Melania: tracce biologiche di un uomo e di una donna sulla siringa

di Roberta Calò. Nei giorni passati erano state escluse tracce di Dna di Melania Rea e del coniuge Salvatore Parolisi sulla siringa trovata conficcata nel petto della giovane donna scomparsa il 18 aprile a Colle San Marco di Ascoli Piceno e poi ritrovata dopo due giorni accoltellata vicino al Chiosco della Pineta nel Teramano. Sviluppi recenti hanno rivelato la presenza sulla siringa di tracce biologiche di altre due persone, una di sesso maschile e una di sesso femminile non ancora identificate. Resta da stabilire se le tracce siano associabili agli aggressori che hanno inferto gravi ferite alla giovane madre determinandone la morte per dissanguamento dopo due ore di agonia. Nella giornata di ieri, intanto, i carabinieri hanno interrogato persone informate sui fatti e mai ascoltate fino ad oggi allargando il margine oltre le frequentazioni e il contesto familiare di Melania e del marito. Sembrerebbe scartata infatti l'ipotesi inizialmente formulata su scappatelle del marito che avrebbero potuto indurre la donna a voler abbandonare il coniuge. Una delle migliori amiche della vittima, Sonia Viviani, ha commentato: "Abito a Folignano proprio di fronte ai Parolisi e non ho mai sentito un litigio. Melania è sempre stata felice e innamoratissima del marito. Sono stati nostri ospiti la sera prima di quel tragico lunedì 18. Abbiamo mangiato insieme, mio marito e Salvatore hanno visto la partita in televisione. Io e Melania abbiamo anche stirato, fino alle 23. Era contentissima. e abbiamo anche fatto progetti per il primo maggio, saremmo dovuti andare al Santuario dell’Ambro. Mely per me era una sorella, ci scambiavamo le confidenze, ma mai mi ha riferito di tensioni con il marito. Insieme eravamo già state la prima domenica di aprile sul pianoro di San Marco con le famiglie".
Sono ancora numerosi i dettagli inspiegabili su cui gli investigatori stanno cercando di fare luce: la borsa di Melania mai ritrovata, il trolley presente nel portabagagli della macchina del marito dissoltosi nel nulla ma la cui presenza sarebbe stata confermata dalla testimonianza dell'agente di polizia penitenziaria Raffaele Paciolla, il movente del delitto.
Nel silenzio dell'incertezza dove gli inquirenti brancolano nel buio e attendono i risultati degli esami biologici per aprire un varco nella procedura investigativa, riecheggia l'appello di Michele Rea, fratello della vittima: "Prendetelo presto l’assassino, Vittoria la bambina di Melania chiede sempre della mamma ed è triste".

Posta un commento

Nuova Vecchia

Modulo di contatto