BEIRUT. Uno dei sei soldati italiani feriti in Libano e' in prognosi riservata ma non in pericolo di vita, mentre gli altri restano ancora sotto osservazione nell'ospedale di Hammoud. Lo ha dichiarato all'Asca il portavoce Unifil Andrea Tenenti, facendo chiarezza sulle condizioni di salute dei caschi blu italiani attaccati ieri in Libano mentre viaggiavano lungo l'autostrada che collega la capitale Beirut con la citta' portuale di Sidone, nella zona di al-Rumeila.
Un ordigno, probabilmente azionato con un telecomando, e' esploso al margine della strada investendo la jeep delle Forze di Interposizione, con a bordo sei soldati italiani.
Uno, a quanto si apprende, rischia oggi di perdere un occhio perche' raggiunto da una scheggia durante la deflagrazione.
Dei sei, quattro militari appartengono al reggimento di manovra della brigata logistica di proiezione di Persano, in provincia di Salerno, gli altri due al decimo reggimento Trasporti di Bari. Almeno per le prossime 24-48 ore i feriti rimarranno all'ospedale di Sidone, ha fatto sapere il tenente colonnello Luis Aparicio, responsabile dell'informazione pubblica Unifil. Dal canto suo, il portavoce Andrea Tenenti ha tuttavia voluto precisare che l'agguato aveva come obiettivo le Forze Onu in Libano e ''non direttamente il contingente italiano''. La deflagrazione e' avvenuta ''lungo l'unica strada percorribile dalla nostra postazione.
Viaggiamo ogni giorno su quella strada, che e' anche l'unica che porta all'aeroporto''.
Sul fronte diplomatico pronta invece la condanna internazionale: dopo il segretario generale della Nazioni Unite, Ban Ki-Moon, intervenuto sulla vicenda dall'Europa, dove si trovava per il G8. Dal Palazzo di vetro di New York anche il Consiglio di sicurezza dell'Onu ha condannato ''con la massima fermezza'' l'attentato.
Un ordigno, probabilmente azionato con un telecomando, e' esploso al margine della strada investendo la jeep delle Forze di Interposizione, con a bordo sei soldati italiani.
Uno, a quanto si apprende, rischia oggi di perdere un occhio perche' raggiunto da una scheggia durante la deflagrazione.
Dei sei, quattro militari appartengono al reggimento di manovra della brigata logistica di proiezione di Persano, in provincia di Salerno, gli altri due al decimo reggimento Trasporti di Bari. Almeno per le prossime 24-48 ore i feriti rimarranno all'ospedale di Sidone, ha fatto sapere il tenente colonnello Luis Aparicio, responsabile dell'informazione pubblica Unifil. Dal canto suo, il portavoce Andrea Tenenti ha tuttavia voluto precisare che l'agguato aveva come obiettivo le Forze Onu in Libano e ''non direttamente il contingente italiano''. La deflagrazione e' avvenuta ''lungo l'unica strada percorribile dalla nostra postazione.
Viaggiamo ogni giorno su quella strada, che e' anche l'unica che porta all'aeroporto''.
Sul fronte diplomatico pronta invece la condanna internazionale: dopo il segretario generale della Nazioni Unite, Ban Ki-Moon, intervenuto sulla vicenda dall'Europa, dove si trovava per il G8. Dal Palazzo di vetro di New York anche il Consiglio di sicurezza dell'Onu ha condannato ''con la massima fermezza'' l'attentato.
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