BARI. In presenza delle autorità locali e militari, il Sindaco di Bari Michele Emiliano ha ricordato oggi Aldo Moro in occasione del 33° anniversario della morte. In piazza Moro è stata deposta una corona d’alloro dinanzi al monumento dedicato allo statista scomparso, e a Palazzo di Città, dinanzi alla lapide dedicata alla sua memoria e degli agenti della sua scorta, si è tenuta una seconda cerimonia durante la quale il sindaco Emiliano ha detto: “Concludo questa giornata di commemorazione con un grido di gioia per l’Italia e per tutti quegli italiani e servitori dello Stato che si battono ogni giorno per la nostra Costituzione e per la difesa dei fondamenti democratici in cui crediamo. In una giornata come questa si comprende il valore più profondo della nostra nazione, che è la capacità di amarsi reciprocamente. Bisogna educarsi contemporaneamente al rispetto delle istituzioni e al rispetto delle persone perché solo in quei luoghi dove si raggiunge questo equilibrio si può ottenere un principio di felicità individuale e comune.
Desidero riprendere oggi quel concetto essenziale che Papa Paolo VI inserì nel messaggio alle brigate rosse, un gruppo di persone alle quali era venuta meno non solo la visione politica, ma il senso stesso della vita e della storia.
Egli riconobbe l’esistenza delle brigate rosse in un momento in cui lo Stato Italiano non intendeva farlo, e chiese alle br di applicare il comandamento ‘ama il prossimo tuo come te stesso’ con un gesto di immensa umiltà che dà il senso di come il Papa vivesse quel momento, perché disse ‘ve lo chiedo in ginocchio’.
Egli tenne accesa la speranza e ricordò al Paese che l’arma attraverso la quale la ragione sarebbe tornata a trionfare è l’amore, perché fede e ragione non sono mai scisse”.
Desidero riprendere oggi quel concetto essenziale che Papa Paolo VI inserì nel messaggio alle brigate rosse, un gruppo di persone alle quali era venuta meno non solo la visione politica, ma il senso stesso della vita e della storia.
Egli riconobbe l’esistenza delle brigate rosse in un momento in cui lo Stato Italiano non intendeva farlo, e chiese alle br di applicare il comandamento ‘ama il prossimo tuo come te stesso’ con un gesto di immensa umiltà che dà il senso di come il Papa vivesse quel momento, perché disse ‘ve lo chiedo in ginocchio’.
Egli tenne accesa la speranza e ricordò al Paese che l’arma attraverso la quale la ragione sarebbe tornata a trionfare è l’amore, perché fede e ragione non sono mai scisse”.