Libia: ucciso in raid figlio Gheddafi

ROMA. Saif al-Arab, figlio minore di Muammar Gheddafi, e' rimasto ucciso ieri sera in un raid della Nato mentre si trovava nella sua casa di Tripoli in compagnia del padre, scampato miracolosamente al bombardamento alleato assieme alla moglie. Come ha annunciato il portavoce del governo Moussa Ibrahim, nell'attacco sono morti anche ''tre nipotini della Guida (Gheddafi)''. L'obiettivo, secondo Ibrahim, era proprio il colonnello. ''Volevano assassinare direttamente il leader di questo paese", ha detto ai giornalisti. ''Ormai qui vige la legge della giungla - ha poi commentato - penso sia chiaro a tutti che quanto sta accadendo in Libia non ha niente a che fare con la protezione dei civili''. Saif al-Arab, 29 anni, era l'ultimogenito e il meno noto degli otto figli naturali del rais. Studiava a Monaco di Baviera, in Germania, e da quando la crisi e' esplosa era quello che all'interno del clan aveva tenuto il profilo piu' basso. Si era persino sparsa la voce che fosse passato dalla parte degli insorti ma la notizia si era poi rivelata priva di fondamento. Ieri sera Tripoli era stata scossa da tre potenti esplosioni, avvertite nella zona di Bab al-Aziziya, il complesso bunker dove Gheddafi ha stabilito il suo quartier generale e che e' stato piu' volte preso di mira da quando l'Occidente ha deciso di intervenire militarmente contro il rais. In realta' era stata colpita una villa in uno dei quartieri residenziali, le cui rovine fumanti Ibrahim aveva mostrato a un gruppo di giornalisti portati sul posto con un pullmino ma senza dire inizialmente chi vi abitasse. La casa, praticamente rasa al suolo, non aveva piu' tetto.

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