Governo: dopo il 20 giugno verifica alla Camera

ROMA. "Ho fatto una riunione: volevo fissare la data del mio funerale, ma nei prossimi giorni ho troppi impegni e quindi rimanderemo...". Silvio Berlusconi ricorre all'ironia, da Bucarest, per invitare a non dare per scontato il precipitare della situazione di governo e maggioranza dopo la "sberla", cosi' l'ha definita ieri il ministro dell'Interno, dei ballottaggi.

VERIFICA ALLA CAMERA TRA IL 20 E IL 27 GIUGNO - Intanto, il governo mette in calendario la 'verifica' alla Camera nella settimana tra il 20 e il 27 giugno. A stabilirlo e' stata la conferenza dei capigruppo, su indicazione del presidente, Gianfranco Fini. L'opposizione aveva chiesto che si votasse gia' la prossima settimana, ma non sarebbe stato possibile in questo modo, a quanto e' stato spiegato, un passaggio ravvicinato anche in Senato. Il presidente Renato Schifani ha fatto sapere di non poter fissare la 'verifica' a palazzo Madama prima dei referendum e la settimana successiva la Camera e' impegnata nel varo del decreto Sviluppo. Da qui la decisione di rinviare tutto a dopo il 20 giugno in modo che i due rami del Parlamento si esprimano entrambi a stretto giro.
Decisioni non priva di polemiche contrapposte tra Pd, che chiede tempi piu' ravvicinati, e Pdl, che ritiene congruo l'intervallo di tempo. Slitta anche l'ufficio di presidenza del Pdl che stasera doveva fare il punto dopo il voto. Se ne riparla domani, mentre al suo ritorno nella Capitale Berlusconi ha convocato una vera e propria 'riunione di famiglia' con i figli Marina e Piersilvio, al vertice di Mondadori e Rti, e Barbara e Luigi.

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