MILANO. Il vertice di ieri sera a Palazzo Grazioli tra Pdl e Lega sigla una tregua tra i due partiti di centrodestra sul tema dello spostamento al nord di alcuni ministeri. Si e' infatti deciso di attendere i risultati dei ballottaggi elettorali di domenica e lunedi' prossimi per ritornare a discuterne.
Silvio Berlusconi si sarebbe impegnato a proporre personalmente una soluzione possibile a Umberto Bossi, pur facendo presente le molteplici difficolta' logistiche e istituzionali che rendono difficile l'accoglimento integrale della richiesta leghista. E' possibile invece, secondo il premier, aprire delle succursali ministeriali (Berlusconi nei giorni scorsi aveva parlato di ''dipartimenti'').
La Lega ha insistito sulla richiesta del trasferimento dei ministeri ma l'assenza del ministro dell'Economia Giulio Tremonti dalla riunione ha consigliato il rinvio di una discussione piu' approfondita. Bossi chiede che si trasferiscano al nord il suo ministero delle Riforme e quello della Semplificazione legislativa retto da Roberto Calderoli.
Bossi comunque non ha intenzione di rinunciare all'idea. Lo aveva ribadito nel pomeriggio alla Camera a latere del voto di fiducia sul cosiddetto decreto omnibus: ''I ministeri decentrati sul territorio ci sono in tutta Europa, in Inghilterra, in Francia. Perche' non ci devono essere qui?''.
Il leader della Lega ha poi negato che tra Carroccio e Pdl sia in atto uno scontro su questo problema.
Il sindaco di Roma Gianni Alemanno reitera intanto la richiesta, avanzata insieme a Renata Polverini, governatrice del Lazio, di un incontro in tempi brevi con Berlusconi: ''Noi attendiamo di conoscere la posizione del presidente del Consiglio e del governo sulla questione dello spostamento dei ministeri ma abbiamo gia' detto con chiarezza che la nostra posizione e' di assoluto rifiuto di una decisione di questo tipo''.
Accordo nel vertice di maggioranza su riforma fiscale e misure da mettere a punto in tempi brevi per il rilancio dell'economia in un momento in cui i dati Istat diffusi lunedi' e l'annuncio di ieri della chiusura dei cantieri di Sestri Ponente e Castellammare di Stabia segnalano che l'Italia non ha ancora superato la fase piu' acuta della crisi economica. L'economia dovrebbe percio' diventare la priorita' d'intervento per il governo negli ultimi due anni di legislatura.
Nel vertice di ieri sera tra Pdl e Lega si e' discusso anche dei ballottaggi delle elezioni amministrative. ''Vinciamo noi'', dice convinto Bossi a questo proposito aggiungendo di essere disponibile a partecipare a un eventuale comizio con Letizia Moratti, se quest'ultima glielo dovesse chiedere.
Sui referendum del 12 e 13 giugno, oggetto di nuove polemiche dopo che il voto di fiducia sul decreto omnibus ha depotenziato il quesito sul nucleare abolendo l'iter di costruzione delle centrali, Bossi si limita a dire che parte dei quesiti sono ''attraenti'', in particolare quelli riguardanti il mantenimento della proprieta' pubblica dell'acqua.
Proprio sui ballottaggi c'e' stato ieri sera un aspro confronto tra Pier Luigi Bersani, segretario del Pd, e il ministro Ignazio La Russa nel corso della trasmissione televisiva ''Ballaro'''. Dice il leader del Pd: ''La gente si e' stufata, vuole persone sobrie, serie, senza promesse roboanti e che dia il segno di occuparsi dei problemi veri''.
Silvio Berlusconi si sarebbe impegnato a proporre personalmente una soluzione possibile a Umberto Bossi, pur facendo presente le molteplici difficolta' logistiche e istituzionali che rendono difficile l'accoglimento integrale della richiesta leghista. E' possibile invece, secondo il premier, aprire delle succursali ministeriali (Berlusconi nei giorni scorsi aveva parlato di ''dipartimenti'').
La Lega ha insistito sulla richiesta del trasferimento dei ministeri ma l'assenza del ministro dell'Economia Giulio Tremonti dalla riunione ha consigliato il rinvio di una discussione piu' approfondita. Bossi chiede che si trasferiscano al nord il suo ministero delle Riforme e quello della Semplificazione legislativa retto da Roberto Calderoli.
Bossi comunque non ha intenzione di rinunciare all'idea. Lo aveva ribadito nel pomeriggio alla Camera a latere del voto di fiducia sul cosiddetto decreto omnibus: ''I ministeri decentrati sul territorio ci sono in tutta Europa, in Inghilterra, in Francia. Perche' non ci devono essere qui?''.
Il leader della Lega ha poi negato che tra Carroccio e Pdl sia in atto uno scontro su questo problema.
Il sindaco di Roma Gianni Alemanno reitera intanto la richiesta, avanzata insieme a Renata Polverini, governatrice del Lazio, di un incontro in tempi brevi con Berlusconi: ''Noi attendiamo di conoscere la posizione del presidente del Consiglio e del governo sulla questione dello spostamento dei ministeri ma abbiamo gia' detto con chiarezza che la nostra posizione e' di assoluto rifiuto di una decisione di questo tipo''.
Accordo nel vertice di maggioranza su riforma fiscale e misure da mettere a punto in tempi brevi per il rilancio dell'economia in un momento in cui i dati Istat diffusi lunedi' e l'annuncio di ieri della chiusura dei cantieri di Sestri Ponente e Castellammare di Stabia segnalano che l'Italia non ha ancora superato la fase piu' acuta della crisi economica. L'economia dovrebbe percio' diventare la priorita' d'intervento per il governo negli ultimi due anni di legislatura.
Nel vertice di ieri sera tra Pdl e Lega si e' discusso anche dei ballottaggi delle elezioni amministrative. ''Vinciamo noi'', dice convinto Bossi a questo proposito aggiungendo di essere disponibile a partecipare a un eventuale comizio con Letizia Moratti, se quest'ultima glielo dovesse chiedere.
Sui referendum del 12 e 13 giugno, oggetto di nuove polemiche dopo che il voto di fiducia sul decreto omnibus ha depotenziato il quesito sul nucleare abolendo l'iter di costruzione delle centrali, Bossi si limita a dire che parte dei quesiti sono ''attraenti'', in particolare quelli riguardanti il mantenimento della proprieta' pubblica dell'acqua.
Proprio sui ballottaggi c'e' stato ieri sera un aspro confronto tra Pier Luigi Bersani, segretario del Pd, e il ministro Ignazio La Russa nel corso della trasmissione televisiva ''Ballaro'''. Dice il leader del Pd: ''La gente si e' stufata, vuole persone sobrie, serie, senza promesse roboanti e che dia il segno di occuparsi dei problemi veri''.
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