescenza del fenomeno dello spaccio e del consumo di droghe, fenomeno che quest’anno sta assumendo proporzioni sempre più ampie e preoccupanti, come è facilmente riscontrabile non solo dai numerosi sequestri di stupefacenti ed arresti effettuati dalle forze dell’ordine ai danni di spacciatori e consumatori, ma anche dall’enorme quantità di siringhe abbandonate sul litorale nelle quali si imbatte quotidianamente il comune cittadino che passeggia, pratica jogging o va in bicicletta sul lungomare. Quindi, in considerazione del fatto che anche nella nostra città la droga è diventata ormai una vera e propria piaga sociale - in qualità di Consigliere del Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, il senatore Carlo Giovanardi, con delega al sostegno alle tossicodipendenze – attraverso questa campagna politica intendo impegnarmi in prima persona nel contribuire a debellare questa piaga sociale nel nostro territorio. A tal fine, la mia proposta - basata sul Nuovo Piano di Azione Nazionale - PAN sulle Droghe 2010 – 2013 del Dipartimento Politiche Antidroga – è articolata su una serie di attività di prevenzione-informazione nelle scuole e nelle famiglie, di servizi di diagnosi precoce ed interventi ‘Drugs on street’, nonché su attività di cura, riabilitazione e reinserimento sociale e lavorativo degli ex-tossicodipendenti. In particolare, affinchè le azioni proposte possano essere il più incisive possibile, ritengo sia fondamentale una stretta collaborazione con tutte le realtà pubbliche e private attive nel territorio: forze dell’ordine, scuola, parrocchie, associazioni che operano nel sociale e tutte le altre istituzioni impegnate a vari livelli nella lotta contro le tossicodipendenze».
D: Signor Comitangelo, tornando alla presentazione di qualche settimana fa, lei ha firmato il cosiddetto patto o contratto con i barlettani, un gesto inventato o introdotto - che dir si voglia – da un grande uomo della comunicazione quale Berlusconi è. Cosa si vuole trasmettere con un gesto di questo tipo? La parola data da un politico non ha più valore? Si deve per forza ricorrere alla forza della parola scritta?
R:«Il patto che ho inteso firmare con i cittadini di Barletta ha un valore simbolico, ma soprattutto operativo e fattivo; esso rappresenta semplicemente una formalizzazione dell’impegno politico da me assunto in modo incondizionato e diretto di fronte a me stesso e, soprattutto, di fronte al mio elettorato, di cui possa rimanere memoria scritta per sempre, poiché è mia ferma intenzione perseguire questi cinque obiettivi nei prossimi anni sia in caso di esito positivo della mia candidatura, che indipendentemente da essa, sia a livello istituzionale che in sinergia con il mondo dell’associazionismo. Pertanto, non è solo il gesto simbolico del contratto, quanto anche la stessa parola scritta a rivestire un notevole valore sul piano operativo per me e per il mio elettorato nella misura in cui essa rappresenta il mezzo migliore per mantenere visibile e vivo il ricordo di un impegno da me preso con assoluta consapevolezza e serietà ».
D: Signor Comitangelo, qualche anno fa in occasione delle elezioni provinciali, lei fu oggetto di un atto vandalico – nello specifico la saracinesca del suo comitato elettorale fu imbrattata con i simboli della falce e il martello – ai giorni d’oggi gesti di questo tipo hanno ancora un significato politico, o sono segno di un degrado culturale?
R:«Ritengo che questi gesti siano significativi sul piano politico e, al tempo stesso, indicativi di un degrado non solo culturale, ma anche civile e sociale».
D: Lei, ad oggi, ricopre la carica di consigliere del Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, il senatore Carlo Giovanardi. Cosa può dirci di questa esperienza di assoluto rilievo nel suo curriculum politico?
R:«Rispetto alla mia campagna elettorale ed al futuro della nostra città , posso affermare che intendo fermamente, come più volte sottolineato nel mio programma politico, adoperarmi affinché questa carica istituzionale si traduca in una concreta ed costruttiva opportunità di crescita per tutta la nostra comunità in materia di politiche per la famiglia, di politiche giovanili come il servizio civile nazionale e sostegno alle tossicodipendenze».
D: Si stanno concludendo questi cinque anni di amministrazione Maffei. Dal suo punto di vista quanto Barletta è cambiata in questi cinque anni, se è cambiata, e cosa ci lascia in eredità questa amministrazione nel bene e nel male?
R:«Ritengo che questa passata amministrazione non abbia portato alcun cambiamento positivo e che abbia, piuttosto, lasciato la città in un immobilismo totale e controproducente. Tanto per fare un esempio relativamente ad un punto del mio programma che mi sta particolarmente a cuore, presso il Comune di Barletta non è stato mai attivato uno sportello Eurodesk preposto all'informazione e all'orientamento sui programmi in favore dei giovani promossi dall'Unione Europea e dal Consiglio d'Europa, fatto assolutamente indicativo di una totale mancanza di attenzione sia verso i giovani del territorio che verso l’utilizzo di strumenti Europei di finanziamento cui ormai tutti i comuni e gli enti locali possono accedere facilmente per poter valorizzare la mobilità , lo spirito imprenditoriale e la creatività giovanile. Ovviamente, questo è solo un esempio, ma potrei citarne tanti altri: accreditamento al servizio nazionale civile una città capoluogo non accreditata».
D:Dott.Comitangelo, undici candidati sindaci, ma sarà ben più numeroso l’esercito degli aspiranti al consiglio comunale. Vota Antonio Comitangelo perché?
R:«Ritengo che il mio programma politico-amministrativo miri ad affrontare in modo molto articolato e, al tempo stesso, diretto questioni e ambiti di assoluta rilevanza a livello nazionale, in particolare, per la nostra città , dove è necessario contribuire il più possibile ad implementare in modo decisivo i processi di cittadinanza attiva, di democrazia partecipata, i servizi di sostegno alla famiglia ed alle tossicodipendenze, nonché a sviluppare lo spirito imprenditoriale e l’associazionismo giovanile in un’ottica di sviluppo economico e sociale di tutto il territorio comunale. Inoltre, ritengo che le azioni e le iniziative presenti nel mio programma siano anche e soprattutto concretamente attuabili, poiché, sottoposte ex ante ad una vera e propria analisi di fattibilità economica, sono tutte realizzabili attraverso l’utilizzo di una serie di strumenti Europei di sostegno finanziario ad accesso diretto ed indiretto che vengono offerti ai comuni.