Lecce Calcio: De Canio, sarò sull'autobus insieme ai giocatori per dimostrare il mio amore verso la squadra ed i tifosi

di Dany Martini. E' un De Canio col volto sorridente quello che si è presentato questo pomeriggio in conferenza stampa al Via del Mare.
Il mister ha parlato ancora della sua scelta di lasciare il Lecce: "Devo ritenere che la mia scelta è stata ben pensata con una certa logica. Da quello che il presidente dice mi rendo conto che c'è qualcosa che non è stata ben compresa. Non c'è polemica ma la volontà di chiarire in maniera più chiara quella che è la mia realtà e le mie motivazioni. Non vado via per ambizione perché ho esaurito il mio ciclo qui. Non ce l'ho un'altra squadra. Non sono nella condizione di altri allenatori. Lascio un milione di euro lordi per non pesare sulla società. Mi avrebbe fatto piacere che qualcuno avrebbe apprezzato. Non ho proposto giocatori da 5 milioni di euro, il mio progetto non è stato compreso. Non ho mai detto che ho messo soldi nella società. Lui ne ha rimessi tanti ed ho cercato di metterli il meno possibile. Il Lecce è arrivato primo lo scorso anno in serie B solo con i prestiti. Chiedere alla società di acquistare giocatori significa di comprarli ad una certa cifra per poi rivenderli ed autofinanziarsi. C'è una logica in quello che pensavo di fare. Non è quello di rovinare la società, ma volevo creare ricchezza. Non significa che prendere qualità e giovani sia avere successo, ma vuol dire creare un percorso che si consolidi nel tempo. C'è l'idea di acquistare giocatori di talento. E' diverso che chiederlo in prestito. Alla base ci deve essere un investimento. Non accetto l'idea che possa passare: guardate gli investimenti che hanno fatto le squadre di serie B. Noi in serie B siamo arrivati primi, il calcio si ferma alle frasi fatte. Sono venuto in B quando mi è stato proposto un campionato di transizione per sanare una situazione economica. Cosa può dire un uomo che dice: mi rendo conto. Io sono stato chiamato per il ruolo che avrei voluto avere e che non ho avuto. Il tutto sta nell'organizzazione. Ho cercato di proporre un modello diverso. La verità è questa non è altra. E se fossi ambizioso? Lo sono, ma volevo fare del Lecce una società di un certo livello. La vera sfida sta nel rendere certo l'incerto, quello è vincere, non per forza arrivare primo. Io valuto chiunque mi proponga di lavorare in maniera che possa soddisfarmi. Ho il coraggio di rinunciare ai soldi e di rimanere a casa. Non accetto che qualcuno possa farlo per ambizione o calcolo. Questo mi ha colpito in maniera negativa. Sono venuto per essere il responsabile dell'area tecnica. Non potevo sviluppare pur avendo la possibilità di concordare quello che avevo fatto. Ho lavorato solo all'interesse della società. Per questo addio vi è un dispiacere enorme. Dal lato umano ho stabilito rapporti eccellenti. Me ne vado da una città bella in cui mi piace starci e viverci e da una bella realtà calcistica. Ma forse sono capitato a Lecce nel momento sbagliato".
Poi il suo pensiero va ai festeggiamenti che si terranno domani sera dopo la partita: "Sarò sull'autobus scoperto insieme agli altri giocatori e voglio dimostrare a tutti il mio amore verso questa squadra e per la mia passione e l'entusiasmo per il calcio. Vorrei dare il mio abbraccio a tutti i tifosi".
Infine, il mister parla della sua ultima partita di campionato contro la Lazio e si sofferma sulla squadra biancoceleste: "Per quanto riguarda la formazione che affronterà la Lazio, non ci saranno i difensori centrali e ci sarà una situazione di emergenza. Sarà un Lecce forte che affronterà alla grande questa partita. Riguardo la Lazio, è una squadra forte. Ha fatto registrare il maggior numero di punti dimostrando per intero il suo valore".

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