di Daniele Martini. Un evento di grande cultura si terrà questa sera a partire dalle 19:30 nella Sala di Rappresentanza del Seminario Vescovile “San Carlo Borromeo” di Oria: sarà presentato il libro “La svolta culturale dell’Occidente. Dall’etica del riconoscimento al paradigma del dono”, ultima opera di Francesco Fistetti, docente ordinario di Storia della Filosofia Contemporanea nella Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Bari, per l’editore Morlacchi di Perugia. L'evento è organizzato dall'associazione culturale “Il Pozzo e l’Arancio”, sarà aperto dai saluti del presidente Pierdamiano M. Mazza e moderato da Mino Candita e sarà curato inoltre dai dirigenti dell'associazione Luca Carbone e Luana Gioia.
Durante la presentazione interverranno don Pietro Chirico (direttore Caritas Diocesana di Oria) e Ferdinando Spina (docente Università del Salento).
Per quanto riguarda questo libro, esso delinea il passaggio dall'etica del riconoscimento al paradigma del dono: un passaggio che non è sinonimo di superamento nel senso hegeliano dell'Aufhebung, ma piuttosto di ibridazione e di incrocio tra questi due approcci filosofici, tale da inaugurare un nuovo campo teorico, tutto da coltivare. Il titolo, "La svolta culturale dell'Occidente", da un lato descrive un processo storico in corso che è la gestazione di un mondo che potremmo definire post-occidentale, cioè un mondo in cui l'egemonia culturale dell'Occidente non è più incontrastata e anzi viene revocata in questione dall'emergere di culture non-occidentali, mentre dall'altro si riferisce ad una sfida inedita a cui la cosiddetta globalizzazione ha esposto l'Occidente. La sfida investe la capacità che la coscienza occidentale saprà manifestare nel compiere un decentramento rispetto alla sua presunta superiorità spirituale e una conseguente messa in prospettiva storica della sua razionalità rispetto alle altre culture.
Durante la presentazione interverranno don Pietro Chirico (direttore Caritas Diocesana di Oria) e Ferdinando Spina (docente Università del Salento).
Per quanto riguarda questo libro, esso delinea il passaggio dall'etica del riconoscimento al paradigma del dono: un passaggio che non è sinonimo di superamento nel senso hegeliano dell'Aufhebung, ma piuttosto di ibridazione e di incrocio tra questi due approcci filosofici, tale da inaugurare un nuovo campo teorico, tutto da coltivare. Il titolo, "La svolta culturale dell'Occidente", da un lato descrive un processo storico in corso che è la gestazione di un mondo che potremmo definire post-occidentale, cioè un mondo in cui l'egemonia culturale dell'Occidente non è più incontrastata e anzi viene revocata in questione dall'emergere di culture non-occidentali, mentre dall'altro si riferisce ad una sfida inedita a cui la cosiddetta globalizzazione ha esposto l'Occidente. La sfida investe la capacità che la coscienza occidentale saprà manifestare nel compiere un decentramento rispetto alla sua presunta superiorità spirituale e una conseguente messa in prospettiva storica della sua razionalità rispetto alle altre culture.