ROMA. Il vertice del Pdl di ieri sera a Palazzo Grazioli conferma che la verifica di governo e il conseguente rimpasto sono rinviati a giugno, dopo i ballottaggi delle elezioni amministrative a Milano e Napoli che comunque non metteranno in discussione la stabilita' della maggioranza.
Silvio Berlusconi ha tenuto a sottolineare che d'ora in poi le decisioni del governo verranno prese con un metodo di maggiore condivisione tra Pdl e Lega. Nel frattempo, occorre rimboccarsi le maniche e ribaltare il risultato elettorale sfavorevole del primo turno a Milano.
Il premier riconosce che c'e' stato nel recente passato qualche incomprensione con il Carroccio (per esempio le modalita' della decisione del via libera all'intervento militare italiano in Libia) e pensa che d'ora in poi sia necessaria una consultazione permanente tra Pdl e Lega.
Il Pdl ha deciso ovviamente di concentrare la propria iniziativa a Milano nei prossimi giorni. L'indicazione di Berlusconi, secondo alcune indiscrezioni sul vertice, e' stata quella di non abbassare il livello della polemica contro Giuliano Pisapia, il candidato del centrosinistra.
Secondo il premier, occorre avviare una campagna d'opinione per svelare all'elettorato milanese le forze che sostengono Pisapia: dai centri sociali alle componenti piu' radicali della sinistra.
Lo stato maggiore del Pdl ritiene che la partita a Milano sia ancora aperta, nonostante il partito abbia perso nel primo turno 70 mila voti rispetto alle elezioni politiche del 2008.
Berlusconi non ha pero' ancora deciso se partecipare in prima persona anche al secondo tempo delle elezioni milanesi con comizi e iniziative mirate. Se lo facesse, il risultato del ballottaggio assumerebbe ancora di piu' il valore di un referendum sul governo. Il dimezzamento delle preferenze (Berlusconi era capolista del Pdl al Comune) e i sondaggi non favorevoli a Letizia Moratti consiglierebbero al premier di non politicizzare ulteriormente il voto milanese.
Il giudizio piu' generale del Pdl sulla tornata elettorale resta quello illustrato dal coordinatore Denis Verdini nel corso della conferenza stampa di ieri pomeriggio: Milano e' una sorpresa negativa ma il resto dei numeri dimostrano una sostanziale parita' fra centrodestra e centrosinistra, dal momento che a livello nazionale il Pdl ha ottenuto il 26% mentre il Pd il 21%.
Nel vertice si e' discusso molto dei rapporti con la Lega. Il silenzio di Umberto Bossi, che avrebbe avuto una brevissima telefonata con Berlusconi, non e' ritenuto un buon segnale.
Roberto Calderoli, ministro della Semplificazione legislativa, assicura tuttavia che la Lega e' schierata a Milano lealmente a favore dell'elezione della Moratti: ''Non ascoltiamo le sirene dell'ultimo momento. La Lega sta con chi le riforme le vuole davvero e puo' realizzarle. La Lega, tutta la Lega, e' impegnata per vincere i ballottaggi e Bossi per primo sta pensando a come vincere''.
La flessione nei propri consensi (-3% a Milano rispetto alle politiche del 2008) e' spiegata dai leghisti con una presunta immagine di subalternita' a Berlusconi sui contrasti con la magistratura e le leggi sulla giustizia ma anche con il diffuso giudizio negativo sul primo mandato della Moratti (la Lega aveva insistito con il Pdl per cambiare il candidato a sindaco del centrodestra).
Occhi puntati intanto sulle scelte del Terzo polo in vista dei ballottaggi. Oggi ci sara' una riunione dei vertici di Udc, Api e Fli a cui parteciperanno anche Manfredi Palmeri e Raimondo Pasquino, candidati centristi rispettivamente a Milano e Napoli.
Pier Ferdinando Casini ha intanto illustrato il giudizio dell'Udc sul voto nel corso della trasmissione televisiva ''Ballaro''': ''Queste elezioni hanno duramente penalizzato Pdl e Lega che sono stati puniti dagli elettori. C'e' stata una bocciatura del governo Berlusconi, visto che Berlusconi aveva chiesto un referendum. Ma se c'e' stata una bocciatura di quello che c'e', va detto che non c'e' ancora una alternativa vera''.
Pier Luigi Bersani annuncia ufficialmente che il Pd votera' a Napoli nel ballottaggio per Luigi De Magistris, il candidato dell'Idv che ha battuto il candidato del centrosinistra. Poi aggiunge: ''Il Pdl ha preso una scoppola micidiale, altro che pareggio. E anche la Lega e' nettamente in difficolta'.
Arretra in luoghi significativi, perche' non si possono tenere i piedi in due scarpe, berlusconiani a Roma e leghisti a casa''.
Silvio Berlusconi ha tenuto a sottolineare che d'ora in poi le decisioni del governo verranno prese con un metodo di maggiore condivisione tra Pdl e Lega. Nel frattempo, occorre rimboccarsi le maniche e ribaltare il risultato elettorale sfavorevole del primo turno a Milano.
Il premier riconosce che c'e' stato nel recente passato qualche incomprensione con il Carroccio (per esempio le modalita' della decisione del via libera all'intervento militare italiano in Libia) e pensa che d'ora in poi sia necessaria una consultazione permanente tra Pdl e Lega.
Il Pdl ha deciso ovviamente di concentrare la propria iniziativa a Milano nei prossimi giorni. L'indicazione di Berlusconi, secondo alcune indiscrezioni sul vertice, e' stata quella di non abbassare il livello della polemica contro Giuliano Pisapia, il candidato del centrosinistra.
Secondo il premier, occorre avviare una campagna d'opinione per svelare all'elettorato milanese le forze che sostengono Pisapia: dai centri sociali alle componenti piu' radicali della sinistra.
Lo stato maggiore del Pdl ritiene che la partita a Milano sia ancora aperta, nonostante il partito abbia perso nel primo turno 70 mila voti rispetto alle elezioni politiche del 2008.
Berlusconi non ha pero' ancora deciso se partecipare in prima persona anche al secondo tempo delle elezioni milanesi con comizi e iniziative mirate. Se lo facesse, il risultato del ballottaggio assumerebbe ancora di piu' il valore di un referendum sul governo. Il dimezzamento delle preferenze (Berlusconi era capolista del Pdl al Comune) e i sondaggi non favorevoli a Letizia Moratti consiglierebbero al premier di non politicizzare ulteriormente il voto milanese.
Il giudizio piu' generale del Pdl sulla tornata elettorale resta quello illustrato dal coordinatore Denis Verdini nel corso della conferenza stampa di ieri pomeriggio: Milano e' una sorpresa negativa ma il resto dei numeri dimostrano una sostanziale parita' fra centrodestra e centrosinistra, dal momento che a livello nazionale il Pdl ha ottenuto il 26% mentre il Pd il 21%.
Nel vertice si e' discusso molto dei rapporti con la Lega. Il silenzio di Umberto Bossi, che avrebbe avuto una brevissima telefonata con Berlusconi, non e' ritenuto un buon segnale.
Roberto Calderoli, ministro della Semplificazione legislativa, assicura tuttavia che la Lega e' schierata a Milano lealmente a favore dell'elezione della Moratti: ''Non ascoltiamo le sirene dell'ultimo momento. La Lega sta con chi le riforme le vuole davvero e puo' realizzarle. La Lega, tutta la Lega, e' impegnata per vincere i ballottaggi e Bossi per primo sta pensando a come vincere''.
La flessione nei propri consensi (-3% a Milano rispetto alle politiche del 2008) e' spiegata dai leghisti con una presunta immagine di subalternita' a Berlusconi sui contrasti con la magistratura e le leggi sulla giustizia ma anche con il diffuso giudizio negativo sul primo mandato della Moratti (la Lega aveva insistito con il Pdl per cambiare il candidato a sindaco del centrodestra).
Occhi puntati intanto sulle scelte del Terzo polo in vista dei ballottaggi. Oggi ci sara' una riunione dei vertici di Udc, Api e Fli a cui parteciperanno anche Manfredi Palmeri e Raimondo Pasquino, candidati centristi rispettivamente a Milano e Napoli.
Pier Ferdinando Casini ha intanto illustrato il giudizio dell'Udc sul voto nel corso della trasmissione televisiva ''Ballaro''': ''Queste elezioni hanno duramente penalizzato Pdl e Lega che sono stati puniti dagli elettori. C'e' stata una bocciatura del governo Berlusconi, visto che Berlusconi aveva chiesto un referendum. Ma se c'e' stata una bocciatura di quello che c'e', va detto che non c'e' ancora una alternativa vera''.
Pier Luigi Bersani annuncia ufficialmente che il Pd votera' a Napoli nel ballottaggio per Luigi De Magistris, il candidato dell'Idv che ha battuto il candidato del centrosinistra. Poi aggiunge: ''Il Pdl ha preso una scoppola micidiale, altro che pareggio. E anche la Lega e' nettamente in difficolta'.
Arretra in luoghi significativi, perche' non si possono tenere i piedi in due scarpe, berlusconiani a Roma e leghisti a casa''.
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