Melania: avvistate due soldatesse e un militare

di Roberta Calò. Sarà sentito di nuovo Salvatore Parolisi, marito della defunta Melania Rea, la donna scomparsa a Colle San Marco il 18 Aprile e ritrovata accoltellata nel bosco delle Casermette due giorni dopo.
Il trentenne, caporalmaggiore al Reggimento Piceno di Ascoli e istruttore in loco delle soldatesse, verrà nuovamente interrogato perchè la versione depositata nei giorni scorsi non convincerebbe gli inquirenti; questi ultimi infatti avrebbero riscontrato troppe lacune e troppi punti in contrasto con le altre testimonianze raccolte. Lo stesso Alfredo Ranelli, titolare del bar di Colle San Marco ha reso riferito che si ricordava dell'uomo e della bambina ma non della donna. Anche i ragazzini che giocavano a pallone e gli anziani che chiacchieravano nel luogo e nel giorno della scomparsa, interrogati dalla forze dell'ordine hanno detto di non aver notato la giovane madre. I dettagli risultano sempre più inquietanti se si tiene conto dell'avvenente aspetto della donna che difficilmente poteva passare inosservata.
Salvatore Parolisi, che avrebbe confessato un comportamento fedifrago a seguito di diverse relazioni extraconiugali con alcune soldatesse che frequentavano i suoi corsi di formazione, ha dichiarato: "Ho la coscienza pulita, agli inquirenti ho detto tutto".
Serpeggia sconforto anche nella caserma "Clementi" dove lavora l'uomo; nel corso dei festeggiamenti per l'Unità d'Italia, il colonnello Ciro Annicchiarico ha manifestato le sue perplessità: "Speriamo si faccia chiarezza, qualunque essa sia...".
Continuano incessanti le indagini e si stringe il cerchio soprattutto attorno alla figura del coniuge; nonostante questo, il colonnello dei carabinieri Alessandro Patrizio ha cercato di mantenere il massimo riserbo: "Non ci sono indagati".
Recenti sviluppi hanno peraltro chiarito la questione delle coltellate; l'autopsia infatti ha rivelato che si tratterebbe di 20-22 fendenti che hanno ferito gravemente la donna, di cui due mortali al fegato e i polmoni. Dalla perizia è stato possibile anche ricostruire almeno sommariamente la scena del delitto. La donna si sarebbe difesa dal suo aggressore mentre le venivano inferte le coltellate, ma non avrebbe lo avrebbe graffiato in quanto sotto le unghie non sono comparse tracce di dna. La relazione completa sarà consegnata nei prossimi giorni al termine degli esami dell'anatomopatologo incaricato dott. Adriano Tagliabracci.
Ulteriori approfondimenti hanno portato alla luce altri dettagli inspiegabili. Uno degli scontrini ritrovati nella zona dell'omicidio e riportante la data della scomparsa della donna apparterebbe ad un panificio di Villa Lempa, una frazione di Teramo. Alcune persone del luogo avrebbero notato quel 18 aprile due soldatesse "una delle quali in particolare molto agitata" e un militare: "Un comportamento molto strano - hanno spiegato i testimoni - tanto che qualcuno voleva addirittura chiamare i carabinieri".
Un allevatore di Colle San Giacomo, invece, ha riferito di aver notato due auto passare a gran velocità il giorno della scomparsa tra le 16 e le 16.30: "Ero a cavallo - ha raccontato - ma non hanno decelerato vedendomi. Erano attaccate, meno di 15 metri l'una dall'altra, avevano vetri abbastanza scuri e una era di un colore rosso chiaro". Il titolare dell'Hotel Panorama di Colle San Giacomo, invece, ha dichiarato di aver visto un pulman di soldati di Chieti ripartito poi per Ripa di Civitella il 18 Aprile; testimone ha affermato peraltro che la notte seguente "c'è stato un enorme traffico di auto, insolito per una località a 1.200 metri d'altezza".