di Roberta Calò. Individuato il telefonista che aveva allertato le forze dell'ordine dopo il ritrovamento del cadavere di Melania Rea, la giovane donna di Summa Vesuviana scomparsa il 18 Aprile e ritrovata accoltellata due giorni dopo nel Bosco delle Casermette.
L'uomo, un cercatore di funghi di Villa Lempa, aveva ritrovato il corpo nel corso di una delle sue gite fuori porta nel bosco dove era solito andare per coltivare il suo hobby. Dopo aver ritrovato il cadavere, l'uomo, che poteva tranquillamente chiamare dalla cabina telefonica sita nella villa del suo paese, ha preferito prendere il pulman delle 14:45, giungere a Teramo e fare una telefonata anonima al 113.
Il telefonista, probabilmente sconvolto dall'accaduto, aveva preferito non immischiarsi nella vicenda e limitarsi solo ad avvertire gli organi competenti. Almeno per ora l'uomo sembra estraneo all'omicidio.
Spuntano però nuovi dettagli sul luogo del ritrovamento; sulla baita di legno, sita vicino al corpo della vittima, sono stati ritrovati dei graffi. I corpi speciali dei carabinieri che avevano effettuati numerosi sopralluoghi garantiscono, come testimoniano anche le foto, che quei graffi non erano presenti il giorno in cui è stato ritrovato il cadavere. Insospettiti dall'accaduto, gli investigatori hanno deciso di mettere almeno per ora sotto sequestro quella zona del bosco.
Non si hanno almeno per ora piste certe da seguire; solo dettagli che mettono in risalto la figura di Salvatore Parolisi, marito della vittima, il quale avrebbe intrapreso diverse relazioni extraconiugali. Il caporalmaggiore nonostante tutto ha dichiarato più volte che era follemente innamorato della moglie; una versione, questa, smentita dalle amiche di Melania che davanti alle telecamere degli organi di stampa hanno dichiarato più volte che un uomo che tradisce più volte la moglie non può osare simili dichiarazioni d'amore.
Agli atti, comunque, non ci sarebbe nulla contro il caporalmaggiore; le sue stesse testimonianze, infatti, fanno di lui un fedifrago ma non di sicuro un assassino.
L'uomo, un cercatore di funghi di Villa Lempa, aveva ritrovato il corpo nel corso di una delle sue gite fuori porta nel bosco dove era solito andare per coltivare il suo hobby. Dopo aver ritrovato il cadavere, l'uomo, che poteva tranquillamente chiamare dalla cabina telefonica sita nella villa del suo paese, ha preferito prendere il pulman delle 14:45, giungere a Teramo e fare una telefonata anonima al 113.
Il telefonista, probabilmente sconvolto dall'accaduto, aveva preferito non immischiarsi nella vicenda e limitarsi solo ad avvertire gli organi competenti. Almeno per ora l'uomo sembra estraneo all'omicidio.
Spuntano però nuovi dettagli sul luogo del ritrovamento; sulla baita di legno, sita vicino al corpo della vittima, sono stati ritrovati dei graffi. I corpi speciali dei carabinieri che avevano effettuati numerosi sopralluoghi garantiscono, come testimoniano anche le foto, che quei graffi non erano presenti il giorno in cui è stato ritrovato il cadavere. Insospettiti dall'accaduto, gli investigatori hanno deciso di mettere almeno per ora sotto sequestro quella zona del bosco.
Non si hanno almeno per ora piste certe da seguire; solo dettagli che mettono in risalto la figura di Salvatore Parolisi, marito della vittima, il quale avrebbe intrapreso diverse relazioni extraconiugali. Il caporalmaggiore nonostante tutto ha dichiarato più volte che era follemente innamorato della moglie; una versione, questa, smentita dalle amiche di Melania che davanti alle telecamere degli organi di stampa hanno dichiarato più volte che un uomo che tradisce più volte la moglie non può osare simili dichiarazioni d'amore.
Agli atti, comunque, non ci sarebbe nulla contro il caporalmaggiore; le sue stesse testimonianze, infatti, fanno di lui un fedifrago ma non di sicuro un assassino.
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CRONACA