Caso Gianfreda: Idv, magistratura faccia luce sulla vicenda

BARI. “Anche in questo caso, come sempre, l’Italia dei Valori si affida alla magistratura affinché possa accertare i fatti. In un ufficio sarebbe stato scaricato materiale pedopornografico e occorre subito individuare chi è l’autore. Prendiamo atto e ringraziamo il consigliere Aurelio Gianfreda per aver rimesso il suo mandato a disposizione del partito. Ne trarremo le conseguenze dopo le conclusioni della magistratura”. Lo affermano in una nota l’on. Ignazio Messina, responsabile Enti locali dell’IdV, Sebastiano De Feudis, coordinatore pugliese del partito e Orazio Schiavone presidente del gruppo consigliare idv presso la Regione Puglia.
L’utenza, dalla quale sarebbe partita una connessione durante la quale sono state scaricate delle immagini pedopornografiche, è quella del suo studio tecnico, dove i computer vengono utilizzati da più persone. A frequentare lo studio, oltre alla signora delle pulizie, ci sono anche una giovane ragazza e un geometra 60enne, collaboratore dell’ex sindaco da 15 anni. “Tutte persone di fiducia”, ha dichiarato Gianfreda “o almeno lo erano”. Il consigliere è stato iscritto sul registro degli indagati perché titolare dell’utenza telefonica: non vi è nessuna certezza sulla sua diretta responsabilità, intanto però gli agenti coordinati dal dirigente Antonio De Carlo, nella notte sono giunti nella sua abitazione con un decreto di perquisizione e sequestro, firmato dal sostituto procuratore Carmen Ruggiero, ed hanno portato via il portatile e tutto quanto possa risultare utile alle indagini che dovranno chiarire quanto prima chi c’era dietro al computer al momento della connessione e della condivisione delle immagini pedopornografiche. Il consigliere Aurelio Gianfreda, che ha ribadito la sua estraneità ai fatti, è difeso dall’avvocato Corrado Sammarruco.

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