ROMA. Silvio Berlusconi prova a smorzare le polemiche tra settori del Pdl e la Lega sul tema del trasferimento al nord di alcuni ministeri che rischia di dividere il centrodestra alla vigilia dei ballottaggi elettorali a Milano e Napoli di domenica e lunedi' prossimi.
''Arriveranno probabilmente dei dipartimenti, ci sono gia' a Milano dei dipartimenti delle opere pubbliche e del provveditorato scolastico'', dichiara il premier all'uscita dall'ospedale milanese San Carlo, dove si e' recato in visita a una militante del centrodestra che ha denunciato di essere stata aggredita da sostenitori del centrosinistra. Poi aggiunge: ''Penso che non ci sia nessuna difficolta' a che alcuni ministeri possano venire a Napoli e in altre citta' anche del sud, che potranno essere in grado di lavorare conoscendo da vicino la situazione''.
Per Berlusconi, l'eventuale trasferimento dei dicasteri farebbe parte di una sorta di decentramento che presupporrebbe l'apertura di uffici ministeriali sia al nord sia al sud. Maurizio Gasparri e Fabrizio Cicchitto, capigruppo del Pdl al Senato e alla Camera, hanno diffuso una nota che tenta di proporre al Carroccio una mediazione: ''Il rapporto fra l'attivita' di governo e il territorio puo' essere affrontato in modo positivo con conferenze periodiche fatte a Milano e a Roma fra i ministri economici e delle Infrastrutture con i presidenti di Regione e i sindaci dei Comuni capoluogo''.
Il ministro leghista Roberto Calderoli replica intanto a Gianni Alemanno, sindaco di Roma, e a Renata Polverini, governatrice del Lazio, che avevano fermamente contestato la richiesta della Lega: ''Io sono abituato che nel Pdl decide Berlusconi, lui ci ha detto si' e a me basta. E' indubbio che c'e' anche un indotto economico dei ministeri, dunque e' chiaro che Alemanno e la Polverini non possono essere d'accordo. Credo pero' che lo siano tutti gli altri governatori e tutti gli altri sindaci''.
Anche Umberto Bossi rilancia e parla addirittura di un trasferimento al nord del Ministero dell'Economia: ''Sulla questione dei ministeri, Berlusconi e' d'accordo. A Milano non dovranno arrivare solo il dicastero delle Riforme e quello di Calderoli alla Semplificazione, ma anche il ministero di peso, il piu' grande che c'e', che fa muovere l'economia. Berlusconi mantiene sempre la parola con noi, siamo riusciti a fare il federalismo fiscale grazie ai suoi voti''.
La Lega, per dimostrare che fa sul serio, ha avviato una raccolta di firme tra i cittadini milanesi per sostenere la richiesta di decentramento dei ministeri. Le richieste del Carroccio non convincono pero' Roberto Formigoni, presidente della Regione Lombardia: ''Spostare uno o due ministeri al nord qualche vantaggio lo porterebbe. Ma mi sembra molto complesso da realizzare. E poi non e' la richiesta piu' pressante dei nostri imprenditori e dei nostri ceti produttivi''.
Preso atto della determinazione della Lega, il sindaco Alemanno e la governatrice Polverini hanno chiesto un incontro urgente a Berlusconi per un necessario chiarimento sulle intenzioni del governo a proposito del decentramento dei ministeri. Precisa Alemanno: ''Nel programma elettorale del centrodestra non e' mai stato inserito lo spostamento dei ministeri. Quindi compiere questo atto, tra l'altro senza neppure un voto parlamentare, sarebbe una violazione del mandato elettorale''.
''Arriveranno probabilmente dei dipartimenti, ci sono gia' a Milano dei dipartimenti delle opere pubbliche e del provveditorato scolastico'', dichiara il premier all'uscita dall'ospedale milanese San Carlo, dove si e' recato in visita a una militante del centrodestra che ha denunciato di essere stata aggredita da sostenitori del centrosinistra. Poi aggiunge: ''Penso che non ci sia nessuna difficolta' a che alcuni ministeri possano venire a Napoli e in altre citta' anche del sud, che potranno essere in grado di lavorare conoscendo da vicino la situazione''.
Per Berlusconi, l'eventuale trasferimento dei dicasteri farebbe parte di una sorta di decentramento che presupporrebbe l'apertura di uffici ministeriali sia al nord sia al sud. Maurizio Gasparri e Fabrizio Cicchitto, capigruppo del Pdl al Senato e alla Camera, hanno diffuso una nota che tenta di proporre al Carroccio una mediazione: ''Il rapporto fra l'attivita' di governo e il territorio puo' essere affrontato in modo positivo con conferenze periodiche fatte a Milano e a Roma fra i ministri economici e delle Infrastrutture con i presidenti di Regione e i sindaci dei Comuni capoluogo''.
Il ministro leghista Roberto Calderoli replica intanto a Gianni Alemanno, sindaco di Roma, e a Renata Polverini, governatrice del Lazio, che avevano fermamente contestato la richiesta della Lega: ''Io sono abituato che nel Pdl decide Berlusconi, lui ci ha detto si' e a me basta. E' indubbio che c'e' anche un indotto economico dei ministeri, dunque e' chiaro che Alemanno e la Polverini non possono essere d'accordo. Credo pero' che lo siano tutti gli altri governatori e tutti gli altri sindaci''.
Anche Umberto Bossi rilancia e parla addirittura di un trasferimento al nord del Ministero dell'Economia: ''Sulla questione dei ministeri, Berlusconi e' d'accordo. A Milano non dovranno arrivare solo il dicastero delle Riforme e quello di Calderoli alla Semplificazione, ma anche il ministero di peso, il piu' grande che c'e', che fa muovere l'economia. Berlusconi mantiene sempre la parola con noi, siamo riusciti a fare il federalismo fiscale grazie ai suoi voti''.
La Lega, per dimostrare che fa sul serio, ha avviato una raccolta di firme tra i cittadini milanesi per sostenere la richiesta di decentramento dei ministeri. Le richieste del Carroccio non convincono pero' Roberto Formigoni, presidente della Regione Lombardia: ''Spostare uno o due ministeri al nord qualche vantaggio lo porterebbe. Ma mi sembra molto complesso da realizzare. E poi non e' la richiesta piu' pressante dei nostri imprenditori e dei nostri ceti produttivi''.
Preso atto della determinazione della Lega, il sindaco Alemanno e la governatrice Polverini hanno chiesto un incontro urgente a Berlusconi per un necessario chiarimento sulle intenzioni del governo a proposito del decentramento dei ministeri. Precisa Alemanno: ''Nel programma elettorale del centrodestra non e' mai stato inserito lo spostamento dei ministeri. Quindi compiere questo atto, tra l'altro senza neppure un voto parlamentare, sarebbe una violazione del mandato elettorale''.
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