di Roberta Calò. "Io amavo mia moglie e la amo ancora. Non le avrei mai fatto del male. Avevamo un rapporto solido e ci amavamo" dichiara Salvatore Parolisi ribellandosi a un'opinione pubblica che continua a bersagliare la sua persona dopo le sue testimonianze sui rapporti extraconiugali che aveva portato avanti per molto tempo. Si tratta del marito di Melania Rea, la donna ritrovata morta nel bosco di Ripe di Civitella due giorni dopo la denuncia della sua scomparsa. "Voglio che venga fatta giustizia. lo voglio anche per la sua famiglia: sono delle persone eccezionali e non meritavano tutto questo. Spero che al più presto venga fuori tutta la verità".
Le indagini proseguono e il coinvolgimento degli organi mediatici da parte degli investigatori comincia a mostrare i suoi frutti; nei giorni passati infatti erano stati forniti degli identikit alla trasmissione Rai Chi L'ha visto? per giungere a persone che probabilmente avrebbero potuto apportare indizi utili allo sviluppo del caso. Una delle donne menzionate si è infatti presentata alla caserma dei carabinieri ma la signora ascolana ha spiegato di non aver visto la famiglia Parolisi nell'arco di tempo utile alle indagini. La donna, in compagnia della figlia e di una amica anziana, ha specificato che tra le 14 e le 15.30 si trovava in una zona lontana dal parco delle altalene, luogo in cui si trovava Melania con il marito e la figlia Vittoria.
Nulla di concreto dunque, nessuna pista nitida da seguire. E mentre l'opinione pubblica continua a puntare il dito contro l'atteggiamento fedifrago del coniuge che comunque non è mai stato iscritto nel registro degli indagati, si cerca di raccogliere testimonianze che possano contribuire alla risoluzione del caso. Gli elementi scientifici infatti sembrano almeno per ora insufficienti.A tal proposito appare motivato l'invito persistente degli investigatori a chiunque possa contribuire, anche con dettagli apparentemente insignificanti, a farsi avanti.
Le indagini proseguono e il coinvolgimento degli organi mediatici da parte degli investigatori comincia a mostrare i suoi frutti; nei giorni passati infatti erano stati forniti degli identikit alla trasmissione Rai Chi L'ha visto? per giungere a persone che probabilmente avrebbero potuto apportare indizi utili allo sviluppo del caso. Una delle donne menzionate si è infatti presentata alla caserma dei carabinieri ma la signora ascolana ha spiegato di non aver visto la famiglia Parolisi nell'arco di tempo utile alle indagini. La donna, in compagnia della figlia e di una amica anziana, ha specificato che tra le 14 e le 15.30 si trovava in una zona lontana dal parco delle altalene, luogo in cui si trovava Melania con il marito e la figlia Vittoria.
Nulla di concreto dunque, nessuna pista nitida da seguire. E mentre l'opinione pubblica continua a puntare il dito contro l'atteggiamento fedifrago del coniuge che comunque non è mai stato iscritto nel registro degli indagati, si cerca di raccogliere testimonianze che possano contribuire alla risoluzione del caso. Gli elementi scientifici infatti sembrano almeno per ora insufficienti.A tal proposito appare motivato l'invito persistente degli investigatori a chiunque possa contribuire, anche con dettagli apparentemente insignificanti, a farsi avanti.
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