BEIRUT. Appartengono ai reparti che formano la task force logistica dell'Esercito in Libano i sei militari feriti oggi nell'attentato a Sidone. Si tratta, apprende l'Adnkronos, di quattro militari campani del reggimento di manovra della brigata logistica di proiezione di Persano (Salerno) e di due militari di origine pugliese del decimo reggimento Trasporti di Bari.
L'autocolonna investita dalla deflagrazione dell'ordigno stava tornando a Shama da Beirut. Nel porto della capitale libanese erano stati trasferiti alcuni veicoli da imbarcare alla volta dell'Italia.
Dei sei militari italiani dell’Unifil feriti oggi nell’attentato in sud Libano, «quattro stanno bene, due sono in situazione critica. Uno ha già superato la fase operatoria, mentre l’altro la sta completando. Ma siamo fiduciosi sul risultato»: ha detto il generale Santi Bonfanti, vicecomandante dell’Unifil.
L’ordigno, hanno affermato le tv libanesi, era stato piazzato dietro un guardrail di cemento e nelle immagini trasmesse si distingue chiaramente la targa dell’Unifil sul mezzo colpito. Secondo una prima ricostruzione, inoltre, l’esplosione ha avuto luogo lungo l’autostrada che porta dalla capitale verso la città portuale di Sidone.
Solo pochi giorni fa, il 10 maggio, c'era stato il passaggio di consegne nel settore ovest della missione Unifil, in Libano, fra la brigata di cavalleria 'Pozzuolo del Friulì, tornata in Italia a conclusione della missione, e la brigata meccanizzata Aosta». Il Parlamento italiano ha autorizzato per questa missione la partecipazione di 1.780 militari. L'Unifil in Libano fu creata nel 1978 con lo scopo di sorvegliare la frontiera tra Libano e Israele. La sua missione è stata prolungata dopo la guerra del 2006 tra Israele ed Hezbollah.
L'autocolonna investita dalla deflagrazione dell'ordigno stava tornando a Shama da Beirut. Nel porto della capitale libanese erano stati trasferiti alcuni veicoli da imbarcare alla volta dell'Italia.
Dei sei militari italiani dell’Unifil feriti oggi nell’attentato in sud Libano, «quattro stanno bene, due sono in situazione critica. Uno ha già superato la fase operatoria, mentre l’altro la sta completando. Ma siamo fiduciosi sul risultato»: ha detto il generale Santi Bonfanti, vicecomandante dell’Unifil.
L’ordigno, hanno affermato le tv libanesi, era stato piazzato dietro un guardrail di cemento e nelle immagini trasmesse si distingue chiaramente la targa dell’Unifil sul mezzo colpito. Secondo una prima ricostruzione, inoltre, l’esplosione ha avuto luogo lungo l’autostrada che porta dalla capitale verso la città portuale di Sidone.
Solo pochi giorni fa, il 10 maggio, c'era stato il passaggio di consegne nel settore ovest della missione Unifil, in Libano, fra la brigata di cavalleria 'Pozzuolo del Friulì, tornata in Italia a conclusione della missione, e la brigata meccanizzata Aosta». Il Parlamento italiano ha autorizzato per questa missione la partecipazione di 1.780 militari. L'Unifil in Libano fu creata nel 1978 con lo scopo di sorvegliare la frontiera tra Libano e Israele. La sua missione è stata prolungata dopo la guerra del 2006 tra Israele ed Hezbollah.
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