BARI. “C’è qualcosa che non quadra tra i numeri dati stamattina dal Presidente Vendola e dall’assessore Capone in conferenza stampa e i numeri impietosi rilevati dall’Istat sulla disoccupazione (soprattutto giovanile) in Puglia. Con tutto il rispetto siamo portati a credere ai numeri dell’Istat, quindi c’è qualcosa che non va nello scenario idilliaco disegnato da Vendola e Capone”.
E’ il commento del capogruppo del Pdl Rocco Palese alla conferenza stampa sull’impatto della manovra anticrisi della Regione tenuta questa mattina dal presidente Vendola e dall’assessore Capone.
“Noi la spiegazione ce l’abbiamo – dice Palese – e la diciamo da anni: questa non era e non è una manovra anticrisi, ma un elenco di adempimenti obbligatori (i bandi) che la Giunta Vendola ha compiuto con due anni di ritardo (nel 2009) a valere sui Fondi comunitari 2007 – 2013. Né più né meno. Nel frattempo però tutto hanno fatto tranne che sostenere imprese e famiglie: l’Istat rivela che nulla hanno potuto i bandi finanziati con i Fondi Ue contro le scelte (quelle non obbligatorie) della Giunta Vendola: aumento delle tasse (per coprire i debiti della sanità, i cittadini pugliesi ogni anno pagano: 25 mln di euro di addizionale regionale sul gas metano, 140 mln di euro di addizionale regionale Irap, 13 mln di euro di tassa regionale su conferimento rifiuti in discarica, 45 mln di euro di ticket sulle ricette farmaceutiche anche per gli esenti, 15 mln di euro di addizionale regionale sulla benzina); clamoroso ritardo e rischio di perdita sui Fondi Ue 2007 – 2013; un Piano per il Lavoro che ha prodotto solo 3 bandi in 5 mesi; tempi di pagamento alle aziende superiori ai 300 giorni; tagli ai servizi sociali che a marzo scorso ammontavano a 285 milioni di euro”.
Se invece– conclude Palese – tra le ‘imprese possibili’ e i posti di lavoro generati, Vendola e Capone intendono i microcosmi che ruotano intorno a Puglia Sounds, Puglia Events, Teatro Pubblico Pugliese, Apulia Film Commission, allora siamo d’accordo. Con questo sistema clientelare di scatole cinesi, il Governo Vendola è riuscito a dare lavoro a centinaia di consulenti prelevati da short e long list compilate copiando gli elenchi delle Fabbriche di Nichi e dei militanti nelle sezioni di partito. Ma basta parlare con Sindacati e associazioni di imprese per capire che questi fiumi di denaro pubblico spesi dal Governo Vendola non hanno avuto alcun impatto positivo né sull’economia, né sul lavoro, né sulle imprese, né sulle famiglie pugliesi. E, purtroppo, l’Istat lo fotografa alla perfezione”.
18 BANDI REGIONALI CONTRO CRISI - La Regione Puglia, pubblicando 18 bandi nel biennio 2009-2010 ha contenuto gli effetti della crisi economica, investendo su innovazione, ricerca e sviluppo. Lo hanno detto il presidente della Regione Vendola, e l'assessore regionale allo Sviluppo economico, Capone, nella presentazione dei risultati della manovra anticrisi. Le previsioni avanzate alla pubblicazione dei 18 bandi ipotizzavano, a fronte dell'immissione nel sistema economico di 820 mln e di un movimento di prestiti per 1 mld, uno sviluppo di investimenti di circa 1,5 mld di euro.
E’ il commento del capogruppo del Pdl Rocco Palese alla conferenza stampa sull’impatto della manovra anticrisi della Regione tenuta questa mattina dal presidente Vendola e dall’assessore Capone.
“Noi la spiegazione ce l’abbiamo – dice Palese – e la diciamo da anni: questa non era e non è una manovra anticrisi, ma un elenco di adempimenti obbligatori (i bandi) che la Giunta Vendola ha compiuto con due anni di ritardo (nel 2009) a valere sui Fondi comunitari 2007 – 2013. Né più né meno. Nel frattempo però tutto hanno fatto tranne che sostenere imprese e famiglie: l’Istat rivela che nulla hanno potuto i bandi finanziati con i Fondi Ue contro le scelte (quelle non obbligatorie) della Giunta Vendola: aumento delle tasse (per coprire i debiti della sanità, i cittadini pugliesi ogni anno pagano: 25 mln di euro di addizionale regionale sul gas metano, 140 mln di euro di addizionale regionale Irap, 13 mln di euro di tassa regionale su conferimento rifiuti in discarica, 45 mln di euro di ticket sulle ricette farmaceutiche anche per gli esenti, 15 mln di euro di addizionale regionale sulla benzina); clamoroso ritardo e rischio di perdita sui Fondi Ue 2007 – 2013; un Piano per il Lavoro che ha prodotto solo 3 bandi in 5 mesi; tempi di pagamento alle aziende superiori ai 300 giorni; tagli ai servizi sociali che a marzo scorso ammontavano a 285 milioni di euro”.
Se invece– conclude Palese – tra le ‘imprese possibili’ e i posti di lavoro generati, Vendola e Capone intendono i microcosmi che ruotano intorno a Puglia Sounds, Puglia Events, Teatro Pubblico Pugliese, Apulia Film Commission, allora siamo d’accordo. Con questo sistema clientelare di scatole cinesi, il Governo Vendola è riuscito a dare lavoro a centinaia di consulenti prelevati da short e long list compilate copiando gli elenchi delle Fabbriche di Nichi e dei militanti nelle sezioni di partito. Ma basta parlare con Sindacati e associazioni di imprese per capire che questi fiumi di denaro pubblico spesi dal Governo Vendola non hanno avuto alcun impatto positivo né sull’economia, né sul lavoro, né sulle imprese, né sulle famiglie pugliesi. E, purtroppo, l’Istat lo fotografa alla perfezione”.
18 BANDI REGIONALI CONTRO CRISI - La Regione Puglia, pubblicando 18 bandi nel biennio 2009-2010 ha contenuto gli effetti della crisi economica, investendo su innovazione, ricerca e sviluppo. Lo hanno detto il presidente della Regione Vendola, e l'assessore regionale allo Sviluppo economico, Capone, nella presentazione dei risultati della manovra anticrisi. Le previsioni avanzate alla pubblicazione dei 18 bandi ipotizzavano, a fronte dell'immissione nel sistema economico di 820 mln e di un movimento di prestiti per 1 mld, uno sviluppo di investimenti di circa 1,5 mld di euro.
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