Berlusconi in tv, pesanti multe Agcom a Rai e Mediaset

ROMA. Pesanti multe sono state comminate dall'Agcom a Rai e Mediaset per violazione delle norme sulla par condicio in occasione delle interviste che venerdi' scorso sono state fatte da piu' telegiornali al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Le sanzioni sono state decise a maggioranza (4 a 1: ha votato contro Antonio Martusciello) dalla Commissione servizi e prodotti dell'Authority, e riguardano Tg1 e Tg2 per la Rai; Tg5, Tg4 e Studio Aperto per Mediaset. Al Tg1 e al Tg4, in quanto recidivi, sanzione da 258mila euro ciascuno, mentre per le altre testate la sanzione e' di 100mila euro ciascuno. La decisione ha spaccato l'Agcom.
In una nota congiunta quattro commissari dell'Authority -Martusciello, Stefano Mannoni, Roberto Napoli e Enzo Savarese- dicono che la sanzione "costituisce un precedente che vulnera la certezza del diritto e il principio di legalita'" e inoltre "non si possono limitare ne' mortificare legittime scelte editoriali agitando lo spettro di violazioni inesistenti o modificando in corso d'opera i criteri sulla base dei quali rilevarle. A maggior ragione quando questo zelo si manifesta a senso unico". Immediate le reazioni in casa Mediaset e Rai.
"Mediaset e' allibita per le sanzioni decise oggi dall'Agcom contro le quali ricorrera' immediatamente al Tar -si legge in un comunicato del gruppo di Cologno Monzese- Con questa decisione l'Autority impedisce di fatto alle televisioni di fare il proprio mestiere di informazione e in questo modo diventa parte anziche' arbitro, come la legge vorrebbe, del confronto politico". Clemente Mimun, direttore del Tg5, ha detto che essere sanzionati per l'intervista al premier "e' assolutamente paradossale. Quel che e' accaduto e' di una gravita inaudita. Si manifesta come una pesante intimidazione".
Il direttore del Tg1, Augusto Minzolini, si e' detto "esterrefatto" e ha aggiunto: "L'Agcom ha multato tutte le tv che hanno fatto un'intervista al premier che non parlava dal giorno delle elezioni" e "il criterio giornalistico e' stato messo da parte"

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