FOGGIA. Salvata dalla sirena di un’ambulanza che transitava per via Napoli e che ha spaventato i due rapinatori entrati in casa: credendo si trattasse di un’auto della polizia hanno rinunciato a parte del bottino, rilasciato l’ostaggio di 15 anni e sono fuggiti a bordo di un’auto dove li attendevano altri complici. Sono stati minuti di paura quelli vissuti da una studentessa foggiana aggredita da due stranieri nel podere di via Napoli dove abita con la famiglia.
L’impressione della vittima è che i rapinatori - di circa 20 anni, altezza media, magri - fossero romeni. Sull’episodio indagano gli agenti delle «volanti» che hanno interrogato la ragazza facendodi descrivere le caratteristiche somatiche e fisiche degli aggressori: una battuta nella zona non ha dato esito. Sul luogo dell’aggressione è intervenuta anche un’ambulanza del «118», con i sanitari che hanno riscontrato un lieve stanto d’ansia alla minorenne, più che comprensibile visto quanto successo.
La rapina è stata messa a segno alle 9.30 quando in casa c’era soltanto la quindicenne. Ha raccontato ai poliziotti d’aver sentito suonare il campanello con insistenza e d’aver pensato che fosse il padre che non riusciva ad aprire: ecco perchè ha aperto e si è trovata davanti due uomini che l’hanno spintonata all’interno dell’abitazione, trascinandola in cucina dove uno dei due ha preso dal lavello un coltello da cucina puntandolo alla gola della ragazza. Comprensibile lo spavento della minorenne scoppiata a piangere, al che l’uomo armato di coltello le ha intimato di smetterla di piangere e di stare ferma. Mentre il bandito armato la teneva sotto controllo, il complice rovistava in camera da letto in cerca di soldi e oggetti di valore che potessero riciclare e piazzare.
L’impressione della vittima è che i rapinatori - di circa 20 anni, altezza media, magri - fossero romeni. Sull’episodio indagano gli agenti delle «volanti» che hanno interrogato la ragazza facendodi descrivere le caratteristiche somatiche e fisiche degli aggressori: una battuta nella zona non ha dato esito. Sul luogo dell’aggressione è intervenuta anche un’ambulanza del «118», con i sanitari che hanno riscontrato un lieve stanto d’ansia alla minorenne, più che comprensibile visto quanto successo.
La rapina è stata messa a segno alle 9.30 quando in casa c’era soltanto la quindicenne. Ha raccontato ai poliziotti d’aver sentito suonare il campanello con insistenza e d’aver pensato che fosse il padre che non riusciva ad aprire: ecco perchè ha aperto e si è trovata davanti due uomini che l’hanno spintonata all’interno dell’abitazione, trascinandola in cucina dove uno dei due ha preso dal lavello un coltello da cucina puntandolo alla gola della ragazza. Comprensibile lo spavento della minorenne scoppiata a piangere, al che l’uomo armato di coltello le ha intimato di smetterla di piangere e di stare ferma. Mentre il bandito armato la teneva sotto controllo, il complice rovistava in camera da letto in cerca di soldi e oggetti di valore che potessero riciclare e piazzare.