Inchiesta Sanità: arrestati 2 dirigenti medici del Policlinico di Bari

BARI. Nuovi arresti nell'ambito dell'inchiesta sulla sanità pugliese. Su ordine di custodia cautelare ai domiciliari - emesso dal gip di Bari, su richiesta della Procura della Repubblica del capoluogo - i militari del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza hanno arrestato due dirigenti medici dell'Azienda Ospedaliero Universitaria Consorziale Policlinico di Bari: Pasqualino Ciappetta, gia' Direttore dell'Unita' Operativa complessa di Neurochirurgia, sospeso perche' indagato in altro procedimento, e Cataldo Antonio Fornaro, medico strutturato in servizio presso la stessa unita' operativa complessa. Altre cinque persone risultano indagate. Ciappetta e Fornaro devono rispondere, a vario titolo, di reati di concussione, truffa aggravata e continuata ai danni dell'azienda ospedaliera, falsita' materiale e ideologica in atti pubblici, abuso d'ufficio, rifiuto di atti di ufficio, soppressione, distruzione e occultamento di verbali di sala operatoria, omessa denuncia di reato.

RIVALITA' TRA PRIMARI - Al centro dell'inchiesta, avviata alla fine del 2009 a seguito della denuncia di un medico specializzando in Neurochirurgia, non solo i numerosi illeciti accertati dalla Guardia di Finanza e contestati nell'ordinanza del Gip, ma soprattutto la gestione di un intero reparto del Policlinico di Bari che nel corso degli ultimi anni ha visto l'avvicendamento di due primari in forte contrasto professionale fra loro.
Una rivalita' tra primari che ha prodotto un sistema gestionale fortemente penalizzante per i medici specializzandi, il cui percorso formativo poteva essere condizionato dal professor Ciappetta sia nel corso dell'esame finale, sia nel corso degli anni di specializzazione. Una situazione di sudditanza professionale e psicologica che li portava a compiere gli illeciti contestati nell'inchiesta di oggi.
Secondo la Procura, i giovani aspiranti neurochirurghi erano costretti ad attestare la presenza in reparto o in sala operatoria del dottor Fornaro quando questo era assente non solo dal Policlinico, ma anche da Bari: almeno 150 i casi accertati in due anni (2008/2009) dagli investigatori della Guardia di Finanza, che dopo attente verifiche e riscontri sui registri ed i verbali di sala operatoria, le cartelle cliniche e le schede di dimissione, hanno accertato la veridicita' dei fatti denunciati proprio da alcuni medici specializzandi.

IL 'SISTEMA CIAPPETTA' - L'inchiesta ha messo in luce l'esistenza di un vero e proprio ''sistema Ciappetta'' (cosi' viene definito dal Gip nell'ordinanza), un metodo gestionale che prevedeva la suddivisione dei medici strutturati e degli specializzandi in due categorie: i fedelissimi' del professor Ciappetta, che quindi potevano trarre profitto dai suoi favori in cambio di assoluta fedelta' nei confronti del professionista, e quelli non allineati, spesso estromessi dalla sala operatoria.
I militari della Tributaria hanno accertato anche la falsificazione del registro di sala operatoria e di alcuni verbali operatori, la distruzione di altri, rappresentando esiti operatori diversi da quelli realmente ottenuti, al fine di favorire alcuni medici 'fedeli' e penalizzare gli altri.

LE SVISTE OCCULTATE - Emblematico il caso di una paziente operata nel giugno del 2009: il verbale della sala operatoria attestava la presenza del dottor Fornaro insieme a due medici specializzandi.
In realta' era assente e, quindi, l'intervento operatorio era stato condotto solo dagli specializzandi senza la presenza (obbligatoria) di un medico strutturato. In quella circostanza durante l'intervento venne dimenticato nel cranio un batuffolo di cotone. La donna tre mesi dopo, a seguito di forti mal di testa, fu costretta a ritornare in sala operatoria d'urgenza. Per evitare problemi, anche di natura penale al dottor Fornaio, nel registro del secondo intervento venne cancellata l'asportazione del cotone.

I RITARDI NEGLI INTERVENTI - Per la Procura i falsi e le truffe del dottor Fornaro si sono, peraltro, concretizzati in una percezione indebita di compensi per prestazioni mai eseguite, di cui il Gip, accogliendo la richiesta della Procura, ha disposto il sequestro preventivo finalizzato alla confisca (per circa 12 mila euro).
Il complicato 'quadro ambientale', che si e' determinato a seguito dei dissidi interni, ha prodotto, tra l'altro, anche situazioni di disagio ospedaliero per i pazienti ricoverati: le visite e gli interventi chirurgici di quelli che non erano assistiti dal professor Ciappetta e dalla sua equipe venivano effettuati mentre venivano posticipati gli interventi di altri ammalati. Nell'inchiesta sono indagate altre cinque persone.

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